
Riccardo Lala e famiglia Associazione Diàlexis
Nell’ anticipare il programma di Biennale Democrazia, lodevole iniziativa del Politecnico di Torino, per il quale sentiti ringraziamenti sono dovuti al Rettore Saracco e al Vice-Rettore De Martin, avevamo previsto che non si sarebbe dato abbastanza spazio al problema n° 1 – quello di una formazione dei giovani adeguata al XXI° Secolo-.
Questa carenza non va certo imputata, né agli organizzatori della manifestazione, assolutamente centrata, né agli egregi studiosi in tutti i campi, che hanno svolto una lodevole opera di aggiornamento su tutto ciò che è accaduto più recentemente nelle più svariate discipline, bensì a una carenza generale della cultura occidentale, che è emersa con chiarezza nelle diverse lezioni, e, in particolare, in quella di Carlo Galli.
1.La critica alla Tecnica
Il magistrale intervento di Carlo Galli però si è arrestato sostanzialmente all’ heideggeriana attesa dell’ “Evento”, con appena un accenno all’esistenza delle culture non occidentali, le quali potrebbero sfuggire all’ occidentale “Destino della Tecnica”. La giornalista Maurizi, con riferimento ai casi Assange e Snowden, ha sottolineato la necessità, per poter garantire un’effettiva libertà, della lotta contro il Complesso Informatico Digitale. Infine, Carlo Ossola ha fatto un accenno a Werner Jaeger nel suo intervento su Bildung e Paideia. Alla sacrosanta presa di distanza, da un lato, dalla ”educazione alla morte” dei sistemi totalitari e, dall’altro, dalla “educazione anti-autoritaria” contemporanea, non ha fatto però seguito un chiarimento su come le future generazioni che passeranno dalle aule del Politecnico possano essere attrezzate a controllare l’invadenza della tecnica, denunziata dagli autori citati dagli illustri oratori: Hoelderlin, Goethe, De Maistre, Marx, Nietzsche, Huxley, Heidegger, Anders…
L’imperatore Kanxi, esempio preclaro di “Re Filosofo”, in un ritratto del pittore-gesuita Castiglione
2.Bildung e Paideia
Ci sembra che il riferimento all’ opera di Jaeger, fatto nel corso del suo intervento, sia stato limitativo. Intanto, non vorremmo contrapporre la prima alla seconda fase del pensiero di Jaeger(Early Christianity and Greek Paideia,Cambridge: Belknap, 1961), che invece mostra un senso di continuità fra le due culture.
Se, infatti, la Paideia era originariamente l’educazione dell’ aristocratico e del guerriero a “philosophein kai gymnazein”, con il Cristianesimo essa diventa “askesis”, sempre conservando la funzione centrale della formazione del carattere e dell’intelletto per fronteggiare le difficoltà della vita: un tempo, le battaglie sul campo e nell’ agorà, poi, quelle nelle scuole di teologia e negli eremi. In tutti i casi, si trattava di affrontare un mondo difficile e complesso, né più né meno di quello attuale, minacciato dalla crisi ambientale, dalla guerra nucleare, dal controllo totale, dai persuasori occulti…Greta, Assange, Snowden, non debbono affrontare difficoltà minori (anche se diverse) da quelle di Leonida, di Socrate, di Alessandro, degli Apostoli, dei Padri della Chiesa, dei missionari…
La composizione di questa formazione (fisica ed etica, linguistica e matematica, sociale e tecnica, letteraria e filosofica), dovrà presumibilmente tenere conto delle enormi criticità che stanno sopravvenendo: la permanente guerra ibrida; la sostituzione, alla quantità di lavoro, della sua qualità; l’arretratezza dell’ Europa; la crescente poliedricità culturale e disciplinare; la sostituzione dell’ identità all’ideologia…
3.Il ruolo dell’ Europa
Si tratta di un compito immane, che la società dovrà affrontare, indipendentemente da come essa venga denominata e organizzata (Stati, Istituzioni, Imprese, Chiese). In ogni caso, le dimensioni dei singoli “Stati Nazionali” europei sono del tutto insufficienti, così come le iniziative “a pioggia” dell’ Unione Europea, come è emerso, tra l’altro durante la lezione di Paola Papanicolau e di Carlos De Martin sul ruolo dell’Europa nella transizione digitale. Infatti, mancano in Europa, tanto le competenze, quanto le imprese. Sarebbe un compito precipuo dell’Unione curare, con finanziamenti appositi, una cultura digitale unitaria dell’Europa, dal livello politico e scientifico, a quello tecnologico e d’impresa, fino a quello degl’ingegneri, dei professionisti, dei tecnici e dei lavoratori.
Tuttavia, nonostante le sollecitazioni, le Istituzioni rifiutano d’impegnarsi in questo campo, demandando il compito a un inesistente mercato, in realtà monopolizzato dai GAFAM.
Anche qui, bisognerebbe risolvere a monte le questioni poste, e mai risolte, da un dibattito interminabile fra i fautori della “Religione della Scienza” (Saint-Simon, Comte, Fiodorov, Bogdanov, Teilhard de Chardin), e i suoi critici, già citati in precedenza. Come affermato nell’ incontro con Carlo Galli, noi crediamo che la fuoriuscita dal circolo vizioso dell’“antiquatezza dell’ uomo”(Gehlen) possa essere conseguita solo grazie a un incontro culturale fra Oriente e Occidente che permetta di relativizzare quell’egemonia della tecnica che trova la sua massima espressione nei GAFAM, grazie a una diversa cultura che finalmente ponga davvero l’uomo al centro, con le sue differenze, con la sua imprevedibilità, con la sua volontà. Esempi di questa tendenza si possono già riscontrare nel cosiddetto “Crackdown sui GAFAM” effettuato dalla Cina e illustrato da Simone Pieranni, semplicemente trasformando (Vincenzo Tiani), in precise leggi i confusi documenti dell’ Unione Europea che mancano di coercibilità perché l’ecosistema digitale europeo è eterodiretto dall’ America.
***
In definitiva, una iniziativa lodevole, a cui dovrebbe fare seguito un dibattito fra i cittadini.
Una riflessione quanto mai tempestiva
Sta per partire (Venerdì 11 Novembre), la seconda edizione di
BIENNALE TECNOLOGIA DEL POLITECNICO DI TORINO.
Come scrive il Rettore Guido Saracco nella Premessa al programma,”Non a caso questa riflessione trova casa a Torino, che con le altre due manifestazioni dedicate a economia e democrazia può autenticamente dirsi capitale del pensiero critico: quel pensiero che affronta la realtà complessa che viviamo senza veli, pregiudizi o scorciatoie, che mette a sistema tutte le competenze a disposizione per comprendere a fondo i disagi che viviamo e le loro cause, che sa proporre obiettivi e soluzioni concrete per il mondo migliore che sapremo costruire.”
Un plauso al Politecnico per la straordinaria iniziativo. Verissimo che Torino ha una storia eccellente nel campo del pensiero anticonformista, dal Vescovo Claudio a Erasmo, da Alfieri a De Maistre, da Gioberti a Nietzsche, da Salgari a Michels, da Burzio a Pavese. E, tuttavia, Torino è stata anche la città-fabbrica, che, sotto un manto di efficienza, celava strutture di potere occulte, che hanno penalizzato da sempre i suoi intellettuali (da De Maistre moro in miseria a Gioberti esiliato, a Pavese suicida).
Il Politecnico “fabbrica di diplomi” è l’erede culturale della “Grande Fabbrica”, dentro alla quale, e per la quale, abbiamo vissuto, e di cui per questo conosciamo gl’intrinseci limiti, che vengono evidenziati più che mai dagl’interminabili procedimenti giudiziari della dinastia che con quella Fabbrica si è identificata.
Perciò, pur apprezzando la presenza del Politecnico, e, in particolare, quest’iniziativa, non possiamo non esprimere anche qualche valutazione critica, in particolare sul nodo centrale della cultura tecnologica di oggi: il rapporto dell’ establishment con l’informatica.
IL programma affronta con abbondanza una serie di temi veramente centrali:
Intelligenza artificiale e il post-umano(Morozov, Revelli, Ardizi, Santoni, Nowotny, Anerdi, Dario, Schiaffonati, Trotta, Sadin, Cristianini, Mueller);
La guerra nell’ era delle macchine intelligenti (Dassù, Ferruggia, Patrignani, Tamburini, Batacchi, Vignarca, Curioni, Giannuli,Busoni )
Medicina digitale (Bernardini; Fabris; Garattini, Novello, Balestra, Graziano, Tripodi, Balistreri, Bulletti, Dirindin, Barone, Di Monaco, Mariani, Roversi);
Lavoro digitale (Cascella, Cerini, Filippone, Neirotti, Calderini, Formai, Bonaria, Carbonato, Marsiaj, Bananav, Casilli, De Toni, Fantini, Falzetti, Sacchi, Mueller)
L’arte tecnologica (Lapucci; Nesson; Poggi, Giacometti, Iannella, Mazzaglia, Sterling, Menegazzo, Capucci, Mazzali, Vozzo);
Informatica e diritto (Ricciardi, Maurizi, Portinale, Quattrocolo, Bria, De Martin, Scorza, Sterling);
L’ informatica in Cina (Casolari, Pieranni, Alekna, Sun Xiaochun, Bonino, Pasqualini);
La tecnologia nell’ Italia fascista (Iori, Cassata)
Quello che vediamo mancare è invece il tema, a nostro avviso centrale, DELL’UMANESIMO DIGITALE, sempre conclamato e mai studiato a fondo.
La realtà è che vi è una convergenza fra le tendenze generali della società moderna (materialismo volgare, razionalismo, formalismo giuridico, omologazione) e la trasformazione del mondo in mondo virtuale (algoritmi, codificazione dell’ esistente, governo delle regole), che, da un lato, impone unarafforzata critica della Modernità sulla falsariga di Kierkegaard, di Nietzsche, di Eliot, di Huxley, di Burgess, di Asimov), e, dall’altro, richiederebbe di rifondare una pedagogia sociale “di rinforzo”, sulla falsariga dell’ “Agogè” spartana, della “Paideia” ateniese, del “Taichi Quan” cinese….
