Dopo il successo della manifestazione di oggi presso il Padiglione del Zhejiang, Vi ricordiamo che domani,
LUNEDI’ 19 MAGGIO ORE 15 e 30
Lingotto Galleria Visitatori Spazio Arancio
Programma Istituzioni- Grande Pubblico
LA BATTAGLIA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
in collaborazione con
Associazione Diàlexis, CNA, Movimento Europeo, Rinascimento Europeo, Studio Ambrosio & Commodo
Presentazione del volume “La regolamentazione internazionale dell’AI” (pubblicato dall’Associazione Diàlexis)
con
Marcello Croce, Pier Virgilio Dastoli, Ferrante De Benedictis, Fabrizio Lala, Riccardo Lala, Beatrice Magni, Paolo Migliavacca
moderano Marco Margrita e Alessio Stefanoni
Ci permettiamo di attirare la Vostra attenzione sulla bruciante attualità anche di questa seconda manifestazione:
PERCHE’ “LA REGOLAMENTAZIONE INTERNAZIONALE DELL’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE”?
Il viaggio di Trump in Medio Oriente conferma l’attualità del libro che sarà presentato il 19 al Salone del Libro
Da quando, oramai più di 10 anni fa, l’Associazione Diàlexis si occupa degli aspetti geopolitici dell’informatica, gli eventi stessi si sono incaricati di dimostrare sempre più di giorno in giorno la pertinenza della nostra tesi che quello dei GAFAM è un progetto globale, volto alla sostituzione, al mondo dell’Uomo, di quello delle Macchine Intelligenti, o, per dirla con Kurzweil, delle “Macchine Spirituali”. Solo così, infatti, si spiega il nebuloso concetto di “Progetto Incompiuto della Modernità” (di Habermas), diffuso nella cultura “mainstream” come una spiegazione esoterica dell’obiettivo del sempre più evanescente “Progresso”. Solo nella Società delle Macchine Spirituali potrebbe infatti realizzarsi la convergenza fra Reale e Razionale postulata da Hegel e ripresa da tutte le ideologie progressiste, a partire dal marxismo. La “Post-Verità” è infatti una realtà virtuale (una “Other life”), costruita dalle Macchine Spirituali, capace di realizzare sulla terra le aspirazioni di infinitezza e perfezione ch’erano state delle religioni, così come richiesto da Lessing (ne “L’Educazione dell’ Umanità”) e da Hoelderlin, Schlegel e Hegel (nel “Primo Programma Sistemico dell’ Idealismo Tedesco”, la cui attualità è impressionante).
1.La fine della “Fine della Storia”
La traduzione di questo progetto in un preciso programma politico era stata messa “nero su bianco”, prima, da Fukuyama, ne “La Fine della Storia e l’ Ultimo Uomo”, poi, da Schmidt e Cohen, nel loro “The New Digital Age”, in cui si teorizzava che Google avrebbe dovuto sostituire la Lockheed nel “guidare l’America alla conquista del mondo”, e fu infine trasformata in azione legislativa dallo stesso Schmidt con la creazione della “Commissione NSCAI”, che poi realizzò le nuove norme americane per il finanziamento dell’ Intelligenza Artificiale.
Il progetto del controllo totalitario del mondo da parte dei GAFAM (“googleization of the World”) non si era poi potuto realizzare in modo totalmente lineare a causa dello sviluppo, in Cina, di un ecosistema digitale distinto e alternativo a quello americano, e ad esso impermeabile, con una sua regolamentazione, “clonata” su quella europea(i “BAATX”), con l’aspirazione ad espandersi oltre la Cina, anche se in ciò <a sua volta frenata da misure legislative ispirate dagli USA (Huawei, TikTok). Resa impossibile la sovranità unitaria del web americano, si era così aperta un’era di grande conflittualità, caratterizzata dai conflitti in Georgia e in Ucraina (la “Fine della Fine della Storia”) e dalla teoria “Pivot to Asia”, secondo cui il problema principale degli USA sarebbe quello di frenare lo sviluppo della Cina per salvaguardare la leadership americana, con i privilegi per la “Società dell’ 1%”.connessi a tale leadership.
L’ultimo atto di questa vicenda è ora costituito dalla convergenza, intorno a Trump, di tutti gli amministratori delegati delle piattaforme informatiche americane (i “GAFAM”), per svolgere un’azione comune contro il resto del mondo, modo da poter esercitare un potere irresistibile, capace di:
-permettere lo sviluppo indisturbato della “Società delle Macchine Spirituali” fino al conseguimento della “Singularity”;
-garantire la permanenza della centralità dell’ America (“Make America Great Again”);
-supportare, attraverso la “cyber-intelligence” la superiorità militare degli alleati dell’ America;
-influenzare, attraverso i “social”, il carattere e l’ideologia dei vari popoli e le loro opinioni pubbliche, soprattutto in occasione del voto;
-garantire l’avanzamento dell’industria americana grazie a spionaggio e controspionaggio.
