PROGRAMMA “CANTIERI D’ EUROPA” 2022

9-10 MAGGIO

GIORNATA CONCLUSIVA DELLA CONFERENZA SUL FUTURO DELL’ EUROPA

Il 9 maggio, le Istituzioni europee hanno presentato al Parlamento Europeo le conclusioni della Conferenza sul Futuro dell’Europa,che si è svolta fra il 2021 e il 2022, nel 72° anniversario della Dichiarazione Schuman e della fine della Seconda Guerra Mondiale.

Subito dopo, la nostra Associazione ha commentato, al Centro Studi San Carlo di Torino, con il professor Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Comitato del Movimento Europeo in Italia, i risultati della giornata, aprendo poi un dibattito fra i soci e con gl’intervenuti, dibattito   i cui esiti riportiamo nel prosieguo di questo post. Con il Professor Dastoli,  si è discusso in particolare delle modalità concrete per proseguire l’attività riformatrice, soprattutto coinvolgendo la società civile, i partiti e le loro fondazioni. Si è parlato soprattutto delle fondazioni Martens e Degasperi, del cui comitato scientifico Marco Margrita fa parte

Certamente, la situazione creatasi con la Guerra in Ucraina ha sottolineato l’urgenza di rispondere alle molte questioni sollevate dai cittadini durante la Convenzione.

In particolare, come noto, il Presidente Macron, padrone di casa della riunione finale al Parlamento di Strasburgo,

Tutto ciò sarà sviluppato nelle tre presentazioni di libri in programma da parte dell’Associazione Culturale Diàlexis il 21 e 22 Maggio al Salone del Libro di Torino.

Il 10 maggio, si è svolta poi a distanza , a cura del Movimento Europeo, una riunione della Piattaforma italiana della conferenzadestinata a valutare l’esito della Conferenza.

Il tutto in un momento drammatico, segnato dalla guerra in Ucraina, a cui non ci sembra che la Conferenza abbia risposto in modo soddisfacente (se non altro perché la guerra non era prevista, anche se molto prevedibile).

Anzi, le conclusioni della Conferenza sono state considerate così poco pertinenti dallo stesso establishment, che, tanto il padrone di casa Macron, quanto  gli altri governi europei, sono partiti immediatamente a discutere di un eventuale seguito dedicato proprio e soltanto agli importanti temi esclusi dalla Conferenza. Per fortuna, tutti sembrano caldeggiare una qualche forma di prosecuzione dei lavori, vuoi sotto la forma di una nuova Convenzione per la modifica dei Trattati, vuoi sotto quella di una lotta politica per inserire i temi europei nei programmi delle prossime elezioni, sicché avremo tutto il tempo per rimediare alle carenze della Conferenza, attraverso adeguate attività pubblicistiche, di cui le presentazioni al Salone costituiscono una premessa.

In questo senso, il nostro volume “Progetti Europei nella Resistenza, Un primato italiano”(Presentazione 22 maggio, Casa del Quartiere San Salvario, ore 16) può fornire un indispensabile contributo, mostrando come già 75 anni fa, nel cuore della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia, e, innanzitutto, l’area alpina piemontese e valdostana avesse, a questo proposito idee ben più chiare degli apprendisti riformatori di oggi, che si richiamano abusivamente a quelle persone e a quelle idee, mentre ne costituiscono più spesso un tradimento.

D’altro canto, il Presidente Macron, nell’ ospitare la cerimonia a Strasburgo, è stato anche il primo a lanciare temi nuovi (dalla modifica dei Trattati, alla “confederazione” pan-europea, alla trattativa con la Russia), legittimando tutti a fare nuove proposte. Anche qui, l’Associazione Culturale Diàlexis aveva già dato un suo, a nostro avviso, fondamentale e profetico contributo con il nostro quaderno 3-2014 sulla prima guerra in Ucraina, che ripubblichiamo quasi integralmente sotto un titolo altamente esplicativo: “Ucraina, no a un’inutile strage”(presentazione 21 maggio, Sala Arancio, ore 12,5).

