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PER RIFORMARE, OCCORRE STUDIARE!Commento alle proposte del Movimento Europeo circa la Conferenza sul Futuro dell’ Europa

Dopo 70 anni d’integrazione post-bellica, per fronteggiare la massa crescente di problemi derivanti dalla caduta del Muro di Berlino, dal fallimento del Trattato Costituzionale del 2003,dalla Brexit, dall’arresto dell’allargamento e dall’avvento dell’ Intelligenza Artificiale, l’Unione Europea necessiterebbe comunque di una profonda riforma.

Per giunta, la vita dello spazio  Europeo in questo periodo non  fa oggetto di una tranquilla evoluzione, bensì di una traumatica involuzione:

-disgregazione ideologica e geopolitica (rifiuto da parte della Svizzera; Brexit; conflitti con gli Slavi Orientali, con Visegrad e la Turchia)

-gravissimo ritardo tecnologico (completa assenza di un’industria digitale europea degna di questo nome);

disoccupazione alle stelle (vedi gli scandalosi obiettivi del summit sociale di Porto);

-nuove povertà, anziché eliminazione di quella estrema;

-mancanza di sovranità (cfr. CAI, GAFAM,North Stream);

-letargia decisionale (cfr. tempi tecnici del Recovery Plan-Next Generation);

-privilegi ingiustificati (Big Pharma, GAFAM, Statuto delle truppe americane);

-lontananza dai cittadini (livelli bassissimi di partecipazione, prevalenza di autorità non elette).

violazioni dei “diritti umani” (“guerre umanitarie” in contrasto con il diritto internazionale, violazione sistematica della “Rule of Law” europea in materia digitale (Schrems, contratti Microsoft, spionaggio Danimarca), confusione normativa in materia di migrazioni, delitti di opinione, divieto di simboli religiosi, persecuzione giudiziaria dell’indipendentismo catalano, statuto di “non cittadini” nei Paesi baltici; espropriazione della minoranza serba della Krajina…);

-incoerenze sul tema dei “diritti civili” (Paesi di Visegràd).

Facendo seguito a nostre precedenti proposte, meno articolate, per la Conferenza sul Futuro dell’Europa, precisiamo qui di seguito il punto di vista dell’Associazione Culturale Diàlexis.

Dalla documentazione delle Istituzioni relativa alla Conferenza, risulta chiaro che non si ha alcuna intenzione di modificare significativamente l’insoddisfacente status quo sopra descritto, e, anzi, si persevera in un illogico atteggiamento di compiacimento autoreferenziale, che non risponde, né a risultanze obiettive, né alle convinzioni di cittadini e osservatori, bensì solo all’ autoreferenzialità della “Società dell’1%”. Ciò che scandalizza non è in rallentamento di un processo in marcia oramai da secoli, bensì la mancanza di idee nuove e di creatività. Il primo ad esserne deluso è il Movimento Europeo in Italia, che scrive:“Are the gates of the European Institutional Construction Site closed for citizens?”; “ Is the Conference descending into farce?”

Infatti:

a)non c’è, nei documenti della Conferenza neppure una traccia di riflessione “sul futuro” (intelligenza artificiale, multipolarismo, conquista dello Spazio);

b)non sono state aperte possibilità serie di intervento, né ai cittadini, alle associazioni, né alla cultura, e neppure ai partiti, e addirittura neppure al Movimento Europeo(risultando così chiaro che c’è la volontà d’imporre una soluzione prefabbricata, basata come sempre su un compromesso al ribasso fra Stati membri e Istituzioni).

