Parafrasando il discorso del Vice Presidente americano J.D. Vance alla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, il massimo pericolo viene oggi, non già dalla Russia o dalla Cina (e neanche, come ha detto Vance, dalle retoriche europee), bensì dalla stessa Amministrazione Americana, e, in particolare, da un collega di Vance, il responsabile del dipartimento D.O.G.E., Elon Musk (che, infatti, incomincia ad essere inviso ai propri colleghi, alla magistratura e perfino ai clienti di Tesla), il quale rappresenta, dentro l’ Amministrazione, l’ormai onnipotente lobby dei GAFAM, le società digitali americane, che già ora controllano totalitariamente le nostre società, e che, se lasciate indisturbate, cederanno fra brevissimo il controllo dell’ Umanità alle Macchine Intelligenti da esse create. E’ per questo che, misteriosamente, in Occidente si stanno smantellando tutte le possibili resistenze (alleati, Costituzioni, cultura, pubbliche amministrazioni).
L’evoluzione, in corso, della “presidenza imperiale” americana verso una “democrazia illiberale” (concentrazione di tutti i poteri nel Presidente, violazione delle norme di salvaguardia, applicazione estremistica dello “spoil system”, applicazione pretestuosa del diritto), così pure quella dal tradizionale timore riverenziale per gli USA a uno smaccato servilismo, rientrerebbero in un comprensibile trend mondiale generalizzato, inevitabile nell’ era delle Macchine Intelligenti; invece, l’inedita unione fra il potere presidenziale di Trump e il potere digitale di Musk costituisce un ulteriore salto in avanti, che va ben oltre la Società delle Macchine Intelligenti, per trapassare nel Postumanesimo e nella Singularity Tecnologica.
Addirittura, Trump ha portato ufficialmente al vertice del potere politico occidentale un guru digitale dichiaratamente adepto del “cosmismo”, la forma più integrale di transumanesimo, erede, nonostante le apparenza, della forma più estrema del progressismo, i “Costruttori di Dio” bolscevichi. Per fortuna, parte del movimento MAGA (come per esempio, Rubio e Bannon) aborre Musk quasi fosse l’Anticristo, e Trump ha già fatto parzialmente marcia indietro, togliendo a Musk stesso il principale potere originariamente attribuitogli: quello di licenziare in massa i pubblici funzionari americani, oggetto centrale dell’attività del suo dipartimento. Speriamo che la crisi economica dei GAFAM, che per ora li ha resi solo più aggressivi, e soprattutto della Tesla di Elon Musk, finisca per depotenziare il loro esorbitante potere politico.
Questo pericolo viene effettivamente evidenziato anche nell’ultima newsletter del Movimento Europeo, ma, a nostro avviso, in termini troppo blandi, che finiscono per depotenziare il necessario potere di urto sugli Europei, contribuendo alla continuazione dell’ avanzata dei GAFAM:“Oggi la Resistenza europea ha nuovi nemici: deve difendersi dalle tecno-oligarchie digitali che accumulano ricchezze inaudite appropriandosi dei nostri dati e dagli imperi che vogliono l’Europa divisa per meglio dominarla e controllarla.”
Si continua a pensare, e a scrivere, che i problemi economici rappresentati dal capitalismo della sorveglianza, e quelli politici rappresentati da USA e Russia, siano due cose distinte. A nostro avviso, invece, si tratta di un unico problema: il rischio esistenziale che le Macchine Intelligenti sostenute dalle Grandi Potenze si sostituiscano completamente all’ Umano nel pensiero, nella biologia e nelle decisioni politiche, compresa quelle sulla guerra nucleare.