Macron ha riproposto la “Confederazione” delle Assise di Praga (1989)

1.Un po’ di storia della Conferenza

I cittadini europei hanno dunque elaborato 49 proposte di riforma dell’Ue. Inizio modulo

Sono stati coinvolti  attraverso una piattaforma multilingue dove ogni cittadino poteva caricare le sue idee e proposte, stimolando eventi nei ventisette Paesi. Poi, 800 cittadini estratti a sorte (la cosiddetta “democrazia deliberativa”) sono stati i diretti protagonisti del dibattito pan-europeo che ha riguardato diverse tematiche, dal cambiamento climatico alla migrazione (ma, come vedremo, non quelle essenziali).  

I cittadini erano stati divisi in 4 “panel” (200 membri ciascuno) elaborando una prima serie di 178 raccomandazioni. Quindi, 80 “ambasciatori” (20 per ogni panel) si sono uniti a eurodeputati, parlamentari degli Stati membri, rappresentanti delle istituzioni Ue, dei governi nazionali e della società civile (che hanno evidentemente orientato la Conferenza nel senso voluto dal vertice): la plenaria della Cofoe così composta ha dunque elaborato una relazione finale contenente 49 proposte. Tale relazione, nella speranza dei fautori della Cofoe, dovrà fungere da base per il lavoro legislativo di Commissione, Parlamento e Consiglio nei prossimi anni. Ciascuna istituzione esaminerà nel dettaglio il contenuto concreto delle proposte, valutando caso per caso cosa può essere fatto a trattati vigenti e capire come farlo. Il Parlamento, la settimana scorsa, ha annunziato l’imminente attivazione dell’articolo 48, con cui intende incaricare il Consiglio del lancio di una convenzione per avviare la revisione delle leggi fondamentali dell’ Unione.

Immediatamente si è formato un fronte di oppositori, composto da 13 Paesi (Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia e Svezia), cui potrebbero aggiungersene altri (magari l’Ungheria), che mettono in discussione questa interpretazione dei risultati della Conferenza: “Mentre non escludiamo alcuna opzione in questa fase, non sosteniamo i tentativi sconsiderati e prematuri di lanciare un processo verso il cambiamento del trattato”, si legge nel documento. Concludendo in modo molto discutibile: “Abbiamo già un’Europa che funziona. Non abbiamo bisogno di precipitarci in riforme istituzionali per ottenere risultati”.

Come commentato dal Professor Dastoli nella riunione della piattaforma italiana, anche se venisse avviato, il processo di riforma eventualmente innescato dall’avvio di una Convenzione potrebbe rimanere incagliato per anni: del resto, ce ne sono voluti diversi per sbloccare il contenuto del Trattato di Lisbona, e con la guerra alle porte dell’Europa e i costi della vita che schizzano alle stelle non sono poche le cancellerie insofferenti a sedersi al tavolo delle riforme istituzionali.

Eppure, come abbiamo avuto modo di ricordare alla piattaforma italiana, quelle azioni a cui ci invitano a partecipare i politici sul piano internazionale, come “fornire una garanzia all’ Ucraina”, creare una “Comunità Politica Europea”, “non umiliare la Russia”, si traducono tutti nella riscrittura dell’ intero impianto dei trattati esistenti (l’Organizzazione Europea, come l’ha definito l’On.le Gozi), non solo quelli europei, ma anche quelli NATO, OSCE, anti-nucleari, ecc…

Un compito immane, per cui non basterà neppure una Convenzione, ma che richiederà un vero movimento europeo rivoluzionario, che sappia travolgere vecchi schemi obsoleti nati in situazioni ben diverse da oggi.

Come non si stanca di affermare lodevolmente un numero crescente di pubblicisti e di personaggi pubblici (ricordo qui solo Carlo De Benedetti, Barbara Spinelli e Maurizio Belpietro…), l’andamento del conflitto ucraino  mostrerebbe infatti in un modo sempre più chiaro l’ urgenza di una svolta della storia dell’ Europa, che la liberi dalla sudditanza verso l’ America, la quale si sta rivelando più esiziale che mai, con la sua deliberata volontà di prolungare la guerra, d’imporre abusivamente alla NATO i propri diktat (che è solo uno fra i tanti alleati), e di far pagare all’ Europa il peso delle assurde sanzioni che paradossalmente giovano molto alla Russia, alla Cina e all’ Iran (incrementando il prezzo dei prodotti petroliferi ne favorendo l’”import substitution”),ma  indebolendo invece ulteriormente la capacità dell’ Europa di fare concorrenza all’ America.

