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Verso le Elezioni del 2024: I Partiti Europei nella Tempesta

QUARTA DI COPERTINA

L’”accelerazione della Storia” che sta caratterizzando la prima parte del Secolo XXI°, ha portato all’ attenzione generale temi fondamentali per il nostro futuro, che politica, cultura ed opinione pubblica tendono a sottovalutare, sommersi come sono da un eccesso d’informazione e di propaganda.

Fra questi, la centralità dell’Intelligenza Artificiale, l’incombere della guerra nucleare, il “ritorno degl’Imperi”, la “fine delle grandi narrazioni”, la decadenza dell’ Europa.

Ultimamente, si è evidenziato soprattutto il tema dell’ingovernabilità dell’Europa Occidentale, accelerata dall’obsolescenza dei filoni culturali e politici del Novecento.

Gli esiti delle elezioni e delle crisi politiche succedutesi, in pochi mesi, in 7 Stati europei, hanno ricordato a tutti la gravità della situazione.

La lentezza esasperante del processo di integrazione dopo l’Euro, gli allargamenti e i referendum sulla Costituzione, costituisce un ulteriore motivo d’ ingovernabilità in un momento in cui, invece, si richiederebbe la massima resilienza dell’Europa di fronte all’accelerazione della Storia.

Con la Conferenza sul Futuro dell’Europa, si sarebbe voluto fare ripartire il processo costituente interrotto quindici anni dai referendum francese e olandese. Purtroppo, invece, tanto per l’incongruenza dell’impostazione iniziale, quanto per il sopraggiungere della pandemia e della guerra, la Conferenza si è conclusa, come constatato dal Presidente Mattarella, “in modo grigio”.

Si attende ora il rilancio del processo, che, però, presuppone una profonda riflessione, fra il movimento europeo e i partiti europei, circa le obiettive ragioni dell’arenarsi del processo e dell’indebolirsi del ruolo dei partiti. Questo, al fine di mettere a fuoco natura e obiettivi dell’integrazione all’ inizio del XXI secolo, così pure come la ragion d’essere dei partiti europei nella loro configurazione attuale.

Questo documento mira a fornire al movimento europeo, ai partiti, alle associazioni e ai cittadini, elementi di conoscenza e riflessione circa i temi di cui sopra, in uno spirito di ricerca senza pregiudizi, e, ove possibile, di provocazione, con la volontà di suscitare una qualche reazione, che ci porti al riavvio di un processo costituente, non inquinato da vecchi pregiudizi, connivenze e inerzie.

SECONDA DI COPERTINA

L’Associazione Diàlexis ha, oramai, alle spalle una lunga serie di esperienze nella promozione della cultura e del dibattito nel territorio delle Alpi Occidentali. Nata nel 2006 con l’organizzazione, nella sede della Regione Piemonte, della mostra “Immagini e Riflessione per i 50 anni dei Trattati di Roma”, essa ha curato, in tutti questi anni, la commemorazione della Dichiarazione Schuman, i “Cantieri d’ Europa” al Salone Internazionale del Libro di Torino e nonché la collana Diàlexis della Casa Editrice Alpina, e in particolare, all’ interno di questa, i Quaderni di Azione Europeista, giunti oramai al loro quindicesimo anno.

In particolare, ha editato opere dedicate alla transizione digitale, alla politica estera e di difesa, ai partiti europei, ai progetti europei nella Resistenza, all’euro-regionalismo, alla crisi ucraina.

Dal 2020, ha ereditato la gestione di tutte le collane di Alpina, occupandosi in particolar modo delle politiche tecnologiche dell’Europa.

L’evoluzione della situazione geopolitica rende sempre più necessaria la presenza di soggetti sociali come Diàlexis, che catalizzano il dibattito sull’integrazione europea anche in tornanti estremamente difficili, quando i politici, l’accademia e i media, e le stesse Istituzioni europee, sembrano affaccendati intorno a tutte altre questioni: la guerra, la NATO, la crisi economica, le politiche memoriali…

Alpina si indirizza dunque al territorio, al Movimento Europeo, ai partiti e alle Istituzioni, affinché si concentrino sulle prossime elezioni europee, da cui ci separano meno di due anni.