1.Il cosmismo di Musk
Durante la rivoluzione bolscevica, i cosmisti (Bogdanov, Tsiolkovskij, Vernadskij-i “Costruttori di Dio”, sostenuti da Trockij-), volevano in sostanza far luogo all’attuazione radicale del “Primo Programma Sistemico dell’ Idealismo Tedesco”, realizzando nell’ immanenza le promesse escatologiche delle religioni, a cominciare dalla Conquista del Regno dei Cieli attraverso l’ astronautica e la Resurrezione dei Morti attraverso la clonazione. Nel fare ciò, essi invocavano il concetto di “comunismo fortyano”, riferendosi ad un eccentrico tycoon newyorkese che cumulava simpatie bolsceviche e hobbies postumanisti. Il culmine di questo trend fu costituito dall’ affermazione, dallo spazio, del cosmonauta Jurij Gagarin: “Boga niet!” (“Dio non c’è”). In ultima analisi, tutte le tendenze progressiste, dal superomismo alla tecnocrazia, dall’ateismo cristiano al liberalismo di sinistra, dalla socialdemocrazia al comunismo, mirano a quello stesso obiettivo, senza peraltro avere il coraggio di affermarlo apertamente. In concreto, oggi, l’Umanità non attende più il ritorno del Messia, bensì le meraviglie della tecnologia; la salvezza non è ricercata nella fede o nella virtù, bensì nella politica (la democrazia) e nell’ economia (Stato o mercato), che vengono difese con un accanimento degno dell’ Inquisizione.
Musk è anch’egli, come i Cosmisti, un fautore della migrazione dell’uomo su Marte e di un’”Enhancement” dell’Umanità ottenuto collegando ogni singolo cervello con un computer centrale, attraverso un impianto neurale sottocutaneo, trasformandoci tutti in una “macchina mondiale” che sarebbe l’incarnazione materialistica dello Spirito Oggettivo di Hegel. Si rivela così qual’era, ed è, l’obiettivo segreto ultimo di tutti i totalitarismi: fare di tutti gli uomini un’unica “noosfera” (termine non per nulla inventato dal cosmista Vernadskij e ripreso dal teologo Teilhard de Chardin).
Trump si è avvicinato progressivamente ai progetti di Musk, firmando un ordine esecutivo con cui incoraggiava le aziende americane a estrarre risorse dalla luna e dagli asteroidi limitrofi. Non percependo essi lo spazio come un bene e una proprietà comune (global commons), come previsto invece dal vigente diritto spaziale internazionale pattizio, hanno rifiutato un coordinamento multilaterale, e inoltre hanno dato il via allo sfruttamento commerciale della Luna, senza curarsi di negoziare e redigere alcun trattato internazionale, e legittimando, inoltre, la possibilità di formare partnership tra il governo federale e le aziende private per l’estrazione di materie prime dalla Luna, tra cui acqua e minerali rari. Gli Stati Uniti, inoltre, non hanno mai firmato il «Moon Treaty» del 1979, che stipulava che qualsiasi attività spaziale avrebbe dovuto conformarsi alle direttive internazionali. Ma, a vero dire, non lo avevano accettato neanche la Russia e la Cina, le altre due potenze intergalattiche avversarie. Si apre una nuova era astro-politica, che applicherà la dottrina colonialista americana del Destino Manifesto allo spazio profondo: «Gli Stati Uniti siedono sull’orlo di un precipizio: l’impero deve decidere se procedere a manifestarsi come una sovranità de-territorializzata oppure restare a terra e provocare un collasso ambientale di proporzioni apocalittiche».
Si spiega così la frenesia di Trump di raggiungere un accordo con le altre superpotenze, per poter realizzare questa spartizione dell’Universo. Si realizzerebbe così, grazie agli USA, l’”Opera Comune” di Tsiolkovskij che diverrebbe così un’ estensione del mito americano della Frontiera (Frederick Turner) e della “Nuova Frontiera” (Kennedy, Clinton). Il tutto condito con le rivendicazioni territoriali sul Canada e della Groenlandia:”la colonizzazione della Groenlandia rappresenta l’apertura di un nuovo territorio agli uomini occidentali, una frontiera che forgerà , mel tempo, un nuovo popolo, condizionato dal clima freddo e dalla durezza del terreno”.Già secondo Turner, “l’Ovest era una fonte di eterna giovinezza, immergendosi nella quale, l’America ringiovanisce”, e con la pretesa di essere ‘la guida del mondo libero’”.