Mancano poi altri tre temi rivelatisi fondamentali in questi giorni:
LA CRISI DEI GIGANTI DEL WEB
LA PRETESA DI ELON MUSK DI ESERCITARE UN RUOLO DI MEDIAZIONE NELLA GUERRA IN UCRAINA
LA PROPOSTA DI ALVIN CARPIO, PUBBLICATA SULL’ECONOMIST, DI AFFIDARE IL GOVERNO DELLO STATO ALL’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Ritorneremo successivamente sulle singole manifestazioni.
ECCO IL PROGRAMMA:
10 Novembre
Inizio modulo
Ricerca tecnico-scientifica e cosa pubblica
A cura di: Dipartimenti di Scienze Cliniche e Biologiche e di Scienze della Terra dell’Università di Torino & Dipartimento di Architettura e Design DAD e Area Cultura e Comunicazione del Politecnico di Torino
Barbara Caputo, Daniele Castelli, Silvia De Francia
Modera: Gabriele Beccaria
12:00
A cura di: Archivio Scientifico e Tecnologico-ASTUT dell’Università di Torino & Dipartimento di Architettura e Design DAD e Area Cultura e Comunicazione del Politecnico di Torino
In collaborazione con: “Progetto “VICINI. La Scienza per la Città al Valentino” dell’Università di Torino
16:30
A cura di: Politecnico di Torino e Centro Interdipartimentale Full – Future Urban Legacy Lab
18:00
Inaugurazione di Biennale Tecnologia 2022 e Lectio Magistralis di Nassim Nicholas Taleb
Nassim Nicholas Taleb, Guido Saracco, Luca De Biase, Massimo Giannini
Original language: English (Nassim Nicholas Taleb)
21:00
Gli Antenati della Fabbrica del Mondo
11 Nov
09:30
A cura di: Gruppo di ricerca Marine Offshore Renewable Energy Lab
10:00
Business e sostenibilità nel futuro dello Spazio
Introduce: Marcello Romano
Original language: English
Il corpo, il cervello e il mondo (virtuale)
Introduce: Emiliano Audisio
Università e Pubblica Amministrazione per la trasformazione del Paese
Giulia Carluccio, Remo Morzenti Pellegrini, Vincenzo Tedesco
Verso un’intelligenza realmente artificiale
Introduce: Luca De Biase
Original language: English
10:30
Introduce: Juan Carlos De Martin
Ingegneria e fascismo: dalla sperimentazione autarchica al successo postbellico
Introduce: Sergio Pace
La società tecnologica e la fine del diritto
In collaborazione con: Rivista il Mulino
Introduce: Alessandra Quarta
11:00
Energia sostenibile e sicura per aviazione, marittimo e trasporti pesanti
A cura di: Istituto Affari Internazionali (IAI) e Politecnico di Torino
Massimiliano Bienati, David Chiaramonti, Livia Carratù, Massimo Debenedetti, Giuseppe Ricci
Modera: Marco Giuli
Food & Tech: le sfide del futuro
In collaborazione con: Next-Level & il content hub “Il Gusto” del Gruppo GEDI
Silvia Barbero, Luca Ferrua, Sara Roversi
Modera: Caterina Corapi
Musei e Biblioteche per la città del futuro
In collaborazione con: Treccani Libri
Christian Greco, Francesco Guglieri
Modera: Simonetta Sciandivasci
Per le persone nei luoghi: le infrastrutture di comunità
Filippo Barbera, Antonio De Rossi, Walter Franco
Modera: Adriana Riccomagno
In collaborazione con: Codice Edizioni
Roberto Paura, Alberto Robiati
11:30
A cura di: Università di Scienze Gastronomiche
Franco Fassio, Debora Fino, Rhoman Rossi, Tommaso Valle
Città del futuro in Cina, tra realtà e fantascienza
A cura di: MUFANT – Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino
In collaborazione con: China Center PoliTO
Silvia Casolari, Francesca Governa, Gu Shi
Modera: Davide Monopoli
Original language: Chinese (Gu Shi)
Suzanne Heywood, Guido Saracco
Original language: English (Suzanne Heywood)
Critica alla ragione manageriale
Introduce: Ottavia Giustetti
Inclusione digitale per una nuova cittadinanza
A cura di: European Training Foundation & lnternational Training Centre of the ILO
Fabio Nascimbeni, Manuela Prina, Tom Wambeke
Modera: Delphine Dall’Agata
12:00
Il futuro è digitale: quale ruolo per l’Europa?
Juan Carlos De Martin, Paola Papanicolaou
14:30
Introduce: Gabriele Beccaria
Original language: English
Il metaverso come metafora della vita
Martina Ardizzi, Carolina Vagnarelli
Modera: Luca De Biase
La tecnologia come alleato dell’uomo per la salvaguardia ambientale
Guido Saracco, Luca Dal Fabbro
Sfide e opportunità del piano scuola 4.0
A cura di: Fondazione LINKS & Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo
Lidia Cangemi, Susanna Sancassani
Modera: Lorenzo Benussi, Giulia Guglielmini
15:00
Come vincere le Grandi Sfide dell’umanità
Isabella Consolati, Sebastiano Foti, Alvise Mattozzi
Mauro Gasparini, Stefano Menghinello
OGR Torino: verso le nuove frontiere dell’ArTechnology
Introduce: Giulia Zonca
Presente e futuro dell’energia – parte 1
Giacomo Di Foggia, Marco Ricotti, Andrea Roventini
Modera: Cristina Sivieri Tagliabue
15:30
In collaborazione con: CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Non c’è cura senza prevenzione
In collaborazione con: SaluTO
Giada Bernardini, Laura Fabris, Silvio Garattini, Silvia Novello
Modera: Federico Mereta
Prendersi cura con l’ingegneria
Gabriella Balestra, Mariagrazia Graziano, Vera Tripodi
Modera: Luca Falzea
16:00
Dal principio al futuro: una storia di innovazione e sostenibilità
Marco Lavazza, Patrizia Lombardi, Elisabetta Merlo
Modera: Bruno Ruffilli
L’informazione in tempo di guerra
Introduce: Marco Zatterin
Introduce: Bruno Ventavoli
Lo stato sociale nell’età dei Big Data
A cura di: Centro “Theseus – Tecnologia, Società e Umanità” del Politecnico di Torino”
Original language: English
16:30
Il mondo alle prese con la sindrome di Plyushkin
In collaborazione con: add editore
Ferruccio De Bortoli, Alessandro Giraudo
Introduce: Laura Montanaro
17:00
Introduce: Marco Castelnuovo
Tecnosfera e antropocene: per un approccio multidisciplinare alle sfide globali
Introduce: Roberto Lalli
Introduce: Letizia Tortello
17:30
Introduce: Juan Carlos De Martin
Il futuro del lavoro e la domanda per nuove competenze
Roberto Cascella, Alessandra Ceriani, Claudia Filippone, Paolo Neirotti
Modera: Luca De Biase
Il prezzo della connessione: come i dati colonizzano la nostra vita
In collaborazione con: il Mulino
Modera: Ivana Bartoletti
Original language: English
18:00
Cina: le piattaforme e il Partito
Introduce: Vincenzo Tiani
Come incentivare la digitalizzazione delle imprese italiane
A cura di: Festival Internazionale dell’Economia
Modera: Tito Boeri
18:30
A cura di: Museo Egizio
Introduce: Marina Paglieri
Il sogno infranto della democrazia digitale
Introduce: Daniela Piccio
21:00
12 Nov
09:30
Cervelli In Città: un’esperienza “civica” di divulgazione
A cura di: ADI – Associazione Dottorandi del Politecnico di Torino
Claudio Castiglione, Samuele Meschini
10:00
Dalla spada all’aratro: tecnologie e pace
A cura di: Centro Studi “Sereno Regis”
Francesca Farruggia, Norberto Patrignani, Guglielmo Tamburrini
Modera: Enzo Ferrara
I grandi ponti di New York: come e perchè curarli?
Introduce: Matteo Robiglio
Under 18 e digitale: una speranza per il futuro
Introduce: Paolo Morelli
Original language: English
10:30
La libertà morale nell’era dell’Intelligenza Artificiale
Introduce: Vera Tripodi
Materiali intelligenti: vita e agency dei corpi tecnologici
Vincenzo Santarcangelo, Laura Tripaldi
Presente e futuro dell’energia – parte 2
Roberto Fazioli, Giorgio Graditi, Luca Orrù
Modera: Cristina Sivieri Tagliabue
Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile: è ora di agire a livello territoriale!
Carmen Aina, Iacopo Chiara, Mara Cossu, Enrico Giovannini, Anna Piccinni, Alice Siragusa
Modera: Patrizia Lombardi
11:00
Dal Big Bang all’Intelligenza Artificiale
A cura di: Laboratorio Nazionale CINI su Informatica e Società
Viola Schiaffonati, Roberto Trotta
In collaborazione con: Luiss University Press
Introduce: Luca De Biase
Original language: English
Robot, Androidi (e altre Intelligenze): i nostri nuovi compagni di viaggio
In collaborazione con: Codice Edizioni
Modera: Piero Bianucci
Un duce “moderno”? Il controverso rapporto tra fascismo, scienza e tecnologia
Introduce: Cesare Martinetti
11:30
Avatar e cittadini digitali. La Pubblica Amministrazione nel metaverso
Pietro Pacini, Massimo Temporelli
La Cina tra tecnologia, scienza e storia
A cura di: China Center PoliTO
Introduce: Michele Bonino
Modera: Alberto Bardi
Original language: English
MetaSafari, una passeggiata nei metaversi
A cura di: OGR Torino
Flavio Trione, Giuliano Ambrosio
Ventilazione: che cosa abbiamo imparato dopo il Covid-19
Modera: Stefano Corgnati
14:00
Gruppo TIM: l’innovazione con le persone
I materiali critici per la transizione energetica
In collaborazione con: Associazione Italiana degli Economisti dell’Energia (AIEE)
Guido Saracco, David Chiaramonti, Maurizio Delfanti, Giovanni Andrea Blengini, Martina Lyons, Alicia Mignone, Marco Ravazzolo
Modera: Giovanni Battista Zorzoli
Original language: English (Martina Lyons)
14:30
Il ruolo delle scienze sociali nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale
Introduce: Valentina Goglio
Original language: English
A cura di: Scuola Holden
Paolo Martinelli, Andrea Zanni
Modera: Annalisa Ambrosio
Enrico Donaggio, Leonard Mazzone, Giancarlo Judica Cordiglia
15:00
Ciò che rimarrà sarà la bellezza
Pierre-Alain Croset, Francesca Torzo
Lo Spazio tra tecnologia, economia e geopolitica
In collaborazione con: Luiss University Press
Alessandro Aresu, Raffaele Mauro
Introduce: Filomena Greco
In collaborazione con: CUS Torino & ASD Bionic People
Monica Contrafatto, Andrea De Beni, Francesca Fossato
Modera: Alberto Dolfin
Mobilità sostenibile. Viaggiando veloci verso il futuro
Enrico Casale, Marco Liccardo, Davide Viale
Modera: Andrea Tonoli
15:30
Qual è il futuro della riproduzione umana?