L’intelligenza artificiale e l’agenda digitale


“La conflittualità sempre più accesa in campo internazionale sta mettendo in evidenza più che mai il ruolo determinante dell’informatica, e, in particolare, della sua punta più avanzata, l’Intelligenza Artificiale, in campi così diversi come la cultura, l’equilibrio strategico, la comunicazione, la politica parlamentare, il risparmio energetico…
Dato anche il ruolo determinante che la conoscenza esercita nella competitività di persone, aziende, territori e Stati, sentiamo l’imprescindibile urgenza di un’azione approfondita a lungo termine, di riflessione, ricerca, dibattito, progettazione e comunicazione, su questi temi, quale parte integrante ed essenziale della formazione della coscienza civica dei cittadini, e per il rilancio culturale, politico, etico ed economico della nostra società.
L’Associazione Culturale Diàlexis, attiva da 15 anni su questi temi, propone, con quest’opera collettiva, un “pacchetto” volto a stimolare le attività di cui sopra. Da un lato, con la prefazione di Enrica Peruchietti e l’introduzione di Riccardo Lala, fornisce una visione d’insieme della materia e dei suoi collegamenti con la storia, la filosofia, la politica e l’economia. Dall’ altro, essa contiene un campionario ragionato della sterminata messe dei documenti ufficiali dell’ Unione Europea, del Governo Italiano e di Autorità di tutti i paesi del mondo, che illustrano come il tema sia ovunque studiato, dibattuto ed affrontato in un clima di massima urgenza.
Il nostro contributo non si esaurisce in questa, seppur doverosa, opera documentaria, bensì ha anche l’ambizione di far leva su quest’attività di comunicazione per formulare le necessarie critiche agli orientamenti dominanti in tema di rapporto uomo-macchina, ideologia, politiche tecnologiche ed economiche, al fine di stimolare un interesse dei cittadini e di aggregare un consenso verso nuovi orientamenti più attenti alla difesa dell’ Umano e al rilancio dell’ Europa nelle competizioni del XXI secolo”

ISBN: 978-88-95657-15-8

Prezzo: 14,00 € versione cartacea

I progetti europei nella resistenza

“E’ ormai quasi un luogo comune affermare che l’Unione Europea sia nata dalla Resistenza.
Quest’affermazione è certo estremamente imprecisa, perché, a quella nascita, hanno contribuito molti elementi storici e culturali, fra cui gli effetti indotti dall’unificazione militare sotto l’Asse, l’opera di potenze extraeuropee e delle cancellerie europee. Tuttavia, nessuno può negare che molte delle idee su cui sono state fondate, prima, le Comunità Europee, e, poi, l’Unione, pur essendo il portato di un’evoluzione millenaria, si sono concretizzate in gran parte sotto l‘impulso di un pugno di personalità politiche impegnate in movimenti antifascisti -spesso, nella Resistenza vera e propria, e che alcuni di questi precursori, come Galimberti, Chanoux e Colorni, furono dei veri martiri combattenti.
E’ interessante notare come, fra quei pochi, un ruolo assolutamente prevalente sia stato esercitato da Italiani: Spinelli, Rossi, Colorni, autori del Manifesto di Ventotene; Galimberti e Repaci, della Costituzione confederale europea e interna; Chabod e Chanoux, della Dichiarazione di Chivasso e di Federalismo e autonomie.

ISBN: 978-88-95657-16-5

Disponibile in brossura (14,00 €) o in e-book (6,90 €)

Ucraina: no a un’inutile strage

SONO USCITI I DUE NUOVI NUMERI DELLA COLLANA “QUADERNI D’AZIONE EUROPEISTA”