Il recente decreto italiano sull’ economia dello spazio apre agli USA il mercato dell’economia spaziale, frustrando il tentativo dell’ Europa di creare una propria infrastruttura spaziale. Il provvedimento è stato approvato con i voti favorevoli dei partiti che sostengono il governo Meloni, mentre tutti partiti all’opposizione hanno votato contro. Essi hanno criticato il provvedimento perché, a detta loro, sarebbe un (ennesimo) favore a Elon Musk:«Questo disegno di legge sull’economia dello spazio è al centro di un ricatto fin dall’inizio. Musk da tempo lavora al suo monopolio: il rischio che lo spazio diventi nuova terra di conquista ora è realtà», ha dichiarato Marco Grimaldi, vicepresidente del gruppo parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera.
Durante il suo esame alla Camera, le critiche dei partiti all’opposizione si sono concentrate sull’articolo 25 del disegno di legge, che prevede la creazione, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di una “riserva di capacità trasmissiva nazionale” aperta alla gestione da parte di operatori privati appartenenti all’Unione europea o alla NATO. In pratica, questa riserva di capacità trasmissiva nazionale consiste in una rete di satelliti, che potranno essere gestiti da imprese private, per garantire la comunicazione degli apparati dello Stato in caso di emergenza e di assenza di altri mezzi di comunicazione.
L’aspetto più contestato di questo articolo è stato il fatto che il governo ha previsto l’accesso alla “riserva di capacità trasmissiva” ad aziende provenienti da Paesi membri della NATO, tra cui gli Stati Uniti. Secondo i partiti all’opposizione, questo permetterebbe anche a SpaceX, l’azienda statunitense di Musk, di poter gestire le comunicazioni istituzionali italiane in casi di emergenza, e ciò si configurerebbe come un problema di sicurezza nazionale, vista l’influenza politica di Musk, i suoi rapporti con l’amministrazione degli Stati Uniti e il carattere ondivago dei suoi rapporti con i Paesi clienti (vedi Ucraina). Questa formulazione era stata adottata in luogo di una più limitativa verso gli USA in seguito a una minaccia del rappresentante italiano di Musk, Andrea Stroppa, che aveva accusato Fratelli d’Italia di piegarsi alle richieste del PD: «Agli amici di Fratelli d’Italia: evitate di chiamarci per conferenze o altro», aveva scritto Stroppa su X.
La reticenza dei legislatori verso Space X deriva: (i)dall’importanza strategica dei satelliti-spia di cui trattasi, che non consiglia di cederli a Stati stranieri,né a persone private;(ii) dall’uso spregiudicato che Musk e gli USA stanno facendo dei satelliti-spia come strumento per coartare la volontà del Governo ucraino; (iii)dal pericoloso precedente dello scandalo SOGEI; (iv) dall’ atteggiamento tracotante dell’organizzazione di Musk nei confronti del Governo italiano e di tutti i partiti europei (compreso Fratelli d’Italia); (v) dalla scoperta che tutte le forniture militari o duali americane contengono una “backdoor” che consente al Governo americano di influenzarne a distanza il comportamento, fino allo spionaggio e all’ eventuale spegnimento.
A ciò si aggiunga la stretta parentela del cosmismo con tutte le forme di trans-umanesimo, basata sull’ idea che la migrazione nello spazio obbligherà l’umanità a modificare la sua struttura psicosomatica, fondendosi con la macchina (il “Cyborg”).La cosa più preoccupante è che Musk abbina l’esigenza dell’ “Enhancement” per rendere possibile la migrazione nello spazio con l’idea che occorra abbandonare la Terra ai robot.
In quanto ex dirigente del settore aerospaziale della FIAT, avevo partecipato alla creazione della società VEGA Spa, con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’EADS, che fabbricava, e fabbrica, l’unico missile italiano(realizzato con collaborazioni con Russia e Ucraina), che serve anche come lanciatore per i satelliti militari italiani e come primo stadio per il lanciatore europeo Ariane. Arianespace aveva realizzato in pratica, sulla scia delle politiche gaulliste, l’autonomia spaziale europea, integrando anche i lanciatori russi Sojuz. Tuttavia, per l’assenza di un sufficiente appoggio pubblico, si è ridotta anch’essa ad acquistare i lanciatori di Starlink, e, per colpa delle sanzioni e contro-sanzioni con la Russia, ha dovuto rinunziare alla collaborazione con Sojuz, cedendo quindi il mercato a Elon Musk.