Quindi, se una riforma dell’Europa s’impone, questa non dovrebbe andare verso un’imitazione crescente dell’America , bensì verso quell’ “Europe- Puissance” teorizzata da Giscard d’Estaing e richiamata ancora l’altro ieri da Macron, ma che in realtà né l’uno, né l’altro, hanno mai seriamente perseguito. Per non parlare del Governo Draghi, che mira a qualificarsi come il migliore alleato dell’America, così bravo, per l’affermazione stessa del presidente Biden, da avere realizzato la diversificazione energetica dell’ Italia “meglio di quanto avrebbe fatto Biden stesso”. In realtà, il suggerimento dato da Draghi alla Yellen di sequestrare i ricavi presso la Banca russa si sta rivelando per gli Europei un clamoroso autogoal, con l’obbligo di pagare le materie prime in rubli (accettato proprio da Draghi a Washington), a prezzi del 20% superiori a quelli praticati ai Paesi non allineati.

Queste considerazioni preliminari sono confermate dall’esame delle singole “proposte” della Conferenza.

L’idea della pace era già al centro dell’ ideologia imperiale romana

2.Una valutazione d’insieme

Abbiamo letto rapidamente le proposte, riscontrando ch’ esse, purtroppo, non si distinguono un gran che dai dossier già pendenti da decenni presso l’Unione, e mai da questa attuati. Questo deriva dall’impianto stesso della piattaforma, organizzata sulla base dei grandi “filoni” delle attuali attività delle Istituzioni (non già su quella delle esigenze di innovazione del sistema), e dal controllo e manipolazione politiche sulle organizzazioni coinvolte e sulle opinioni espresse. La “Democrazia Partecipativa” si dimostra infatti un tipico strumento di manipolazione, vale a dire l’erede diretto del “Centralismo democratico” del PCUS, che, adesso che in Est Europa non c’è più il comunismo, è migrato presso di noi (quanti leaders oggi “occidentalisti” hanno iniziato la loro carriera nei partiti comunisti orientali e occidentali, o in organismi fiancheggiatori!)

Quanto ai contenuti, le proposte denotano le stesse carenze della politica tecnocratica “mainstream”, volta alla conservazione degli attuali rapporti di potere fra USA ed Europa, GAFAM e società, funzionalismo e post-umanesimo, ignorando invece molte aree prioritarie, e perfino riconosciute tali dal mainstream in occasione della pandemia e della guerra in Ucraina. Non si capisce a che pro fare questo enorme sforzo di mobilitazione, manipolazione e discussione, quando nessuno ha ivi  affrontato alcuno dei grandi temi del pericolo nucleare, della crisi di valori, della dittatura dei GAFAM, della guerra in corso, della decadenza del Continente nel confronto mondiale, della crisi infinita, della disoccupazione giovanile, della deindustrializzazione, della repressione della cultura classica europea, del politicamente corretto…

Purtroppo, si vuole dare (anche con messe in scena trionfalistiche e sorrisini di circostanza), l’erronea impressione che tutto stia già andando nel migliore dei modi, mentre invece manca moltissimo di ciò che veramente servirebbe.

Più in dettaglio, mancano:

Nella Proposta 1, DEMOCRAZIA:

-il divieto  di ogni forma di censura;

-una definizione  della mitica “Rule of Law” secondo non secondo la Common Law, ma secondo il diritto continentale (visto che la Gran Bretagna non c’è più) (“Rechtsstaatlichkeit”? “Principio di legalità”?);

-un richiamo al “Modello sociale renano”, e, in particolare, alla co-gestione e al diritto del lavoro quale “ius activae civitatis”;

-l’indicazione che le liste multi-nazionali si debbono formare sulle questioni europee (federazione, confederazione, Est Europa, Esercito Europeo), non già su slogan vecchi di due/tre secoli (nazione, “diritti”, “welfare”);

-un’applicazione seria delle sentenze Schrems;

-un web europeo, alternativo ai GAFAM;

-l’”Unbundling” dei GAFAM;

-dei campioni europei sul modello di Arianespace ed Airbus;

Nella Proposta 3, RAPPORTI COMMERCIALI E INVESTIMENTI:

-una definizione convincente dell’ “etica” nell’economia contemporanea;

-il rifiuto dell’“esportazione della democrazia”;

Nella proposta 4, CAPACITA’ DECISIONALE:

-i poteri  di un Presidente Europeo quale “Commander in Chief” dell’ Esercito Europeo;

-l’idea francese della “confederazione” (o “comunità politica europea”);

Nella proposta 6, RUOLO DELL’ EUROPA NEL MONDO:

-la sovranità militare europea;

-il rifiuto della propaganda di guerra;

Nella proposta 7, RAPPORTI CON I PAESI TERZI:
-la lotta contro la Società del Controllo Totale;

-l’ideale multiculturale e multipolare.