2.Trump e i GAFAM
Secondo Grerolamo Fazzioni (“L’Avvenire” dell’11 novembre 2024.”Perché anche “noi” abbiamo dato una mano a Trump”), “Al netto di errori e debolezze della candidata Kamala Harris e del presidente uscente Joe Biden, possiamo affermare che – in quanto fruitori delle Big Tech in mano ai “gigacapitalisti” (copyright Riccardo Staglianò) – anche noi abbiamo dato, seppur indirettamente, una mano a Trump.
‘Noi’ siamo l’insieme degli utenti di Twitter, il social network comprato da Elon Musk per 44 miliardi di dollari nel 2022 e ribattezzato X l’anno dopo. Soltanto nei primi 6 mesi di quest’anno, stando all’indagine di una no-profit specializzata, Musk avrebbe diffuso fake news sui democratici in almeno 50 post sul suo social. Nell’ultimo periodo il patron di X (oltre che di Tesla, Space X, Neuralink… ) si è spinto oltre, diventando, nei fatti, uno dei suoi più decisivi alleati di Trump, investendo decine di milioni di dollari a sostegno di The Donald e dei candidati repubblicani al Congresso.”
“ ‘Noi’ siamo l’esercito di clienti di Amazon, oltre 300 milioni nel mondo. Pure il suo boss, Jeff Bezos, si è ritagliato un ruolo in questa campagna elettorale: infrangendo una consolidata tradizione, infatti, l’imprenditore, proprietario dal 2013 del “Washington Post”, una delle più importanti testate del mondo, ha deciso di non appoggiare ufficialmente alcun candidato, bloccando un “endorsement” a favore di Harris già predisposto in redazione e provocando così polemiche e dimissioni dal giornale.
Ce n’è abbastanza per dire che queste elezioni hanno rivelato, come mai prima d’ora, il ruolo decisivo – sotto il profilo tecnologico, economico e pure politico – dei GAFAM (Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft) negli Usa e nel mondo. Come si legge in un report del Congresso Usa pubblicato nel 2020, aziende che un tempo erano coraggiose startup ‘si sono ormai trasformate nel genere di oligopolio che per l’ultima volta abbiamo visto nell’era dei baroni del petrolio e dei magnati delle ferrovie’”.
Ma c’è di più. L’informatica non è una commodity, bensì è il cuore della Società delle Macchine Spirituali. Il monopolio dell’ informatica implica anche il monopolio della conoscenza, dell’ ideologia e della formazione, di un Paese o di una comunità internazionale. Quindi, la simbiosi Presidente-GAFAM prefigura una dittatura mondiale, che potrebbe essere ulteriormente rafforzata da un Papa americano che non prendesse veramente le distanze dal progetto della Singularity. In questo senso, Trump, che viene costantemente accusato da tutti di non riuscire a realizzare il suo programma elettorale, sta invece riuscendo nel principale obiettivo dichiarato: “Make America Great Again”, aggirando la strategia tradizionale USA, quella dell’ imposizione ideologica, mediante una applicazione parossistica delle tecniche ben collaudate dell’”Advocacy” dei Presidenti a favore dell’ecosistema economico e tecnologico USA. Non per nulla, il mondo MAGA sta spingendo per un’evoluzione in senso monarchico della presidenza americana, adombrata dalle fantasie distopiche che raffigurano Trump come un colosso dorato (sul modello della statua di Nerone), oppure, addirittura, come un Papa.
Ricordiamo che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti avevano imposto al mondo le Nazioni Unite (uno slogan tratto dal Prince Harold Pilgrimage di Byron, riferito alla Battaglia di Waterloo, una tappa fondamentale per l’espansione dell’anglosfera). Intorno alle Nazioni Unite, essi avevano creato quello che Ikenberry ha chiamato “una ragnatela” al servizio della loro egemonia. Ebbene, nel lungo periodo, tale “ragnatela” si è rivelata parzialmente inadeguata per i loro scopi, principalmente perché il “trickle down effect” della Strategia dello Sviluppo americana (Rostow) ha posto in essere progressivamente, perfin prima del previsto, la capacità di un numero crescente di attori (Russia, Cina, India, Iran) di affermarsi quali attori geopolitici globali, fino al momento attuale, in cui la combinazione delle loro forze ha perfino tolto agli USA la loro capacità complessiva d’iniziativa. Il motivo principale è il fatto di basarsi su regole generali e astratte (“a rule-based world order”), che ha impedito agli USA di fare valere spregiudicatamente i propri punti di forza, contribuendo così all’ indebolimento complessivo derivante dal “trickle down effect”, e dal conseguente sviluppo economico, culturale e militare della “Maggioranza del Mondo” (“Bol’shinstvo Mira”).