“La guerra in Ucraina sta mettendo in moto una spirale di conflitti e di violenze che, cumulandosi con una situazione internazionale sempre più pesante, può innescare una vera e propria guerra mondiale.
L’Unione Europea, che ha il merito di aver contribuito, negli ultimi sessant’anni, al mantenimento della pace in Europa, si sta rivelando, anche a causa di certi suoi limiti, sempre meno all’altezza di far fronte ai compiti via via più impegnativi che la storia e i suoi stessi cittadini sembrerebbero attribuirle.
L’atteggiamento preconcetto verso i popoli europei orientali, l’arroganza di chi non vuole riconoscere i propri errori, e l’ansia di compiacere a tutti i costi gli alleati americani, stanno impedendoci di vedere ciò che accade sotto i nostri stessi occhi, sicché, anziché comprendere le eccezionali opportunità di questo momento storico, rischiamo di trasformarle colpevolmente in gravissimi rischi.
L’Unione Europea quale la vediamo oggi non ha purtroppo alcun progetto per il futuro proprio, dell’ Ucraina e/o della Russia, lasciando semplicemente che si scontrino, in terra europea, i progetti altrui.
Salvare l’Europa dall’ Euroscetticismo significa anche studiare, dibattere, costruire, difendere, una nuova forma dell’integrazione dell’Europa, che, né si arresti, come vorrebbero gli Euroscettici, né prosegua all’impazzata, bensì trovi il suo naturale completamento in una confederazione “da Brest a Vladivostok”, come l’avevano immaginata, fa gli altri, personaggi diversissimi fra di loro come Blok, De Gaulle, Gorbaciov e Mitterrand, e come sarebbe in realtà già perfino nello spirito istitutivo implicito nelle organizzazioni internazionali regionali, dall’OCSE, al Consiglio d’ Europa, al Partenariato UE-Russia e al Consiglio NATO-Russia.
La presente ristampa del Quaderno 3-2014 ha l’ambizione di “cantare fuori dal coro”, presentando voci non conformiste, che pongono in evidenza fondamentali, anche se misconosciuti, aspetti del rapporto Europa-Russia-Ucraina

ISBN 978-88-95657-14-1
Disponibile in brossura (14,00 €) o in e-book (6,90 €)

L’istituto italiano per l’intelligenza artificiale di Torino

L’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale di Torino, previsto dalla Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale, se realizzato in coerenza con le sue premesse, potrebbe rivelarsi come un momento di svolta nella politica economica, non soltanto del territorio, bensì anche dell’Italia e dell’ Europa.

In un momento in cui la sfida dei vaccini sta dimostrando con drammatica urgenza l’imprescindibilità di un’autonomia tecnico-scientifica dell’ Europa e dei suoi Stati Membri, la creazione di organismi, come l’Istituto, dedicati proprio alla ricerca, allo studio, al dibattito, alla progettazione, alla programmazione e al trasferimento di conoscenze nell’area più avanzata delle tecnologie digitali, può costituire  la necessaria premessa per un riorientamento globale delle nostre società verso la parte più viva dello sviluppo mondiale.

In particolare, per il Piemonte, privato a suo tempo dell’ informatica e dell’ editoria, e particolarmente provato dalla ricollocazione geopolitica dell’ industria veicolistica, un siffatto nuovo orientamento potrebbe dare avvio momento di costruzione e di rinascita da troppo tempo atteso.

L’Associazione Culturale Diàlexis, che da più di un decennio si sta attivando per rianimare il dibattito culturale, politico ed economico nelle Alpi Occidentali, riorientandolo verso l’ Europa e il mondo, ha raccolto in questo dossier, accanto ai documenti ch’essa stessa ha prodotto quale contributi all’elaborazione delle strategie dell’ Unione e del Governo, anche  i documenti di base provenienti dalla Chiesa e delle Istituzioni europee e nazionali, nonché stralci di paralleli studi effettuati in Germania sullo stesso argomento.

Facendo ciò, essa  ambisce a situarsi più che mai al centro di quella dialettica trasversale fra cultura, tecnologia, politica e società, che caratterizza oggi le società leader del mondo. In tal modo, essa  vuole soprattutto supportare l’Unione Europea nel suo ambizioso sforzo per divenire  effettivamente, come dichiarato, il “Trendsetter del Dibattito Mondiale”.

Cantieri d’Europa 2020: il salone virtuale

Quest’anno, il Salone del Libro è caduto proprio in coincidenza con la crisi del Coronavirus.

Per questo motivo, se si farà, si dovrà fare in autunno.