Ricordiamoci che Ursula van del Leyen al sedicente “Vertice sociale europeo” di Lisbona, aveva detto: “Bisogna cambiare tutto perchè nulla cambi”, aveva detto, citando Tomasi di Lampedusa).Ne deriva un’esorbitante sproporzione nelle priorità politiche della Conferenza, che giustifica il disinteresse generalizzato per la stessa, che va dallo sprezzante commento del Presidente Mattarella (“una conclusione grigia”), al silenzio da parte dei media, per non parlare dell’ignoranza assoluta da parte dei cittadini. Si impone un coinvolgimento forte della società civile, ma anche un allontanamento dal “politicamente corretto”, per tener conto dell’ evoluzione effettiva del mondo contemporaneo.                                                                                                                                    

La buona notizia è che, non avendo la Conferenza concluso molto, ed essendosi, invece, proposto Macron energicamente quale riformatore dell’ architettura dell’ “organizzazione europea”, secondo l’originaria impostazione della Perestrojka (Giovanni Paolo II, Gorbaciov e Mitterrand alle Assise di Praga del 1989), egli ha sostanzialmente riportato indietro di trent’anni il dibattito sul futuro dell’ Europa, delegittimando non solo la Conferenza, ma anche le retoriche “occidentalistiche”, è ora possibile condurre una campagna a tutto tondo a favore di una nuova architettura di sicurezza, della federazione fra Unione Europea e Unione Eurasiatica, sulla base del vecchio principio dei “Due Polmoni”. La mossa è stata talmente spiazzante, che, a pochi secondi di distanza, Draghi ha creduto bene di riposizionarsi, con indubbia abilità manovriera, nel campo dei “Putinversteher”, nel tentativo di sottrarre a Macron il ruolo di negoziatore-capo dell’ Europa.

L’Europa dei popoli

3.I temi trattati nella nostra riunione

Sono stati esaminati i grandi temi del Futuro dell’ Europa:

-L’idea dell’ integrazione nel corso del tempo;

-La divisione dell’Europa;

-I limiti dell’Europa funzionalista;

-Le Conferenza quale ultimo anello nella storia dell’ Integrazione Europea;

-Le criticità dell’Europa attuale di fronte alle sfide del presente e del futuro;

-Una strategia degli Europei per gestire in modo proattivo le trasformazioni in corso.

Alleghiamo alcune slides proiettate durante l’incontro:

L’IDEA DELL’INTEGRAZIONE  NEL CORSO DEL TEMPO

E’ANTICHISSIMA. Risale all’ Impero Romano (Svetonio), al Sacro Romano Impero (De Monarchia, Tractatus Pacis Fiundae, Gran Dessin, Projets pour la paix Perpetuelle, Santa Alleanza, Paneuropa, Progetto Briand, Manifesto di Ventotene,Costituzione Italiana ed Europea di Galimberti)

NEL DOPOGUERRA:COMUNITÀ EUROPEE: Movimento Europeo(1948), Consiglio d’ Europa (1949), Dichiarazione Schuman(1950), Trattati di Parigi (1957), Trattati di Roma (1957)

TENTATIVI DI RIFORMA DELLE COMUNITÀ EUROPEE: Dichiarazione di Copenhaghen sull’Identità Europea (1973), Assise di Praga (1989), Trattato di Maastricht (1992), Trattato di Amsterdam (1997), Convenzione sul Futuro dell’ Europa (2021-2003)

TRATTATO COSTITUZIONALE approvato dalla Conferenza, ma bocciato dagli elettori francesi e olandesi (2005), Trattato di Lisbona (2009)

CONFERENZA SUL FUTURO DELL EUROPA (2019-2022)

LA DICHIARAZIONE SCHUMAN

Viene considerata il momento di avvio dell’integrazione postbellica. In realtà è un documento puramente teorico, che esprime l’applicazione, all’ integrazione europea, del “metodo funzionalistico” (poi adottato in effetti dalle Istituzioni Europee).