Nonostante ciò, e forse proprio a causa di ciò, questa costituisce un’occasione d’oro per il Movimento stesso, per riqualificarsi in senso “rivoluzionario”, come collettore delle istanze di tutti i soggetti esclusi, preparando, con questi ultimi,  dei “cahiers de doléances” da sottoporre alle Istituzioni-

I.IL RUOLO DEL MOVIMENTO EUROPEO

Oggi, il Movimento ha un ruolo subordinato nei confronti delle Istituzioni, dei partiti e delle grandi organizzazioni sindacali, perché, coerentemente con una scelta  fatta 75 anni fa, esso ritiene che la politica in Europa debba essere fatta dai grandi partiti di massa di origine ottocentesca (liberale, cristiano-sociale, socialista, comunista). Oggi, in realtà, quei partiti, o non esistono più, o sono frantumati e dispersi all’ interno di “partiti europei” che non portano più neppure gli stessi nomi (Partito Popolare, Socialisti e Democratici, Renew), inoltre, hanno un notevole peso partiti prima inesistenti (Verdi, Conservatori, Identitari), e tutti insieme conducono politiche sincretiche e irriconoscibili all’ interno del “mainstream occidentale” politicamente corretto.

In questa situazione, paradossalmente, l’unico ad aver mantenuto delle idee-forza rimaste almeno parzialmente conformi alle problematiche del mondo contemporaneo è il Movimento Europeo:

uno Stato Europeo più forte di quello attuale (la “Federazione”, che potrebbe corrispondere agli altri cosiddetti “Stati-civiltà” che dominano la geopolitica contemporanea, e dove si potrebbe concentrare il fuoco dell’innovazione tecnologica e sociale);

il multipolarismo (il “federalismo mondiale”, in netto contrasto con l’idea di un’esclusivistica “Comunità euro-atlantica”);

-la politica estera e di difesa comune (con l’idea, conclamata ma mai avviata, della “Sovranità Strategica Europea”, in evidente contrasto con l’idea di una “guida americana” quale sostenuta da Biden);

-un’idea concreta di “Modello Sociale Europeo” fondato sul “Dialogo Sociale” e sulla partecipazione dei lavoratori quale esistente in quasi tutto il Continente (i “Comitati Aziendali”).

Spetterebbe dunque ad esso indicare il cammino ai partiti, non già viceversa.

Inoltre, giacché le stesse  idee-forza erano state concepite ben 100 anni fa (cfr. “Paneuropa”), in una situazione radicalmente diversa (addirittura prima della 2° Guerra Mondiale), esse avevano  cominciato fin da subito ad essere riviste (prospettiva di vittoria degli Alleati, abbandono dell’ apertura alla Russia, accettazione delle Comunità Europee…). Da molto tempo, però, queste idee non vengono più aggiornate, nonostante l’intelligenza artificiale, il crollo del Muro di Berlino, il Pensiero Unico, i BRICs, la Brexit….

Occorre perciò almeno aggiornare l’idea della ricerca della pace dell’ Abate di Saint Pierre alla luce dell’ Equilibrio del Terrore e del Rischio Esistenziale; la Carta dei Diritti alla luce dell’incombente conformismo digitale; l’egemonia franco-tedesca alla luce dello spostamento del baricentro europeo verso Oriente….

Tale linea di pensiero aggregante un insieme progettuale coerente dovrebbe riunire i  diversi filoni di riflessione : identità culturale, transizione digitale, evoluzione geopolitica, “multi-level governance”.

L’Asklepieion di Cos, dove Ippocrate scrisse “Arie, Acque, Luoghi”, la più antica e la più azzeccata teoria dell’ identità europea.

II.UNA BASE COGNITIVA FORTE QUALE PRESUPPOSTO DI RIFORME STRUTTURALI.

Il mainstream post-umanista (erede di messianesimo, utopia, occidentalizzazione e  modernizzazione), che ha gestito la transizione all’ Intelligenza Artificiale, sta esercitando una censura implacabile sul filone del  pessimismo tecnologico che, partendo da Huxley, passando per Anders, Asimov, Joy, Hawking, Rees, Assange e Snowden, ci ammonisce contro il “Rischio Esistenziale” implicito nel “Superamento dell’ Umano”.  Di fronte all’ attuale biforcazione fra due promesse messianiche -l’”Esportazione della Democrazia” degli USA e la“Comunità di Destino Condiviso”della Cina-, l’Europa sembra voler proporre in alternativa un proprio  non meglio definito “Umanesimo Digitale”,  relativamente al quale l’Unione  si candida ad essere il “Trendsetter del dibattito mondiale”. Infatti, l’Europa critica tanto la transizione digitale guidata dai GAFAM, quanto quella guidata dal Partito Comunista Cinese.