L’Associazione Culturale Diàlexis non ha alcuna intenzione di lasciar cadere questa tradizione, che aveva portato Alpina e Diàlexis, nel 2019, a realizzare, insieme alla Commissione Europea in Italia e al Movimento Europeo, tra “Salone In” e “Salone Off”, ben otto manifestazioni, con la presentazione di quattro novità librarie. Se quest’anno ci sarà il Salone, saremo presenti nuovamente con quattro novità.

Tuttavia, l’innovazione principale sarà costituita da una serie di manifestazioni virtuali, più consone alla situazione che sarà comunque dominata dal tema della pandemia, e comunque da assumere come una opportunità per sviluppare un nostro ecosistema digitale.

In questo contesto effettueremo presentazioni digitali e diffusione di testi sotto forma di blog.

Partiamo dalla considerazione che, quest’anno, ricorrono contemporaneamente

  • il duemilacinquecentesimo anniversario della battaglia delle Termopili (data incerta fra Agosto e l’inizio di settembre),
  • il 70° anniversario della Dichiarazione Schuman (come sempre, il 9 Agosto), e
  • la data del previsto inizio della Conferenza sul Futuro dell’ Europa.

Ne consegue che ha un senso sviluppare un programma digitale scaglionato nel periodo che intercorre fra il 9 maggio e la data del Salone “fisico”, durante il quale tratteremo tutti questi argomenti.

IL RUOLO DEI LAVORATORI NELL’ ERA DELLE MACCHINE INTELLIGENTI

La sfida più pesante che l’evoluzione delle Macchine Intelligenti nella direzione dell’ Intelligenza Artificiale pone all’ Umanità è la sua capacità di autonomizzarsi dall’ uomo stesso, al punto da poter fare a meno di quest’ultimo. Sembra una prospettiva improbabile e lontana, eppure il ruolo centrale delle macchine nella vita dell’ uomo si è accresciuto ad un ritmo dempre più acdcelerato: da qualche isolato mulino o telaio meccanico a finev Ottocento, per passarem, nell’ Ottocento, ai motori a vapore e alle grandi fabbriche manchesteriane, fino alla guerra meccanizzata, alla bomba atomica, ai missili, allo Hair Trigger Alert, e, ora, i computer, il web, i social networks, l’Intelligenza Artificiale, i cyborg, i robot, i Big Data. Oggi si sta già lavorando alla clonazione umana, all’interfaccia computer-cervello, alla “quasi immortalità”.

In questo contesto, i primi a risentirne sono i lavoratori, del braccio e della mente, il cui lavoro è stato sempre più automatizzato, poi reso superfluo, fino a rendere la sottoccupazione un fenomeno generalizzato, tanto fra i “colletti blu”, quanto fra i “colletti bianchi”. La crisi generalizzata, particolarmente forte in Europa, dove non esistono le multinazionali del web, che non vi pagano neppure le tasse, tende inevitabile un radicale movimento sociale, che metta nuovamente l’uomo al centro dell’economia, attraverso un radicale upskilling di tutta la società.

THE EUROPEAN TECHNOLOGY AGENCY

WITH THE PROPOSALS OF ASSOCIAZIONE CULTURALE DIALEXIS FOR THE CONFERENCE ON THE FUTURE OF EUROPE

La difficoltà con cui le istituzioni dell’Unione Europea hanno dato seguito all’annunzio, fatto da Ursula von der Leyen, fino dalla sua nomina, di una Conferenza sul Futuro dell’Europa, anche prima dell’esplosione della crisi del Coronavirus dimostrano che, al vertice dell’Unione, e, soprattutto, fra i Governi, vi è un profondo disaccordo sul futuro dell’Europa. Lasciando per un momento da parte tanti altri temi scottanti che certamente impatteranno profondamente sul futuro del nostro Continente, questo libro si concentra su uno di essi, che, a nostro avviso, condiziona tutti gli altri: quello della politica tecnologica, divenuta centrale in un momento storico in cui tutto, dalle decisioni strategiche al contrasto alle epidemie, dall’intelligence alle elezioni, dalla cultura alla difesa, dai rapporti personali ai movimenti sociali, è affidato all’informatica. La tesi dell’ autore, basata, allo stesso tempo, sull’esperienza di management nei settori di punta dell’ industria europea, sulla sua formazione umanistica e multiculturale e sulla sua fede europeistica, è che, per permettere all’ Europa di recuperare, rispetto ai suoi concorrenti, i molti decenni perduti in campo tecnologico, accorra porre i mille rivoli dell’ attività tecnologica in Europa e negli Stati membri, “sotto il cappello” di un’unica organizzazione, che abbia la visibilità sul significato della tecnica nella cultura europea, sullo sviluppo e dei dibattiti e sulle ricerche in tutto il mondo, sulle implicazioni antropologiche, militari, culturali ed economiche dell’ affermarsi della società delle Macchine Intelligenti.