2.Samantha Cristoforetti
La convergenza verso il transumanesimo da parte del mondo dell’astronautica è generale a livello mondiale. Come Musk, anche l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti ritiene che la specie umana debba diventare multi-planetaria per sopravvivere a disastri imprevedibili ma non per questo impossibili, tra cui rientrano le collisioni con gli asteroidi e le pandemie. Bastano questi rischi per giustificare la necessità dei viaggi spaziali e di eventuali ricollocazioni intergalattiche.
Il programma di Musk, sulla scia di Tsiolkovskij, è quello di abbandonare al più presto la Terra, presto dominata dalle Macchine Intelligenti, per migrare nello spazio. I progetti per le nuove colonie lunari sono pronti: includeranno uomini e donne, così da garantire la preservazione della specie. I membri dell’equipaggio spaziale della NASA, con i loro piccoli Uomini Vitruviani diligentemente ricamati sulla tuta, non possono lasciare nulla al caso Ci troviamo di fronte allo slancio di colonizzazione di più ampio respiro da cinquecento anni a questa parte, quando l’espansionismo coloniale europeo aveva appena mosso i primi passi.
Cristoforetti ha espresso soddisfazione per i 26 nuovi posti di astronauta riservati a un nucleo di persone che rappresentano la diversità. L’analogia che questo progetto stabilisce fra le donne e le persone disabili offre un’ occasione di riflessione sui sorprendenti colpi di scena della condizione postumana, affermando che «quando si tratta di viaggi nello spazio, siamo tutti disabili» (Reuters, 17 febbraio 2021). In effetti, a gravità zero, tutti i corpi galleggiano liberamente. Si realizzerebbero così alcune delle condizioni previste nel “Manifesto Cyborg” di Donna Haraway, punto di collegamento fra il transumanesimo e il movimento LGTB+. Tutto ciò spiega il conflitto con ministri ultratradizionalisti come Rubio che invece va in giro con una croce di cenere sulla fronte, Vance che fa l’esegesi dell’ “Ordo Amoris” di Sant’ Agostino, e Hegseth che esalta i “valori guerrieri”.
3.Un’autocrazia cosmica
Contrariamente a quanto affermato dalla retorica del Mainstream, uno Stato Mondiale non costituirebbe una situazione idilliaca, foriera di pace perpetua, bensì il massimo della tirannide. Lo diceva già Erodoto quando faceva pronunziare a Serse un discorso programmatico palesemente ispirato all’ egemonia achemenide, contrapponendogli lo spirito particolaristico e bellicistico di Leonida:”avendo conquistato tutta l’ Europa, il nostro regno confinerà con quello degli Dei”. Il primo esprimeva una “hybris” considerata barbarica, e, il secondo, la “virtù” degli eroi omerici. Continuava su questa strada Maometto, che, nell’ instaurare la “dhimma”, esaltava la pluralità delle religioni come forza incentivante della competizione internazionale. Vi insistevano Rousseau e Kant, quest’ultimo paragonando la Pace Perpetua a quella di un cimitero.
Lo Stato Cosmico in via di costruzione da parte di Musk sarebbe evidentemente ancora peggio di tutto quanto si è fino ad ora immaginato.