Maurizio Balistreri, Carlo Bulletti
Modera: Vera Tripodi
Tra metaversi possibili e sogni di tecnologie senzienti
In collaborazione con: Luiss University Press
Introduce: Silvia Rosa-Brusin
16:00
Enrico Donaggio, Leonard Mazzone, Giancarlo Judica Cordiglia
Umanesimo 4.0. Le nuove frontiere dei rapporti uomo-macchina
Luciano Bonaria, Gianfranco Carbonato, Elena Maria Previtera, Massimiliano Cipolletta
Modera: Claudia Luise
16:30
Siamo coinquilini di un’unica Terra
Introduce: Paolo Griseri
Verso un software per la Scienza Aperta
Introduce: Federica Cappelluti
17:00
Automazione e futuro del lavoro
In collaborazione con: Luiss University Press
Aaron Benanav, Antonio Casilli
Original language: English
Come convivere con l’odio online e restare ottimisti
Derrick De Kerckhove, Sara Monaci, Roberta Ricucci
Modera: Domenico Morreale
I principi storico-filosofici della critica della tecnica
In collaborazione con: Pandora Rivista
Introduce: Giacomo Bottos, Isabella Consolati
17:30
Il lato oscuro della tecnologia – parte 1 “L’industria degli armamenti, fra business e tecnologia”
Pietro Batacchi, Francesco Vignarca
Modera: Peppino Ortoleva
Miyazaki: sogni di macchine e di natura
Introduce: Alessandro Aresu
18:00
Arte e videogiochi: i nuovi scalpelli digitali
A cura di: OGR Torino
Davide Di Giannantonio Potente, Giacomo Giannella, Marco Mazzaglia
In collaborazione con: Rivista il Mulino
Biagio De Giovanni, Aldo Schiavone
Modera: Manuela Ceretta
L’Intelligenza Artificiale e il futuro-metaverso del mondo
In collaborazione con: Luiss University Press
Introduce: Riccardo Luna
Original language: French
Maria Lodovica Gullino, Michele Mellano, Antonio Pascale
18:30
Andare a fuoco. Un racconto personale su “Memoriale” di Paolo Volponi
A cura di: Circolo dei Lettori
La nuova arte dell’Intelligenza Artificiale
Bruce Sterling, Jasmina Tešanović
Introduce: Beniamino Pagliaro
Original language: English
20:30
Notte Miyazaki. In volo sul mondo
A cura di: Museo Nazionale del Cinema
In collaborazione con: Torino Film Festival
Introduce: Steve Della Casa, Alessandro Aresu
13 Nov
10:00
Andrea Bocco, Guillaume Habert
Original language: French (Guillaume Habert)
Quintino Sella e la nascita del Politecnico di Torino
In collaborazione con: Fondazione Sella & Università di Torino
Silvia Cavicchioli, Barbara Curli, Annalisa Dameri, Peppino Ortoleva
Modera: Sergio Pace
10:30
Cooperativismo di piattaforma e modelli di impresa alternativi
Francesca Martinelli, Alessandro Rocchi, Ermanno Tortia
Modera: Federico Piovesan
Il futuro del lavoro e il nuovo ruolo delle università
Alberto Felice De Toni, Paola Maria Fantini, Patrizia Falzetti, Paolo Neirotti, Stefano Sacchi
Modera: Annalisa Magone
L’importanza del codice sorgente per la società
Introduce: Federica Cappelluti
La Cina domani: tecnologia e società
A cura di: China Center PoliTo
Michele Bonino, Lucia Pasqualini
11:00
Chi ha ancora paura di Julian Assange e WikiLeaks
Introduce: Carlo Blengino
I dilemmi della giustizia predittiva
A cura di: Università del Piemonte Orientale
Luigi Portinale, Serena Quattrocolo
Modera: Stefania Montani
Plasmare la materia: dalla natura divina alla sapienza dell’arte nella cultura giapponese
Introduce: Mauro Volpiano
11:30
Oltre le armi: le nuove frontiere della guerra
In collaborazione con: Mimesis Edizioni
Alessandro Curioni, Aldo Giannuli, Mariarosaria Taddeo
Pratiche artistiche tra scienza e tecnologia
Pier Luigi Capucci, Tatiana Mazali, Vanessa Vozzo
Modera: Antonio Pizzo
Stefano Rodotà, maestro di lunga durata
Francesca Bria, Juan Carlos De Martin, Guido Scorza, Bruce Sterling
Modera: Luca De Biase
Original language: English (Bruce Sterling)
Tracciare una linea nel Deserto: due progetti, due futuri, una scelta?
Introduce: Patrizia Lombardi
Original language: English
12:00
Le imprese di fronte alla crisi energetica: rischi, sfide e opportunità
Dario Gallina, Laura Rondi, Guido Saracco
14:30
In collaborazione con: Treccani Libri
David Goodhart, Raffaele Alberto Ventura
Original language: English (David Goodhart)
Pensare e agire nella complessità
In collaborazione con: Vita e Pensiero
Introduce: Rosa Elena Manzetti
Una sanità rinnovata, tra continuità e discontinuità
Introduce: Sara Strippoli
15:00
Convivere con le macchine intelligenti
In collaborazione con: il Mulino
Introduce: Barbara Caputo
Introduce: Massimo Cuono
Manutenzione e innovazione: la tecnologia declinata nel tempo
Andrea Bonaccorsi, Stefano F. Musso, Carlo Olmo
Plasticene, un secolo di plastica
Modera: Carlo Cambini
15:30
Archeologia del futuro: per una cultura del digitale a scuola
In collaborazione con: Egea Editore & Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo
Daniele Barca, Giulia Guglielmini, Stefano Moriggi
Introduce: Eugenio Giannetta
Introduce: Giuseppe Bottero
16:00
Contro la tecnologia, contro il lavoro, contro il capitalismo?
In collaborazione con: Nero Editions
Original language: English
L’economia fondamentale e la riduzione delle disuguaglianze
Introduce: Guido Saracco
In collaborazione con: Biennale Democrazia
Valeria Marcenò, Gustavo Zagrebelsky
16:30
Intelligenza Artificiale: senziente o deficiente?
Paola Bonomo, Stefano Quintarelli, Arnold Smeulders, Mariarosaria Taddeo
Modera: Tatiana Tommasi
Paolo Boringhieri e l’editoria come ponte tra le due culture
Giulia Boringhieri, Vincenzo Barone
Per una biotecnologia pubblica
Fabrizio Chiodo, Nerina Dirindin
Introduce: Alessandro Mondo
17:00
Il lato oscuro della tecnologia – parte 2 “Le armi pesanti: come cambiano la guerra e la società”
Paolo Busoni, Peppino Ortoleva
Pandemia e lavoro: rischi e diseguaglianze
Introduce: Stefano Sacchi
In collaborazione con: Bollati Boringhieri
Introduce: Juan Carlos De Martin
Original language: English
Ripensare i dispositivi nell’epoca dell’Antropocene
A cura di: UniVerso – Università di Torino
Introduce: Giulia Carluccio
17:30
Introduce: Viola Stefanello
Original language: English
Ricucire la società: tecnologie e policies per una sfida epocale
Alberto Anfossi, Joselle Dagnes, Maurizio Ferraris, Guido Saracco
Modera: Filomena Greco
A cura di: Torino Film Festival
18:00
Algo-ritmi: macchine e umani tra suoni, ritmi e parole
A cura di: OGR Torino
Vittorio Di Tomaso, Ensi , Pier Paolo Peretti Griva, Francesco Pistoi, Samuel Romano
A cura di: Istituto Psicoanalitico di Orientamento Lacaniano
Rosa Elena Manzetti, Silvia Morrone
Per un sapere in atto: Bildung e Paideia
Introduce: Juan Carlos De Martin
Presente e futuro dell’energia – parte 3 “Il ruolo dell’Università”
David Chiaramonti, Stefano Corgnati, Giovanni De Santi, Francesca Verga, Roberto Zanino
Modera: Cristina Sivieri Tagliabue
18:30
Bianciardi, una vita difficile
A cura di: Circolo dei Lettori
Antonello Barone, Roberto Di Monaco, Mauro Mario Mariani, Sara Roversi
Modera: Luca Ferrua
19:00
In principio. Storia della letteratura attraverso gli incipit, da San Giovanni a Stephen King
In collaborazione con: Biennale Democrazia
21:00
Music Bug: Biennale Tecnologia Closing Party
A cura di: Italia90, Sintetica e Stasis
Comunichiamo in allegato che Sabato 28 Ottobre si svolgerà presso Rinascimento Europeo un dibattito fra storici sui 100 anni della Marcia su Roma.
Premettiamo alcune nostre considerazioni sulla continuità e le trasformazioni del tema della libertà in questi 100 anni in un contesto europeo.
Ovviamente, per il 28 ottobre, centesimo anniversario della Marcia su Roma, si sono scatenati i documentari e gl’instant book. Tuttavia, sorprendentemente, il tutto si svolge in un tono minore. Giustamente, accademia e politica stanno spostando l’attenzione, seppure con una lentezza esasperante, dal “passato che non passa”, alle sfide del presente e del futuro.
In sostanza, dopo un secolo, ogni fenomeno storico fa giustamente parte della storia passata. Questo non significa che non ci se ne debba occupare, bensì che è veramente, finalmente, l’ora di “fare i conti con la storia”. Il che richiede uno sforzo storiografico ulteriore rispetto a quanto già fatto, soprattutto perché, mentre ci dichiariamo tutti europeisti, non siamo ancora abituati, purtroppo, a studiare i fenomeni da un’ottica veramente europea.