Di ciò, il movimento MAGA accusa i partiti americani tradizionali, ed ha perciò inaugurato una tattica “transazionale”, basata sul trattare separatamente con ogni Paese per tutelare gl’interessi americani al di là delle ideologie, usando tutte le tattiche, lecite o illecite, e non nascondendolo, bensì facendosene un vanto.
2.L’Intelligenza Artificiale e la guerra
Fin qui abbiamo detto che il sistema digitale americano è oramai inequivocabilmente un bastione a sostegno del potere del Presidente e di MAGA, e che il Presidente fa di tutto per imporre i propri GAFAM al resto del mondo, attuando pedissequamente il programma di Schmidt, che è divenuto il suo proprio programma imperiale. Questa alleanza è chiaramente simboleggiata dalla presenza di Musk nell’ esecutivo: un’alleanza strategica al punto che Musk, pur di averla, ha speso somme inaudite e sta subendo perfino il tracollo di Tesla. Il ruolo di Musk è così divenuto determinante, come fosse quello di uno Stato, nelle grandi crisi mondiali, al punto che le sue decisioni, di fornire, ritirare e poi di fornire nuovamente, all’ Ucraina, il supporto d’intelligence e logistico di Starlink ha comportato violente oscillazioni nell’ andamento dei combattimenti.
Imporre a un Paese l’uso della rete Starlink è più importante che farlo aderire alla NATO, perché permette di condizionarne completamente la vita e la sopravvivenza.
Nell’ ambito delle trattative a tutto tondo fra le Grandi Potenze, nonostante che le bozze sull’intelligenza artificiale predisposte presso le Nazioni Unite e l’ OCSE siano in stallo, un discorso sull’ Intelligenza Artificiale continua a procedere, per quanto alla chetichella. Tra l’altro, in che cosa potrebbe consistere un sistema paneuropeo di sicurezza se non comprendesse il coordinamento dei sistemi di intelligenza artificiale dei potenziali combattenti? Ed è appunto tale sistema, richiesto già da Gorbachev e ribadito da Kissinger, l’ unica possibile base per la cosiddetta “pace duratura in Ucraina”, che sta rivelandosi la sola possibile chiave di volta per concludere la guerra. Se non più la “Pace Perpetua”, rivelatasi impossibile, almeno, come si dice oggi, una “Pace giusta e duratura”, per quanto possibile nell’ era dell’ Intelligenza Artificiale.
5.Il nodo più difficile: quale “tipo di uomo” per la società postmoderna?
Al di là si tutte le difficoltà, si pone quello che noi consideriamo il rischio più insidioso: che l’Intelligenza Artificiale sia legittimata dalle stesse Chiese come la “nuova religione” ricercata dal “Primo Programma Sistemico dell’Idealismo Tedesco”.
Quando il nuovo Papa ha affermato che la maggior parte dei battezzati è in realtà ateo, ha espresso una mezza verità. Abbiamo, infatti, l’impressione che la maggior parte della nostra società, lungi dall’essere priva di religione, abbia in realtà il culto della tecnica, quella che può fare miracoli, e, in definitiva, salvarci, facendo a meno degl’insegnamenti di Buddha come di Cristo, di Krsna come di Maometto.
La tanto temuta “Intelligenza Artificiale Generale” non è una nuova tecnologia che si aggiungerà alle altre: è il grado più avanzato dell’ informatica, quello che permette di affrontare tutti gli aspetti della tecnica, ma anche della cultura: un vero “Deus ex machina”, che permette di realizzare la Singularity. In questo senso, essa risulterebbe essere il nostro vero “Salvatore”, sì ch’essa è stata equiparata, da Teilhard de Chardin, addirittura al Cristo risorto (il “Punto Omega”). Tale Salvatore tecnologico non potrebbe liberarci dalla nostra finitezza, e, come tale, esso sarebbe comunque un falso profeta, come l’Anticristo di Soloviev.
Purtroppo, perfino Sant’Agostino confessava di non avere compreso le allusioni di San Paolo all’”Uomo dell’ Iniquità” e al “Katèchon”, cosicché non abbiamo, dalla religione, alcuna guida chiara sull’era apocalittica in cui oramai viviamo. Altrettanto sibillina l’interpretazione dello Zarathustra nietzscheano sul “Grande Meriggio” e sul Superuomo. Resta quindi un enorme spazio per la ricerca filosofica e teologica. Queste ultime, non già regole più o meno ben congegnate, siano esse “algoretiche” o giuridiche, potranno costituire il più solido baluardo contro lo strapotere delle “Macchine Spirituali”.