Già il primo federalismo mondiale, quello di Coudenhove-Kalergi (“Paneuropa”) non prevedeva la “Pace Perpetua”, bensì era basato su una dialettica fra gli Stati-Civiltà (quello che oggi viene chiamato “multipolarismo”), e si contrapponeva, in questo, allo Stato Mondiale ipotizzato da Thierry, da Jouffray, da Willkie e da Juenger. Oggi, sembra sempre universalmente accettato il concetto di “multipolarismo” in luogo dell’equivoco “multilateralismo”, maschera dell’ “America-Mondo”. Certo, quest’ultimaimpostazione porta con sé un cambio di paradigmi, che non può essere esente da conflitti.E’ inevitabile che forze trasversali oggi in campo lottino per affermare il proprio ruolo all’ interno di questo Nuovo Ordine Mondiale, se non addirittura cosmico, ed eventualmente per dominarlo. Non è esatto parlare di “sfere di influenza”, bensì di grandi blocchi di potere (post-umanesimo, nazionalismo americano, PCC, “establishment” modernista, Russkij Mir, sionismo), che lottano per il predominio, per spartirsi l’attuale “America Mondo”-costretta, quest’ultima, dall’avanzare del “Resto del Mondo”, ad accettare, almeno tatticamente, la propria finitezza (come dimostrano le attuali trattative con la Russia) ”,e, al di là di questa, lo spazio siderale -.
Ciò si traduce in una “guerra culturale” fra il post-Umanesimo e le differenti tradizioni continentali. Si sta tentando di concretizzare il quadro (lasciato incompiuto per la prematura follia di Nietzsche), dell’ Ultima Grande Battaglia”(Zarathustra), attraverso la quale si sarebbe realizzata la transizione fra gli “Ultimi Uomini” e il “Superuomo” (il “Grande Meriggio”).
Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, come pure i dazi commerciali, sono un epifenomeno di questa competizione. L’ eccezionalismo americano (vistosi bloccato, da Islam, Cina e Russia, il tentativo di dominare il mondo colla globalizzazione), cerca, attraverso il movimento MAGA, una nuova strategia per confrontarsi in modo parzializzato con tutti i Paesi del mondo (“divide et impera”), condizionandoli uno per uno senza arrivare allo scontro finale (la “Guerra Mondiale a Pezzi”). L’internazionalismo liberale professato (con sempre meno convinzione) dai presidenti precedenti a Trump, è stato invece abbandonato proprio perché inefficace dal punto di vista dell’ eccezionalismo americano, avendo esso di fatto permesso, se non favorito, la crescita della Cina e della Russia.
La tendenza all’ accentramento è la prima conseguenza di questa lotta mortale. In siffatta lotta (sia essa una guerra o una guerra civile), il “comandate in capo” di ciascun blocco deve avere mani libere. Per questo Trump governa con gli Executive Orders e Russia e Cina hanno abolito il divieto del 3° mandato dei rispettivi presidenti. Ora, con l’utilizzo dell’ Art 122 del Trattato di Lisbona, anche l’Unione Europea ha decretato lo Stato di Emergenza (in Polacco, “Stan Wojenny”, “Stato di Guerra”), by-passando l’unanimità nel consiglio e il dibattito al Parlamento Europeo, ed avviandosi così sulla strada della dittatura militare.
E’ paradossale che, mentre, per le solite esasperanti questioni di lana caprina (come l’unione bancaria o la transizione green) si devono seguire iter ultra-democratici che durano anni, per stanziare 800 miliardi per preparare la guerra si eviti ogni dibattito pubblico. Se lo si facesse, lo stanziamento verrebbe bocciato, come i 400 miliardi per l’Ucraina chiesti da Kaja Kallas.
Con questo precedente, si è dimostrato che l’Unione Europea, in questo momento convulso, non può esimersi dall’ evoluzione accentratrice e bellicistica che caratterizza oggi tutte le parti del mondo, proprio se vuole mantenere un barlume di autonomia e di libertà di azione rispetto ai colossi molto accentrati che la circondano. Ora, si tratta d’inquadrare questo fenomeno all’ interno di un contesto culturale europeo, mentre in altra sede studieremo logiche e problemi di ReArm Europe, per sfruttarle a favore di un autentico Sovranismo Europeo.
Il problema, qui come altrove, è che lo “Stato di Eccezione”, per sua natura, appunto, eccezionale, diviene permanente, divenendo una “legge dei pieni poteri”, coincidente con la “dittatura a vita”, come quella attribuita dal Senato a Giulio Cesare. A quel punto, la pretesa differenza dell’Europa dalle “autocrazie”, e, fra queste, dagli Stati Uniti, diviene minima. Un passo però forse necessario se si vuole creare in fretta un Esercito Europeo senza avere un solido Stato europeo.