Il fascismo fu invece un fenomeno europeo, che condizionò profondamente le vicende del Continente, e può essere quindi compreso solo in un’ottica comparatistica e olistica (“die vergleichende Epoche” di Nietzsche).
1.La “Marcia” nel suo tempo
Dal punto di vista comparatistico, la “Marcia” non può essere letta senza un riferimento a simili eventi contemporanei, soprattutto quelli della Reggenza del Quarnaro (1919-1920 ), dell’ ingresso a Budapest dell’Ammiraglio Horty dopo la sconfitta della Repubblica Sovietica di Béla Kun (1919 ) e del Putsch Kapp in Germania (1920). Viceversa, essa ispirò a sua volta altri, simili, eventi, quali il vittorioso ingresso a Varsavia delle truppe di Pilsudski dopo il colpo di Stato (1926 ).
Questa necessità della comparazione delle tempistiche emerge, fra l’altro, dalla più recente storiografia, quale in primis il recentissimo libro di Ezio Mauro, “L’anno del Fascismo”.
2.Dal Pre-Fascismo al Ventennio
Dal punto di vista della storia europea, il fascismo, quale esso appare già in questa fase costitutiva, si presenta come una sintesi di elementi diversissimi, ma scatenatisi in contemporanea: l’interventismo di sinistra (Mussolini), la reazione antibolscevica (Farinacci), l’iper-modernismo dei Futuristi (Marinetti), l’influenza borghese, monarchica e massonica (il Re), l’irredentismo e il reducismo (D’Annunzio), il revisionismo di destra del marxismo (Gentile), il clerico-fascismo (Gronchi). Comunque , di tutto si trattò fuor che di un’”invasione di Hiksos” come pretese Benedetto Croce. Molto più adeguata la definizione come “autobiografia della Nazione”, espressa da Gobetti, che intendeva ricondurre questa convergenza di tanti e diversi filoni a un’epifania delle pretese “tare ereditarie” degl’Italiani (cattolicesimo, anti-razionalismo, paternalismo), che l’allontanerebbero dal modello dei pretesi “Paesi Normali”. E, in effetti, la Marcia su Roma, e, poi, il fascismo, costituirono nel loro insieme la prosecuzione logica di molte delle istanze tradizionali della storia italiana, a partire dal patriarcato, dal cospirazionismo, dai miti napoleonico e garibaldino, alle confliggenti anime del mondo contadino, ecc…, e proseguì più tardi nei partiti di massa, nella continuità legislativa e di personale politico…
Questo seppur conflittuale radicamento nell’identità nazionale fu quello che permise la coesistenza, nel “Regime”, di correnti diversissime, quali l’anarco-sindacalismo (Olivetti), il corporativismo (Spirito), il clerico-fascismo (Padre Gemelli), il liberalismo (Gentile), il nazionalismo (Rocco), il tradizionalismo (Evola), la Massoneria (Reghini), il razzismo (Preziosi), che presentavano un grado di reciproca alterità superiore a quello solitamente riscontrabili nelle democrazie rappresentative e parlamentari, di cui per altro si “clonava” la dialettica. Basti vedere la diversità fra riviste come Gerarchia, Critica fascista, Il Selvaggio, L’Italiano, Il Bargello, L’Universale, Quadrivio, Primato, La difesa della razza, Il Tevere, “Diorama Letterario”…
3.Dal Fascismo alla Repubblica Democratica
Questa situazione spiega anche il successivo rapidissimo ricollocamento di molti eminenti intellettuali fascisti all’ interno dei rinascenti partiti antifascisti: il comunismo (Malaparte), la Democrazia Cristiana(Fanfani), il liberalismo (Montanelli), tanto che la stessa Costituzione Repubblicana è piena di riferimenti(forse non voluti) ai linguaggi della Carta del Quarnaro, della Carta del Lavoro o del Manifesto di Verona (la Repubblica fondata sul lavoro-art.1-; la tutela della famiglia -art.29-; il giusto salario-art.36-, il contratti collettivi validi erga omnes -art.39-,la funzione sociale della proprietà -art.42-, la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle imprese- art 46-…).
C’è anche da chiedersi quanto, della cultura fascista, non fosse presente, oltre negli intellettuali passati attraverso il “LungoViaggio” di Zangrandi, anche in personaggi inequivocabilmente antifascisti, come per esempio Gramsci (il “Moderno Principe”), in Galimberti (il divieto dei partiti politici e l’obbligatorietà dell’iscrizione ai sindacati) o in Pavese (le pagine “segrete” del diario).
4.La “Distruzione della Ragione”
Questo legame con le tradizioni nazionali è anche ciò che accomuna il fascismo agli altri regimi dell’Asse (per altro diversissimi fra di loro). Infatti, così come Gobetti vedeva nel fascismo l’autobiografia della nazione italiana, così Lukàcs interpretava tutta la storia della cultura europea come un’unica corsa verso il Nazismo e la Shoah (la “Distruzione della Ragione”). Fra i tanti, Kierkegaard, Schopenhauer e Nietzsche avrebbero costruito una cultura della borghesia europea che avrebbe preparato idealmente l’avvento del nazismo.
Tutte queste interpretazioni contengono una parte di verità. L’Europa, dopo tutti gli scismi del Cristianesimo e la crisi della Translatio Imperii, era entrata, alla fine del Medioevo, in una fase di accresciuta turbolenza, caratterizzata dall’ incertezza delle stesse basi epistemologiche e teologiche della società (Catari, Ockham, Cartesio, Pascal, Berkeley, Malebranche, Kant), e dal sovrapporsi di un’egemonia mercantile alle tradizionali “colonne” del trono e dell’ altare (il corporativismo medievale, il colonialismo, la rivoluzione industriale). Tutto questo aveva sviluppato l’idea dell’urgenza di una “nuova società organica” (idealisti, Saint-Simon, Comte), che le “ideologie” del tempo (liberalismo, socialismo, nazionalismo, comunismo, cristianesimo sociale) avevano tentato di costruire con le rivoluzioni borghesi e bolscevica – progetti fra di loro alternativi e conflittuali-.
5.Il Panfascismo
Tali interiori conflitti avevano alimentato l’aspirazione a una sintesi (l’”Union Sacrée”francese), che è quella che si era poi tentata in Italia con il fascismo, nato come una coalizione (per dirla con Sternhell, “né di destra, né di sinistra”), di forze apparentemente eterogenee, ed aspirante (con i congressi di Roma e di Montreux), a un’egemonia culturale in Europa (il “Fascismo Universale dei CAUR), che si sarebbe dovuta tradurre nella geopolitica con il “Patto a Quattro” del 1932 fra Italia, Germania, Francia e Inghilterra, mai per altro realizzato, nell’ ambito della Società delle Nazioni, e, nel pensiero di Mussolini, avrebbe dovuto evolvere in una Confederazione (osservazioni del Ministro Grandi al Piano Briand).Tuttavia, quell’ egemonia non poteva spettare all’ Italia, nonostante gli sforzi fatti in questa direzione, e finiva inesorabilmente nelle mani della Germania, che proprio per questo aveva rivendicato, attraverso il Congresso di Erfurt del 1938, la “superiorità razziale” della Germania, che sfocerà poi nell’ adozione delle Leggi Razziali non solo in Germania, ma anche in Italia, in Ungheria e in Polonia).
In ogni caso, come si vede, un processo complesso, che si riallaccia alla storia profonda dell’Europa, il che renderà poi anche possibile dopo la guerra, il riciclo, nella politica “democratica”, di parte del personale politico ch’era stato vicino all’Asse (da Schuman a Hallstein, da Kiesinger a Weizsaecker), secondo una suggestione contenuta perfino nelle pieghe del Manifesto degl’Intellettuali fascisti.
6.Dai totalitarismi militanti alla dittatura delle Macchine Intelligenti
Tutto ciò premesso, è possibile che, come taluni affermano, il fascismo rinasca?
La risposta è diversa per ciò che concerne le varie aree del mondo, in cui il panfascismo si era esteso e conservato.
Ricordiamoci che i fascismi nacquero e si svilupparono in un contesto di guerre mondiali. Sono le guerre mondiali che scuotono la struttura delle società borghesi, ridando spazio alla funzione sociale dei militari e dei rivoluzionari di professione (così come volevano i promotori dell’ interventismo, anglosassoni, marxisti o massonici ch’essi fossero). Sono le guerre mondiali ad alimentare l’ambizione dei “grandi spazi”, sfruttando il frazionamento etno-culturale dell’Europa -soprattutto quello dell’ Europa Orientale-.
7.L’Europa Centrale e Orientale
La serie ininterrotta di conflitti a partire del 1989 (Nagorno-Karabagh, Transnistria, Slovenia, Cecenia, Croazia, Inguscezia,Bosnia, Daghestan, Kosovo, Abhazia, Donbass, Ossetia), sta obiettivamente alimentando, insieme ad altre forme di nostalgia (per l’Ancien Régime, per il liberalismo pre-fascista, per il socialisno reale, per il maccartismo), anche quella per l’ Asse. Del resto, l’idea stessa di “Ucraina” è strettamente legata alla disgregazione degl’Imperi Centrali e di quello russo). Tuttavia, proprio come quegli altri nostalgismi novecenteschi, anche quello per l’ Asse non si può realizzare in concreto, per l’abissale diversità delle condizioni della società attuale (transizione digitale, nuova politica dei blocchi), in cui mancano, comunque, le reclute smobilitate, i conflitti contadini, la monarchia.
Resta il fatto che vengono rispolverati storie nazionali e imperiali, inni, divise, milizie paramilitari, irredentismi, leggi marziali.
8.La Guerra senza Limiti”( Liang Qiao e Xiangsui Wang)
E’ in corso, però, nel mondo, un diverso genere di concentrazione dei poteri, quello intorno ai grandi eserciti moderni (il Keynesismo Militare), i quali, nell’accresciuta conflittualità della “Guerra Ibrida ” , combattuta in campo culturale, digitale, ideologico, energetico, tecnologico, finanziario, propagandistico, poliziesco.., trovano un incentivo per una rinnovata sovrapposizione fra il politico,il militare e il tecnologico (Echelon, Prism, Patriot Act, Commissione NSCAI, Legge Marziale russa, XX Congresso del PCC, governo tramite decreti in Occidente, censura militare ovunque…). Tutto questo è probabilmente il prologo di ulteriori giri di vite in tutto il mondo in concomitanza con l’intensificarsi della “Guerra Senza Limiti” ,annunziata per esempio nei documenti inviati dalla Russia agli Stati Uniti e alla NATO, nonché nelle dichiarazioni di vari esponenti occidentali.