Il FUNZIONALISMO: è un movimento culturale (filosofico, psicologico, architettonico, giuridico, politologico, informatico) che sostiene che in ogni campo occorre guardare alle funzioni, che si possono anche trasferire fra substrati diversi)

IL FEDERALISMO: è un orientamento politologico di lungo periodo (dalla Grecia antica, al Medioevo, da Hamilton a Proudhon, dalle Americhe alla Russia, alla Germania e alla Jugoslavia), che mira all’ aggregazione paritetica fra Paesi diversi

IL FEDERALISMO EUROPEO: è un movimento che spinge per il trasferimento di maggiori competenze all’ Unione Europee (Spinelli, Galimberti)

IL FEDERALISMO INTEGRALE: un movimento, ereditato dal costituzionalismo dell’Ancien Régime (Althusius, Montesquieu), che mira a inserire il federalismo territoriale in una pluralità di rapporti federali, di carattere sociale, culturale, economico. (Proudhon, Alexangre Marc, Jovan Djordjecic)

LA CONFERENZA

TEMPISTICHE:La Conferenza sul futuro dell’Europa è un’iniziativa proposta nel 2019, che avrebbe dovuto iniziare il 9 maggio 2020, ma che, a causa della pandemia di COVID-19, era stata rinviata al 9 maggio 2021, nella giornata dell’ Europa, e, infine, prorogata fino ad oggi.

OBIETTIVI:La conferenza avrebbe dovuto servire a rilanciare il progetto dell’Unione Europea, coinvolgendo tutti i cittadini Europei e la società civile, senza non precludere una revisione dei trattati fondanti la stessa UE, considerando anche che l’ultima revisione dei Trattati risale al 2007 con la firma del Trattato di Lisbona.

RESPONSABILI: Dopo mesi di stallo causati dalla pandemia, il 3 febbraio 2021, tutti i 27 Stati membri avevano  accettato la proposta del presidente portoghese António Costa (Presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea) secondo cui la conferenza dovrà essere unitamente organizzata dalle tre principali istituzioni europee (Commissione europeaParlamento europeo e Consiglio europeo) e da un comitato esecutivo.

PIATTAFORMA:E’ stata aperta per un anno una piattaforma digitale in cui i cittadini hanno potuto inserire proposte circa gli argomenti di competenza dell’ Unione, raggruppati in nove tematiche. Abbiamo già una cinquantina di proposte selezionate da appositi comitati, ma si tratta di argomenti marginali, che non affrontano i problemi fondamentali.

Reiteriamo qui di seguito il programma delle presentazioni al Salone del Libro.

SALONE IN

21 maggio, Lingotto, Sala Arancio, 12,15

UN PONTE FRA EST E OVEST 

PRESENTAZIONE DEL LIBRO:

UCRAINA; NO A UN’INUTILE STRAGE

Con: Virgilio Dastoli, Riccardo Lala, Marco Margrita Alessio Stefanoni, Enrico Vaccarino

SALONE OFF 

Sabato 21 maggio Centro Studi San Carlo, Via Monte di Pietà 1, ore 15,00

PRESENTAZIONE DEL LIBRO:

“ INTELLIGENZA ARTIFICIALE E AGENDA DIGITALE”,
PENSARE PER PROGETTARE IL FUTURO

Con: Marcello Croce, Ferrante De Benedictis, Riccardo Lala ,Marco Margrita, Enrica Perucchietti, Roberto Saracco

Domenica, 22 Maggio,

Casa del Quartiere  di San Salvario, Via Morgari 10, ore 16,00

PRESENTAZIONE DEL LIBRO:

“PROGETTI EUROPEI NELLA RESISTENZA”
DAL PASSATO AL FUTURO DELL’EUROPA

Con Pier Virgilio Dastoli, Marcello Croce, Marco Margrita. Aldo Rizza, Alessio Stefanoni

L’IDEA DELL’INTEGRAZIONE  NEL CORSO DEL TEMPO

E’ANTICHISSIMA. Risale all’ Impero Romano (Svetonio), al Sacro Romano Impero (De Monarchia, Tractatus Pacis Fiundae, Gran Dessin, Projets pour la paix Perpetuelle, Santa Alleanza, Paneuropa, Progetto Briand, Manifesto di Ventotene,Costituzione Italiana ed Europea di Galimberti)