DA QIN

Già gli antichi Cinesi avevano intravisto una forte analogia fra il primo grande Impero Cinese e l’impero Romano, tanto che avevano chiamato quest’ultimo “DA QIN”(“Grande Cina”). In effetti, come afferma Wang Weiwei, la Cina di oggi è quello che sarebbe l’Impero Romano se fosse rimasto unito, uno “Stato-civiltà” come la Cina e l’India.

Per questo, in un momento in cui i vizi originari dell’Unione Europea (subordinazione al progetto tecnocratico occidentale, funzionalismo, poliarchia) stanno rendendo sempre più impossibile all’ Unione Europea di svolgere i compiti di un grande Stato del XXI Secolo, provocando una decadenza generalizzata delle sue società, risulta improrogabile mobilitare tutte le risorse concettuali possibili per trovare soluzioni alternative per la governance in Europa, atte ad invertire la rovinosa rotta imboccata, e riportando i paesi d’ Europa sulla strada della costruttività, dell’armonia, dell’ entusiasmo, della costruzione fiduciosa del’ avvenire. In questa ricerca, non sii possono non considerare le strade percorse, da un lato, dall’India, e, soprattutto, dall’ altro, dalla Cina, due grandi civiltà antiche almeno quanto la nostra, che, nel corso di un secolo, sono riuscite a passare, dalla massima abiezione (quando a Shanghai era scritto: “accesso vietato ai cani e ai Cinesi”) fino a raggiungere il vertice mondiale nel campo dell’intelligenzatecmologica e del potere economico e politico.

Anno di pubblicazione 2018

L’EUROPA SULLE VIE DELLA SETA

con prefazione di S. E. Alberto Bardanini

Al centro della presente fase della storia mondiale si situa la sfida all’impero americano dei popoli eurasiatici, che, prima della Seconda guerra mondiale, avevano dominato lo scenario della storia mondiale, e che invece, a partire dall’ invenzione della bomba atomica, erano stati mantenuti in uno stato di larvata soggezione. Dopo la caduta del muro di Berlino, possenti forze tradizionali prima rimaste latenti, come l’Islam politico e il nazionalismo russo, sono riemerse rivendicando un loro spazio nella storia del mondo. Il massimo vincitore di questa sfida risulta essere però la Cina, da sempre il più antico e il più grande agglomerato sub-continentale, la quale, dopo il secolare decadimento seguito alle Guerre dell’ Oppio, ha rapidamente riconquistato la sovranità, la salute economica, e, alla fine, anche l’assertività politica necessari per pretendere di assurgere a un rango almeno pari a quello degli Stati Uniti.

In questo contesto, il progetto di una Nuova Via della Seta, carezzato, ma mai attuato, dalle varie potenze occidentali, è stato ripreso proprio dalla Cina, che lo sta proponendo ai Paesi dell’ Eurasia, come un modello di sviluppo alternativo a quello americano. L’adesione, seppur tentennante, dei popoli europei, a questo progetto, culminata nella firma, da parte dell’Italia, nel 2019, del Memorandum sulla Via della Seta, è stato un momento culminante del conflitto in corso.

Il libro fornisce “una fotografia” dei rapporti fra Cina ed Europa jn attesa della firma, attesa da dodici anni, del Trattato sulla Protezione Reciproca degli Investimenti.

Data di pubblicazione 2019

Prezzo € 20,00 ISBN 978-88-95657-20-2