Tuttavia, questo nuovo, e più radicale, totalitarismo, non si verifica nelle forme spettacolari di quello che l’ha preceduto (insurrezioni, colpi di Stato, violenze spicciole, adunate oceaniche), bensì nelle forme più “asettiche” del controllo tecnologico, del condizionamento psicologico, con una proceduralizzazione soffocante, con la “trasfusione senza spargimento di sangue”(De Landa) dell’umano nelle macchine intelligenti (come anticipato nelle distopie della fantascienza, come per esempio Matrix, e soprattutto dalle opere di Kurzweil): la Singularity Tecnologica.
9.La Società del Controllo Totale
Perciò, prendiamo atto con soddisfazione che non è più così diffusa l’epidermica paura del “comunismo” e del “fascismo”, mentre si incomincia giustamente a paventare i totalitarismi del grandi imperi che “ritornano” (Molinari). In realtà, questo accentramento è ancora nulla nei confronti di quello dello “Stato Mondiale” (Jünger) che i GAFAM stanno istaurando approfittando della “Guerra Senza Limiti, ma che comunque quell’ autore aveva descritto bene (anche se, a nostro avviso, con un improvvido entusiasmo), nell’ opera citata. Basti pensare al ruolo di Musk nell’operazione Twitter e la messa a disposizione, alle sue condizioni, della costellazione Starlink all’ esercito ucraino, oltre che la sua formulazione del piano di pace con la Russia.
L’estetica dei totalitarismi attuali non è più quella delle divise e degli stivaloni (anche se paradossalmente soprattutto l’Ucraina vi ammicca volentieri), bensì quella del web, dell’”Internet delle Cose”, dei talk show, degl’influencer.
Essi non sono però meno, bensì più, violenti di quelli che li hanno preceduti:ambiscono, con la Fine della Storia, all’abolizione del Libero Arbitrio, condannato moralisticamente come un inganno metafisico, un residuo di animismo, una maschera della violenza, una proterva ribellione al “Dio che Viene”, alla Ragione, al Popolo…
10.Rivoluzioni dall’ alto
Anche i vecchi totalitarismi erano “rivoluzioni dall’alto “ (Gorkij e la Regina Elena, Lenin e Helphand, Trockij e Rockefeller, D’Annunzio e la Massoneria, Mussolini e il Re, Hitler e Allen Dulles, Stalin e Churchill..), ma ufficialmente si proponevano come insurrezioni del popolo contro le élites. Quello attuale che avanza non si perita affatto di nascondere la propria contiguità al “poteri forti” (DARPA, Complesso Informatico-Militare, Zuckerberg e Commissione Europea), anzi, assume il volto suadente , affascinante e sorridente del “filantropo”, come l’ Anticristo di Soloviov e i guru dell’ Informatica che hanno rinunziato alle cariche societarie nelle rispettive imprese per assumere il ruolo di presidenti di “fondazioni benefiche” (Schmidt, Gates, Bezos).
E’ significativo che, mentre da ogni parte s’innalzano lodi alla libertà, tutto ciò che riguarda il potere dei GAFAM venga posto sempre più in sordina (dallo Sherman Act, ch’era considerato la base del liberalismo americano ed oggi, dopo 130 anni, è totalmente disapplicato; alle direttive OCSE sulla privacy, degli Anni ’80 del XX° secolo; alla polemica su Echelon e Prism; all’interminabile prigionia di Assange; al “pacchetto” sulla Privacy della Commissione europea, completamente dimenticato; alle due Sentenze Schrems, violate deliberatamente e ripetutamente da tutte le Istituzioni e da tutte le Autorità Nazionali della Privacy, ed, ancora recentissimamente, con la firma, fra il Presidente degli USA e la Commissione Europea, di un ennesimo accordo per aggirare le decisioni della Corte).
11. Il “Legno Storto dell’Umanità”
La retorica della Fine della Storia, fino dalla sua nascita nel Mazdeismo, e giù giù, attraverso lo Spirito Assoluto e lo Stato Mondiale, fino al Reich Millenario e alla Singularity, ha costituito un attacco deliberato contro la libertà umana, colpevole di tutti gli “orrori” della storia, dal cannibalismo ai genocidi, dalle guerre alla schiavitù, dal paternalismo alla xenofobia: il “Legno Storto dell’ Umanità”. Questa è la vera radice di tutti i totalitarismi.
Ma, come affermavano già la Bibbia e Kant, non è possibile raddrizzare questo “legno storto” senza distruggere l’intera pianta.
Attraverso l’”angelismo” dei “filantropi” del Web, si vorrebbe nuovamente tentare quest’impresa disperata, questa volta usando il mezzo estremo, e forse il più appropriato: la tecnologia digitale, con la “trasfusione senza spargimento di sangue” dell’ umano nelle macchine intelligenti (de Landa). Qualcuno dice che ciò sia impossibile, perché l’Umano sarebbe irriducibile alla sola intelligenza, proprio perché è libero, imprevedibile, “quantistico”, non “atomistico”(Faggin). Addirittura, ciò che è specifico dell’umano (e di tutta l’evoluzione) è proprio la sua devianza dall’ ordine meccanicistico dell’istinto (l’uomo quale animale imperfetto”). Ebbene, a nostro avviso il pericolo è proprio questo: volendo ingabbiare l’imprevedibile comportamento umano in una serie di algoritmi “etici”, si crei un meccanismo privo di stimoli, di vita, che imita esteriormente la vita umana, ma in realtà non può fare altro che girare a vuoto su se stesso, finché non si ferma, avendo perduto il suo motore: l’imprevedibilità. E questo, con o senza informatica.
12.L’Unione Europea fra la Società del Controllo Totale e l’impotenza del regime funzionalistico/confederale
Come scrive Virgilio Dastoli, “l’ingranaggio europeo è bloccato perché la dimensione confederale prevale su quella comunitaria e quella comunitaria ha mostrato da tempo la sua debolezza strutturale legata al suo peccato originale del gradualismo monnettiano che ha funzionato fino a quando si sono dovuti realizzare gli obiettivi dei trattati di Roma ma che non ha più funzionato quando l’Unione europea nata dalle ceneri delle Comunità europee ha dovuto affrontare sfide inimmaginabili negli anni ’60. Miopi di fronte all’esperienza delle reazioni sorprendentemente rapide per far fronte alla pandemia ed ai suoi effetti sulle economie europee, i governi sono stati incapaci di prevedere le conseguenze interne della guerra, di gettare le basi di un diverso ruolo dell’Unione europea nel mondo per garantite la sua autonomia strategica e di usare i meccanismi dei trattati per consentire alla Commissione europea di proporre e alle istituzioni comuni (Consiglio e Parlamento) di disporre. Il Consiglio europeo ha arrogato a sé il potere confederale bloccando sé stesso e l’Unione europea in lentezze inaccettabili di fronte alle conseguenze della guerra arrivando al punto di affermare il 20 e 21 ottobre che, se non ci sarà accordo nel Consiglio dei ministri dell’energia, il dossier tornerà sul tavolo dei capi di Stato e di governo.”
Tutto ciò deriva dall’assurda pretesa dell’”establishment” di guardare alla “Guerra nell’ Era delle Macchine Intelligenti” con gli stessi occhi del 1950, quando fu letta la Dichiarazione Schuman. E già allora il funzionalismo di Monnet faceva acqua da tutte le parti, come diceva per primo Spinelli, sicché le cose che volevano e vogliono i federalisti si sarebbe dovuto cominciare a prepararle fin da allora, con un adeguato lavoro culturale e sociale. Basti pensare all’ agghiacciante espressione “Ingranaggio Europeo”, che è il contrario della visione che gli Europei hanno sempre avuto di se stessi: dagli “autonomoi” di Ippocrate ai “gute Europaeer” di Nietzsche).
Oggi, i veri soggetti della politica sono i GAFAM, i BAATX e gli eserciti delle Grandi Potenze. Chi è senza informatica e senza un esercito di dimensioni globali non ha voce in capitolo, non soltanto sulla pace e sulla guerra, ma neppure sulla teologia, sulla cultura, sulla politica internazionale e interna, sulla società, sullo Stato, sull’economia…Ma i nostri “guru”, informatici e culturali (Adriano Olivetti, Mario Zu) sono stati boicottati e poi sono morti in circostanze misteriose.
L’incapacità, che Dastoli denunzia, di comprendere la strategia a lungo termine della Russia deriva dalla cultura settaria e provinciale delle classi dirigenti, che continuano ancora a pensare in termini di “sviluppo”, di “nazioni”, di “federazione vs.confederazione”, mentre invece qui è in gioco il futuro esistenziale dell’ Umanità, deciso fra realtà transnazionali. Come si evolverà? Si trasformerà, prima, in una serie di soggetti biologici eterodiretti (i famosi “impianti cerebrali”), poi, in una società globalizzata di cyborg creati dalla bioingegneria per raggiungere la “quasi eternità”, e poi ancora in un sistema mondiale di automi su cui saranno “caricate” le nostre identità, e, infine, in un unico ecosistema digitale in cui sopravviveranno soltanto i nostri avatar? E, infine, questo unico ecosistema, sopravviverà, o sarà assorbito nel nulla, per esempio, come paventa Martin Reed, attraverso i “buchi neri”?
Oppure l’Umanità sopravviverà, per quanto “aumentata” (“enhanced”), non solo dalla bio-ingegneria, bensì anche dalla religione, dall’arte, dalla filosofia, dalla politica?
13.Superuomo; Oltre-uomo; Mahdi; Punto Omega?
Gl’ “imperi che ritornano”(Molinari) hanno cominciato a pensare a queste cose un secolo fa. Da noi solo Nietzsche, che non poté terminare il proprio compito per via della malattia. Non per nulla Musk e Putin s’ incontrano nel culto di Teodor Tsiolkowski. A Kiev c’era, negli Anni 20, un circolo di tecnologi dal nome significativo, “Do Marsa” (verso Marte),e, in quello stesso tempo, Kang You Wei, ministro dell’impero Ching, proponeva il Confucianesimo come politica del XXI Secolo, identificando il Datong con il socialismo mondiale.