NEL DOPOGUERRA:COMUNITÀ EUROPEE: Movimento Europeo(1948), Consiglio d’ Europa (1949), Dichiarazione Schuman(1950), Trattati di Parigi (1957), Trattati di Roma (1957)

TENTATIVI DI RIFORMA DELLE COMUNITÀ EUROPEE: Dichiarazione di Copenhaghen sull’Identità Europea (1973), Assise di Praga (1989), Trattato di Maastricht (1992), Trattato di Amsterdam (1997), Convenzione sul Futuro dell’ Europa (2021-2003)

TRATTATO COSTITUZIONALE approvato dalla Conferenza, ma bocciato dagli elettori francesi e olandesi (2005), Trattato di Lisbona (2009)

CONFERENZA SUL FUTURO DELL EUROPA (2019-2022)

LA DICHIARAZIONE SCHUMAN

Viene considerata il momento di avvio dell’integrazione postbellica. In realtà è un documento puramente teorico, che esprime l’applicazione, all’ integrazione europea, del “metodo funzionalistico” (poi adottato in effetti dalle Istituzioni Europee).

Il FUNZIONALISMO: è un movimento culturale (filosofico, psicologico, architettonico, giuridico, politologico, informatico) che sostiene che in ogni campo occorre guardare alle funzioni, che si possono anche trasferire fra substrati diversi)

IL FEDERALISMO: è un orientamento politologico di lungo periodo (dalla Grecia antica, al Medioevo, da Hamilton a Proudhon, dalle Americhe alla Russia, alla Germania e alla Jugoslavia), che mira all’ aggregazione paritetica fra Paesi diversi

IL FEDERALISMO EUROPEO: è un movimento che spinge per il trasferimento di maggiori competenze all’ Unione Europee (Spinelli, Galimberti)

IL FEDERALISMO INTEGRALE: un movimento, ereditato dal costituzionalismo dell’Ancien Régime (Althusius, Montesquieu), che mira a inserire il federalismo territoriale in una pluralità di rapporti federali, di carattere sociale, culturale, economico. (Proudhon, Alexangre Marc, Jovan Djordjecic)

LA CONFERENZA

TEMPISTICHE:La Conferenza sul futuro dell’Europa è un’iniziativa proposta nel 2019, che avrebbe dovuto iniziare il 9 maggio 2020, ma che, a causa della pandemia di COVID-19, era stata rinviata al 9 maggio 2021, nella giornata dell’ Europa, e, infine, prorogata fino ad oggi.

OBIETTIVI:La conferenza avrebbe dovuto servire a rilanciare il progetto dell’Unione Europea, coinvolgendo tutti i cittadini Europei e la società civile, senza non precludere una revisione dei trattati fondanti la stessa UE, considerando anche che l’ultima revisione dei Trattati risale al 2007 con la firma del Trattato di Lisbona.

RESPONSABILI: Dopo mesi di stallo causati dalla pandemia, il 3 febbraio 2021, tutti i 27 Stati membri avevano  accettato la proposta del presidente portoghese António Costa (Presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea) secondo cui la conferenza dovrà essere unitamente organizzata dalle tre principali istituzioni europee (Commissione europeaParlamento europeo e Consiglio europeo) e da un comitato esecutivo.

PIATTAFORMA:E’ stata aperta per un anno una piattaforma digitale in cui i cittadini hanno potuto inserire proposte circa gli argomenti di competenza dell’ Unione, raggruppati in nove tematiche. Abbiamo già una cinquantina di proposte selezionate da appositi comitati, ma si tratta di argomenti marginali, che non affrontano i problemi fondamentali.

La crisi ucraina nasce con il “Fuck Europe”
di Victoria Nuland

I LIMITI DELL’EUROPA FUNZIONALISTA

ELUSIONE DELLA CULTURA

OCCIDENTALISMO

SUBORDINAZIONE ALLE IDEOLOGIE SETTE-OTTOCENTESCHE

LA DIVISIONE DELL’ EUROPA

IL FALLIMENTO DELLA CASA COMUNE EUROPEA

IL FALLIMENTO DELLA CONVENZIONE E DELLA CONFERENZA

FALLIMENTO DELLA CONFEDERAZIONE DEGLI STATI INDIPENDENTI E DELL’UNIONE EURASIATICA ;YALTA NON E’ FINITAL’EUROPA

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