Avere la libertà, avere una rappresentanza che funziona, significa oggi innanzitutto dare agli Europei, o almeno a coloro che ne hanno l’ambizione e le capacità, d’ intervenire su queste scelte mondiali, con la libertà di pensiero e di parola, con lo studio, la riflessione, la cultura, la pubblicistica e la politica. Questa è la battaglia che va condotta contro la grigia cappa che le Macchine Intelligenti, i guru dell’ informatica, i gatekeepers, le Grandi Potenze e una classe dirigente inadeguata hanno calato sull’ Europa.
Confermata la fine dell’ Istituto Italiano per l’ Intelligenza Artificiale
Nel Settembre 2020 il Governo aveva annunziato che, nell’ambito della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale, sarebbe stato creato a Torino un Istituto Italiano per l’ Intelligenza Artificiale.
Avevamo sostenuto il progetto con la massima energia, dedicandovi addirittura il libro “L’Istituto Italiano dell’ Intelligenza Artificiale”, con una prefazione di Markus Krienke, nel quale avevamo ricostruito le basi storiche e filosofiche del progetto, nonché il laborioso iter nelle Istituzioni Europee e nei Ministeri. Avevamo presentato il libro al Salone del Libro 2020. Quest’anno, abbiamo pubblicato un secondo libro, con la prefazione di Enrica Perucchietti, dedicato a”L’Intelligenza Digitale e l’Agenda Digitale”.
1.Una delusione prevedibile
Nel settembre del 2020, la sindaca Appendino aveva annunciato: “L’Istituto italiano per l’Intelligenza artificiale sarà a Torino e avrà l’obiettivo di coordinare le attività di ricerca in questo campo”. Non era mai stato così. L’ attuale sindaco, Stefano Lo Russo, intervistato da La Stampa, conferma: “Quel progetto, va detto con chiarezza, non è mai stato attuato dal Parlamento e non è più tale già da luglio dello scorso anno, quando il governo ha deciso di fare di Torino la sede di un centro per l’intelligenza artificiale associata alla mobilità sostenibile”, uno dei 10 centri che dovrebbero sorgere nel nostro Paese.
L’Istituto avrebbe dovuto costituire, per così dire, il “risarcimento” di Torino per la mancata candidatura a sede di una corte secondaria del Tribunale Europeo dei Brevetti (TUB), ma chi aveva letto con attenzione le decisioni prese da governo e parlamento nel 2021 già sapeva che il progetto era stato fortemente ridimensionato, come avevamo anticipato proprio in questo blog. Le novità è che ora tutti lo ammettono, e che, inoltre, l’assegnazione all’ Italia (e la stessa nascita) della corte dei brevetti, è in alto mare (sicché anche l’ “indennizzo” per Torino avrebbe poco senso).
Il caso è tornato di attualità sui media perché venerdì 27 maggio il ministro dell’Innovazione e della Ricerca, Maria Cristina Messa – parlando a investitori e istituzioni alla Nuvola Lavazza, riuniti per discutere del PNRR – aveva detto che, sull’intelligenza artificiale, Torino “dovrà partecipare a un bando come tutti” e che per la città è previsto invece “un Centro per la mobilità sostenibile che però non ha competenze specifiche sull’intelligenza artificiale”. La legge istitutiva definisce tale centro come segue: “Al fine di incrementare la ricerca scientifica, il trasferimento tecnologico e più in generale l’innovazione del Paese nel settore dell’automotive e di favorire la sua ricaduta positiva nell’ambito dell’industria, dei servizi e della pubblica amministrazione, è istituita la fondazione Centro italiano di ricerca per l’automotive, competente sui temi tecnologici e sugli ambiti applicativi relativi alla manifattura nei settori dell’automotive e aerospaziale, nel quadro del processo Industria 4.0 e della sua intera catena del valore, per la creazione di un’infrastruttura di ricerca e innovazione che utilizzi i metodi dell’intelligenza artificiale. La fondazione ha sede a Torino. Per il raggiungimento dei propri scopi la fondazione instaura rapporti con omologhi enti e organismi in Italia e all’estero.
Sono membri fondatori della fondazione il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero dell’università e della ricerca e il Ministero dello sviluppo economico, ai quali è attribuita la vigilanza sulla fondazione medesima”.
Il problema a questo punto è che neanche la Fondazione è mai nata. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge il Ministero dell’economia (d’accordo con Mise e Miur) avrebbe dovuto nominare il Comitato di coordinamento. Ma questo non è mai avvenuto.
Inizio modulo
Da venerdì, a Torino circola infine la voce che il Centro italiano per l’intelligenza artificiale alla Città dell’Aerospazio sia stato “scippato” dalla “solita Milano”.
Tuttavia, non è questo il problema principale.
2.Il veto al rilancio di Torino
Ciò che preoccupa veramente è l’assoluta assenza di programmi, da parte dell’ Europa, per l’intelligenza artificiale, e, da parte dell’ Italia, per Torino.
Per ciò che riguarda l’Europa, avevamo pubblicato l’anno scorso “European Technology Agency”, in cui reclamavamo un progetto centralizzato dell’Europa per stare al passo, da un lato, della legislazione cinese (Made in China 2025 e China Standards 2035), e, dall’ altra, di quella in preparazione in America (lo “Endless Frontier Act”). L’attuale approccio dell’Unione Europea, basato su un investimento molto inferiore a quello dei nostri concorrenti, come pure su un’organizzazione troppo decentrata della ricerca, dove la parte del leone è fatta da hubs” a livello locale e da piccole e medie imprese, sembra fatto apposta per non fare ombra ai GAFAM, i quali sono comunque coinvolti con un ruolo direttivo nelle iniziative europee (come nel caso di GAIA-X).
Come aveva rilevato già l’anno scorso il Prof. Metta, direttore dell’ Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, nel Piano Italiano per l’ Intelligenza Artificiale, l’IA è vista come qualcosa che si compra presso altri, non come una tecnologia che si sviluppa autonomamente, e che eventualmente si vende ad altri.
Non parliamo poi dell’idea di Don Luca Peyron, di orientare il previsto Istituto verso la tematica dell’etica dell’ Intelligenza Artificiale. Troncare, sopire, sopire, troncare! Come quando, a proposito della Olivetti, Valletta disse che la Divisione Informatica era “un neo che occorre estirpare”.
Per ciò che riguarda l’Italia, richiamiamo i nostri due libri “L’Istituto Italiano dell’ Intelligenza Artificiale” e ”Intelligenza Artificiale e Agenda Digitale che illustrano il collegamento strettissimo fra Intelligenza Artificiale, economia nazionale, geopolitica e futuro dell’ Umanità.
L’Istituto Italiano dell’ Intelligenza, ed ancor più l’Agenzia Europea per la Tecnologia, avrebbero dovuto affrontare di petto proprio il problema dell’ inadeguatezza di Torino, dell’ Italia e dell’ Europa, dopo la distruzione dell’ Olivetti, ad affrontare l’Era delle Macchine Intelligenti, portando i nostri territori a un livello di Paesi sottosviluppati.
Questo è il risultato del rapporto di tipo coloniale che intratteniamo con gli Stati Uniti, rapporto che risulta sempre più evidente ora che gli USA impongono la loro volontà, come nella riunione di Ramstein, gli Europei pagano (al DoD, ai GAFAM, alla Russia, all’ Ucraina), e gli Ucraini combattono e muoiono per un “Occidente” a cui non appartengono.
Nell’abisso di arretratezza in cui questa situazione ci sta sprofondando, risulta più che mai urgente immergerci totalmente nella cultura (unica attività che non ci sia stata ancora preclusa), per studiare il rapporto fra cultura e tecnica, fra tecnica e geopolitica, fra informatica e Occidente, fra Occidente e mondo, elaborando una filosofia, una dottrina politica e militare, una strategia economica incentrati sul riscatto del nostro Continente.
3.Da Emanuele Filiberto al Principe Eugenio, al Senatore Agnelli
I periodi di grandezza di Torino sono sempre stati avviati da atti di forza: dalla battaglia di San Quintino, all’assedio del 1706, a “Terra, Mare, Cielo”.
Quando manca il potere politico, anche l’economia langue. L’ultimo grande sforzo di Torino, con l’espansione internazionale (Togliatti, FIAT Polski, New Holland, Pegaso) è fallito di frante alla delusione del fallimento della Perestrojka.
Oggi, le fabbriche FIAT all’ estero, quando non siano state ri-nazionalizzate per volontà della NATO (come per esempio l’ Avtovaz), sono passate sotto il controllo straniero, quando non addirittura chiuse.
100 anni di sforzi di generazioni di managers, tecnici, lavoratori, per portare il lavoro italiano in tutto il mondo, dall’ Ungheria all’ Indonesia, dall’ Egitto alla Spagna, dal Marocco all’ Argentina, dalla Polonia alla Yugoslavia, dalla Russia al Brasile, dalla Turchia agli Stati Uniti, si sono rivelati inutili. Non siamo più destinati ad essere il centro di imperi economici, bensì docili colonie delle multinazionali del web. E ci stupiamo pure che altri non vogliano condividere questa stessa nostra sorte, e continuino a battersi per restare fra coloro che hanno voce in capitolo circa il futuro del mondo.
SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2022
PROGRAMMA “CANTIERI D’ EUROPA”
SALONE IN
21 maggio, Lingotto,
Sala Arancio,ore 12.15
UN PONTE FRA EST E OVEST
PRESENTAZIONE DEL LIBRO: UCRAINA; NO A UN’INUTILE STRAGE
Con: Virgilio Dastoli,Riccardo Lala, Marco Margrita Alessio Stefanoni, Enrico Vaccarino
Attenzione: le credenziali Zoom sono state cambiate:
Ora: 21 mag 2022 12:00 AM
Entra nella riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/81381685241
ID riunione: 813 8168 5241
Sabato 21 maggio Centro Studi San Carlo, Via Monte di Pietà 1, ore 15.00
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEI GIORNI DEL CONFLITTO UCRAINO
PRESENTAZIONE DI: “ INTELLIGENZA ARTIFICIALE E AGENDA DIGITALE”, PENSARE PER PROGETTARE IL FUTURO
Con: Marcello Croce, Ferrante De Benedictis,Riccardo Lala,Marco Margrita, Enrica Perucchietti
Entra nella riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/89121340117?pwd=ajFZQ3NEdnlaWDVkUVEvRTAvTzdJZz09
ID riunione: 891 2134 0117
Passcode: 997292
Domenica, 22 Maggio,
Casa del Quartiere di San Salvario, Via Morgari 10, ore 16.00
GALIMBERTI E CHABOD:
L’IMPRONTA DELLE ALPI OCCIDENTALI SU RESISTENZA ED EUROPA
DAL PASSATO AL FUTURO DELL’ EUROPA
PRESENTAZIONE DEL LIBRO: PROGETTI EUROPEI NELLA RESISTENZA
Con Pier Virgilio Dastoli, Marcello Croce, Marco Margrita. Aldo Rizza, Alessio Stefanoni
Entra nella riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/86298136839
ID riunione: 862 9813 6839
PRESENTAZIONE DI: “ INTELLIGENZA ARTIFICIALE E AGENDA DIGITALE”, PENSARE PER PROGETTARE IL FUTURO
Sabato 21 maggio Centro Studi San Carlo, Via Monte di Pietà 1, ore 15.00
Con: Marcello Croce, Ferrante De Benedictis,Riccardo Lala,Marco Margrita, Enrica Perucchietti, Roberto Saracco,
Alpina Diàlexis ti sta invitando a una riunione pianificata in Zoom.
Argomento: IA e Agenda digitale // Dott. Riccardo Lala
Ora: 21 mag 2022 ore 15:00 Torino (TO)
Entra nella riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/89121340117?pwd=ajFZQ3NEdnlaWDVkUVEvRTAvTzdJZz09
ID riunione: 891 2134 0117
Passcode: 997292
Nel corso di Aprile, Enrica Perucchietti e Riccardo Lala avevano svolto, all’ interno di “Pensare il Futuro”, mini-master organizzato da Azione Futura e Rinascimento Europeo presso il Centro Studi san Carlo, due lezioni circa l’intelligenza artificiale, in cui erano stati presentati, fra l’altro, una serie di documenti di base su quest’argomento dell’Unione Europea e del Governo Italiano, oltre che stralci di documentazione sulle azioni, in questo settore, delle autorità di altri Paesi.
Ora, quei materiali, preceduti da due testi introduttivi dei due docenti, viene presentata al pubblico del Salone Off.
Pur trattandosi di una selezione, è una documentazione importante, raccolta non già per uno sterile scrupolo documentario, bensì con lo scopo di permettere ai lettori di comprendere quali e quante questioni fondamentali per la nostra società si celino dietro la terminologia spesso astrusa del diritto dell’informatica e delle politiche della transizione digitale.
1.Un’evoluzione a ritmo accelerato
Rispetto ad alcune settimane fa, lo stato dell’arte si è ora ulteriormente precisato in due diverse direzioni:
-da un lato, l’intelligenza digitale si sta rivelando quale uno dei protagonisti del conflitto in corso, la cui origine neppur tanto remota si può situare nella corsa fra le Grandi Potenze verso l’Intelligenza Artificiale, con l’ Endless Frontier Act, i missili ipersonici e la cyberguerra;
-dall’ altro, Torino si sta lodevolmente orientando ad essere un centro di eccellenza nel campo dell’ Intelligenza Artificiale, da un lato con la trasformazione, operativa da pochi giorni, da parte di Reply, della storica palazzina del Lingotto, sede del Gruppo FIAT durante due periodi della sua storia, in un laboratorio di produzione di robot e di altri prodotti accomunati dall’ uso dell’ Intelligenza Artificiale, e, dall’ altro, dalla localizzazione, nel grattacielo di Intesa Sanpaolo, della direzione dedicata all’ intelligenza artificiale nel settore finanziario.
2.Un impegno serrato per il futuro
Questi sviluppi rendono sempre più evidente come l’Intelligenza Artificiale stia divenendo un elemento integrante della cultura generale, che influenza direttamente la vita culturale, politica, geopolitica, economica e sociale di qualsiasi territorio, sicché risulta necessario promuoverne la conoscenza e la padronanza a tutti i livelli.
L’Associazione Culturale Diàlexis, in collegamento, nella misura del possibile, con tutte le forze vive della società, intende promuovere la conoscenza e la consapevolezza di questa realtà sempre più centrale, stimolando anche la volontà politica di Enti, Associazioni, partiti, imprese, di partecipare in modo attivo al suo sviluppo e alle decisioni a livello nazionale e internazionale circa la sua disciplina giuridica ed economica.
Desideriamo discutere con voi le modalità per proseguire questo dialogo, con l’obiettivo di creare un vero movimento di pensiero mirante a formare una cultura europea dell’umanesimo digitale, capace di porre sotto controllo l’onnipotenza delle imprese dell’ informatica, confermata in modo spettacolare in questi giorni , tra l’altro, dalle vicende borsistiche, e perfino militari, del gruppo Tesla, che sembra voler contendere ad Alfabet e a Meta la leadership tecnologica e politica del mondo digitale occidentale.
IL MEETING DI DOMANI E’
AL CENTRO STUDI SAN CARLO
VIA MONTE DI PIETA’ 1, Torino
Tel.3357761536
Le credenziali per lo zoom sono:
SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2022 PROGRAMMA “CANTIERI D’ EUROPA”
INCONTRO INTRODUTTIVO
9 MAGGIO 2022, ORE 15,30-18,30
Credenziali per collegamento zoom:
Alpina Diàlexis ti sta invitando a una riunione pianificata in Zoom.
Argomento: CANTIERI D’EUROPA 2022 // Lunedì 9 Maggio ore 15:00
Ora: 9 mag 2022 03:00 PM Torino (TO)
Entra nella riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/85868889952?pwd=YnpOK3NQTWFDMTFFZDU0OGJWdnNodz09
ID riunione: 858 6888 9952
Passcode: 673415
Domani,il 72°anniversario della Dicharaziomne Schuman, le Istituzioni Europee comunicheranno le conclusioni della Commissione, mentre in Ucraina imperversa la guerra.
Questo è il momento di riflettere seriamente con il Presidente del Movimento Europeo sullo stato di avanzamento dell’integrazione europea e sui pericoli del momento.
Domani alle 15,30, Vi aspettiamo, in Via Monte di Pietà 1, 1° piano (centro Studi san Carlo), o su zoom.
A presto!
LA MANIFESTAZIONE DI LUNEDI’ 9 MAGGIO SI SVOLGERA’, ANZICHE’ PRESSO LA SACRA DI SAN MICHELE
IN VIA SANTA CHIARA 1, TORINO, 1°PIANO A SINISTRA
PRESSO IL CENTRO STUDI SAN CARLO
SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2022 PROGRAMMA “CANTIERI D’ EUROPA”
INCONTRO INTRODUTTIVO
9 MAGGIO 2022, ORE 15,30-18,30
Credenziali per collegamento zoom:
Alpina Diàlexis ti sta invitando a una riunione pianificata in Zoom.
Argomento: CANTIERI D’EUROPA 2022 // Lunedì 9 Maggio ore 15:00
Ora: 9 mag 2022 03:00 PM Torino (TO)
Entra nella riunione in Zoom
https://us06web.zoom.us/j/85868889952?pwd=YnpOK3NQTWFDMTFFZDU0OGJWdnNodz09
ID riunione: 858 6888 9952
Passcode: 673415
Le attività dell’ “Associazione Culturale Diàlexis”, che opera da 15 anni nell’ area piemontese per promuovere una cultura più proattiva verso le crescenti difficoltà del territorio e verso le crisi dell’Europa, si stanno rivelando di giorno in giorno più necessarie, in considerazione, da un lato, dello svuotamento del Piemonte da parte dell’imprenditoria e de mondo istituzionale(che, come ha detto Monsignor Nosiglia, “non ha un’idea di futuro”), e, dall’ altro, dell’implosione dell’ Europa sotto l’effetto congiunto delle vecchie carenze irrisolte e del conflitto mondiale fra le grandi potenze.
Per questo, nonostante il mutare delle circostanze e le difficoltà indotte dalla pandemia e dalla guerra, non dobbiamo, e non vogliamo, interrompere la tradizione oramai consolidata di una presenza costante al Salone del Libro di Torino, con le nostre proposte di libri sull’ Europa e di temi ad essi connessi.
Inoltre, poiché quest’anno il Salone è stato collocato il 19-23 di Giugno, e, quindi, non coincide, come spesso accaduto in passato, con il Salone, abbiamo pensato d’introdurre e preparare il Salone con una manifestazione preliminare di riflessione, dedicata alla discussione sul 9 maggio, nei suoi aspetti storici e politici, quale momento cruciale di consapevolezza europea.
Infatti, i libri che presentiamo quest’anno al Salone trattano temi d’importanza fondamentale per l’Europa di oggi, dopo la fine “grigia”, come ha detto il Presidente Mattarella, della Conferenza sul Futuro dell’Europa, la quale presenterà le proprie conclusioni molto in sordina proprio il 9 maggio, eclissata dal clamore della guerra in Ucraina, che l’ Europa non è stata in grado, né di prevenire, né di concludere.
Il primo dei tre libri, dedicato a “Intelligenza Artificiale e Agenda Digitale” è dedicato al tema forse più urgente in questo momento: la comprensione, studio e discussione, degli effetti dell’Intelligenza Artificiale sul futuro dell’Umanità, e delle politiche poste in essere da parte delle diverse Autorità per tenerli sotto controllo.
La seconda opera, che costituisce una ristampa del nostro (tuttora attualissimo) Quaderno 3-2014 (“Ucraina, no a un’inutile strage”), è dedicata all’ inquadramento storico e culturale dell’attuale conflitto, nell’ ottica del recupero dell’ europeità, tanto dell’ Ucraina, quanto della Russia.
La terza, anch’essa a nostro avviso attualissima (Progetti europei nella Resistenza), è dedicata alla rilettura di alcuni dei documenti più pertinenti per la comprensione del progetto europeo del dopoguerra, progetto realizzato solo in piccola parte, ma per la maggior parte inattuato, ed ora arenatosi di fronte all’incapacità dell’Unione di garantire la sovranità europea e la pace in Europa. In questi progetti, il volume rivendica il ruolo centrale delle Alpi Occidentali e del Piemonte.
Tutte le manifestazioni si svolgeranno in parte in presenza, in parte a distanza, mediante collegamenti zoom.
Le tre presentazioni, nel Salone In e nel Salone Off, saranno precedute da un incontro, il 9 maggio, nel quale, nella giornata che, in Europa Occidentale, è dedicata alla commemorazione della Dichiarazione Schuman, e, nell’ Europa Orientale, era stata tradizionalmente dedicata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, tenteremo di fare il punto circa le conseguenze che si possono trarre dai temi dei tre libri, circa l’andamento delle drammatiche vicende in corso e le vie di uscita dalla crisi che l’ Europa dovrebbe ricercare.
9 MAGGIO:COMMENTO ALLE CONCLUSIONI DELLA CONFERENZA SUL FUTURO DELL’ EUROPA
La Conferenza sul Futuro dell’ Europa, indetta fin dal 2019, avrebbe dovuto fornire idee condivise sul futuro iter dell’ integrazione europea, attraverso un complesso meccanismo basato, in parte, sulle Istituzioni, e, in parte, sulla “democrazia partecipativa”. La guerra in Ucraina, con le sue origini e conseguenze, vicine e lontane, ha dimostrato, se ve ne fosse bisogno, l’insufficienza di quest’ iniziativa per permettere all’ Europa di vivere appieno la propria esperienza nel 21° secolo, sventando anche le gravissime derive della situazione internazionale.
L’incontro sarà quindi dedicato a tre grandi temi:
-Le Conferenza nella storia dell’ Integrazione Europea;
-Le criticità dell’ Europa attuale di fronte alle sfide del presente e del futuro;
-Una strategia degli Europei per gestire in modo proattivo le trasformazioni in corso.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
15,30 Inizio dei lavori
15,45 Proiezione dell’estratto della giornata conclusiva della Conferenza sul Futuro dell’ Europa
16,00 Intervento del Presidente del Comitato del Movimento Europeo in Italia
16,30 Domande e dibattito
Modera Marco Margrita
Le attività dell’ “Associazione Culturale Diàlexis”, che opera da 15 anni nell’ area piemontese per promuovere una cultura più proattiva verso le crescenti difficoltà del territorio e verso le crisi dell’Europa, si stanno rivelando di giorno in giorno più necessarie, in considerazione, da un lato, dello svuotamento del Piemonte da parte dell’imprenditoria e delle Istituzioni (che, come ha detto Monsignor Nosiglia, “non ha un’idea di futuro”), e, dall’ altro, dell’implosione dell’ Europa sotto l’effetto congiunto delle vecchie carenze irrisolte e del conflitto mondiale fra le grandi potenze.
Per questo, nonostante il mutare delle circostanze e le difficoltà indotte dalla pandemia e dalla guerra, non dobbiamo, e non vogliamo, interrompere la tradizione oramai consolidata di una presenza costante al Salone del Libro di Torino, con le nostre proposte di libri sull’ Europa e di temi ad essi connessi.
Inoltre, poiché quest’anno il Salone è stato collocato il 19-23 di Giugno, e, quindi, non coincide, come spesso accaduto, con il Salone, abbiamo pensato d’introdurre e preparare il Salone con una manifestazione preliminare di riflessione, dedicata alla discussione sul 9 maggio, nei suoi aspetti storici e politici, quale momento cruciale di consapevolezza europea.
Infatti, i libri che presentiamo quest’anno al Salone trattano temi d’importanza fondamentale per l’Europa di oggi, dopo la fine “grigia”, come ha detto Mattarella, della Conferenza sul Futuro dell’ Europa, che presenterà le proprie conclusioni molto in sordina proprio il 9 maggio, eclissata dal clamore della guerra in Ucraina, che l’ Europa non è stata in grado né di prevenire, né di concludere.
Il primo dei tre libri, dedicato a “Intelligenza Artificiale e Agenda Digitale” è dedicato al tema forse più urgente in questo momento: la comprensione, studio e discussione degli effetti dell’Intelligenza Artificiale sul futuro dell’Umanità, e delle politiche poste in essere da parte delle diverse Autorità per tenerli sotto controllo.
La seconda opera, che costituisce una ristampa del nostro (attualissimo) Quaderno 3-2014 (“Ucraina, no a un’inutile strage”), è dedicata all’ inquadramento storico e culturale dell’ attuale conflitto, nell’ ottica del recupero dell’ europeità, tanto dell’ Ucraina, quanto della Russia.
La terza, anch’essa a nostro avviso attualissima (Progetti europei nella Resistenza), è dedicata alla rilettura di alcuni dei documenti più pertinenti per la comprensione del progetto europeo del dopoguerra, progetto realizzato solo in piccola parte, ma per la maggior parte inattuato, ed ora arenatosi di fronte all’ incapacità dell’Unione di garantire la sovranità europea e la pace in Europa. In questi progetti, il volume rivendica il ruolo centrale delle Alpi Occidentali e del Piemonte.
Tutte le manifestazioni si svolgeranno in parte in presenza, in parte a distanza, mediante collegamenti zoom con coloro che si segnaleranno all’indirizzo di posta elettronica info@alpinadialexis.com.
Le tre presentazioni, nel Salone In e nel Salone Off, saranno precedute da un convegno, il 9 maggio, nel quale, nella giornata che, in Europa Occidentale, è dedicata alla commemorazione della Dichiarazione Schuman, e, nell’ Europa Orientale era stata tradizionalmente dedicata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, tenteremo di fare il punto circa le conseguenze che si possono trarre dai temi dei tre libri, circa l’andamento delle drammatiche vicende in corso e le vie di uscita dalla crisi che l’ Europa dovrebbe ricercare.
Il Convegno avrà luogo alla Sacra di san Michele, monumento simbolo della Regione Piemonte e delle Alpi Occidentali.Per chi voglia partecipare online, verranno distribuite le credenziali.
Scrivere a:
info@alpinadialexis.com
GIORNATA CONCLUSIVA DELLA CONFERENZA SUL FUTURO DELL’ EUROPA
9 MAGGIO: CONVEGNO
La Conferenza sul Futuro dell’ Europa, indetta fin dal 2019, avrebbe dovuto fornire idee condivise sul futuro iter dell’ integrazione europea, attraverso un complesso meccanismo basato, in parte, sulle Istituzioni, e, in parte, sulla “democrazia partecipativa”: La guerra in Ucraina, con le sue origini e conseguenze, vicine e lontane, ha dimostrato, se ve ne fosse bisogno, l’insufficienza di quest’ iniziativa per permettere all’ Europa di vivere appieno la propria esperienza nel 21° secolo, sventando anche le gravissime derive della situazione internazionale.
Il convegno sarà quindi dedicato a tre grandi temi:
-Le Conferenza nella storia dell’ Integrazione Europea;
-Le criticità dell’ Europa attuale di fronte alle sfide del presente e del futuro;
-Una strategia degli Europei per gestire in modo proattivo le trasformazioni in corso.
Programma della giornata:
12.00 Brunch alla Sacra di San Michele
14.00 Collegamento con le Istituzioni per la giornata conclusiva della Conferenza
15.30 Visita della Sacra
16.30 Saluti del Rettore della Sacra, del Consiglio del Movimento Europeo in Italia e dell’ Associazione Culturale Diàlexis
Inizio dei lavori
SALONE IN
21 maggio, Lingotto,
Sala Arancio, 12,15
UN PONTE FRA EST E OVEST
PRESENTAZIONE DEL LIBRO: UCRAINA; NO A UN’INUTILE STRAGE
L’opera affronta, con spirito costruttivo, un tema vessato quant’altro mai, in un’ottica poliedrica e anticonformistica, mostrando innanzitutto quanto le attuali controversie sull’ Ucraina siano la necessaria conseguenza della centralità geopolitica di quel Paese, da sempre punto d’incontro e di scontro delle più svariate tendenze etniche, culturali, politiche, religiose. Basti pensare ai Kurgan, alla Rus’ di Kiev, ai Cosacchi, al Cosmismo…
Un contributo sofferto, anche se indiretto, alla soluzione di problemi drammatici dell’oggi
Con: Virgilio Dastoli,Riccardo Lala, Marco Margrita Alessio Stefanoni, Enrico Vaccarino
SALONE OFF
Sabato 21 maggio Centro Studi San Carlo, Via Monte di Pietà 1, ore 15,00
PRESENTAZIONE DI: “ INTELLIGENZA ARTIFICIALE E AGENDA DIGITALE”, PENSARE PER PROGETTARE IL FUTURO
L’evoluzione in corso in tutti i settori dell’attività umana, dall’automobile alla sanità, dalla manifattura alla finanza, dal diritto alla difesa, indica che il digitale, e, in particolare, l’intelligenza artificiale, sono destinati a modificare radicalmente la vita di tutti noi. Tutte le comunità del mondo, statuali o locali, pubbliche o private, si stanno attrezzando per fare fronte a queste sfide. Sono nate così le “agende digitali” europea e italiana, e il progetto dell’Istituto Italiano dell’ Intelligenza Artificiale. Il segnale più significativo di questa trasformazione è dato dal passaggio della storica sede della FIAT, il Lingotto, a una società torinese di Information Technology.
Il dibattito intorno all’ Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale potrebbe dunque essere il punto di ripartenza dell’ industria, della cultura e della società del Piemonte, all’ altezza delle sue gloriose tradizioni.
Con: Marcello Croce, Ferrante De Benedictis,Riccardo Lala ,Marco Margrita, Enrica Perucchietti, Roberto Saracco,
Domenica, 22 Maggio,
Casa del Quartiere di San Salvario, Via Morgari 10, ore 16,00
DAL PASSATO AL FUTURO DELL’ EUROPA
PRESENTAZIONE DEL LIBRO: PROGETTI EUROPEI NELLA RESISTENZA
Nel momento in cui, complice la guerra in Ucraina, la Conferenza sul Futuro dell’ Europa si è chiusa, come ha detto il Presidente Mattarella, in modo “grigio”, non è superfluo lanciare uno sguardo retrospettivo verso la fase ideativa dell’ integrazione europea, con particolare riguardo al periodo a cavallo della Seconda Guerra Mondiale e alla Resistenza. Il Piemonte, con la Carta di Chivasso e la Costituzione Europea di Galimberti, ha dato un contributo fondamentale alla riflessione sul futuro dell’ Europa, contributo che il dibattito e la prassi politica attuale non hanno ancora saputo eguagliare.
Con Pier Virgilio Dastoli, Marcello Croce, Marco Margrita. Aldo Rizza, Alessio Stefanoni