Pur non essendo consono a un’Europa multiculturale e multipolare ingerirsi nelle scelte di civiltà degli altri Continenti, l’Europa deve poter partecipare senza interferenze esterne alla formazione delle normative internazionali decisive, come quelle sul controllo delle nuove tecnologie, sulla limitazione degli armamenti, sulla preservazione dell’ambiente e sulla pace nel mondo, al fine di potersi sviluppare in modo coerente con la propria cultura.

Tale ruolo presupporrebbe però una forza, ideale e tecnologica, che l’Europa oggi non ha, e quindi richiede una trasformazione rivoluzionaria (di cui la Conferenza dovrebbe essere l’inizio) che la ponga in grado di dialogare alla pari con gli Stati-Civiltà, “saltando” (“leapfrogging”) le fasi di sviluppo intermedie ch’essa non ha vissuto: le “Conferenze Macy”, la “corsa allo Spazio”, il DARPA,l’ “Ideologia Californiana”, il “Wangluo Zhuquan”,l’ “Unione del Civile e del Militare”, ecc..).

Per fare ciò, dal punto di vista concettuale, l’ Europa deve superare l’attuale visione puramente formalistica dell’”etica digitale”, volta a far salva, pur nella Società del Controllo totale, l’apparenza delle libertà borghesi (come nel GDPR e nell’ Antitrust), per disegnare invece realisticamente un “tipo di uomo” della società delle macchine intelligenti che recuperi, in forma nuova, i valori dell’ Epoca Assiale (vitalità, comunità, spiritualità, pietas, eccellenza, partecipazione):le virtù nell’ Era dell’ Intelligenza Artificiale.

Dal punto di vista tecnologico, l’Europa deve costruire, fondandosi sulle esperienze altrui, un ecosistema digitale sovrano finalizzato al controllo sulle macchine intelligenti, e fondato sulla liberazione, grazie a queste ultime, delle proprie energie vitali, da incanalare, attraverso una “governance” appropriata, nella meditazione, nella coltivazione del Sé, nella ricerca intellettuale, nella dialettica politica, nell’amministrazione del sistema. Ciò richiede una gestione europea centralizzata dell’intero ecosistema tecnologico (l’”Agenzia Tecnologica Europea”); la moltiplicazione d’ iniziative di autonomia tecnologica europea sul modello di GAIA-X; l’”upgrading” a livello di filiera e di fondi sovrani del sistema di up-skilling tecnologico; l’aggregazione in rete  delle imprese automatizzate con nuove forme di affiliazione, di para-subordinazione e di cogestione.

I Paesi Baltici si spacciano per la roccaforte delle libertà in Bielorussia, ma, unici nel mondo,
hanno una precisa categoria di “non-cittadini” a cui negano i diritti civili.

III.GUADAGNARE  TEMPO  FINO ALLE ELEZIONI EUROPEE

Per questo motivo, il meccanismo e la tempistica previsti per la Conferenza sono inadeguati. Occorre sviluppare con riunioni, papers e libri bianchi, un’intensa attività di approfondimento autonomi del Movimento, sui temi seguenti:

Le Comunità Europee nascono come “L’Europa dei Giudici”

1)una struttura istituzionale funzionale alla transizione digitale-ecologica, attraverso forti organi progettuali centrali (un’ Agenzia tecnologica Europea, parallela alla Fondazione RenAIssance del Vaticano, al National Artificial Intelligence Board americano e all’ Istituto Fraunhofer tedesco).

Infatti, le strutture statuali non sono eterne, bensì debbono rispondere alle esigenze storiche della società (gestire un’economia agraria, favorire la nascita dell’industria, gestire la transizione digitale). L’esperienza dimostra che  quest’ultima richiede ovunque la presenza di forti Stati continentali, capaci di controllare gli sviluppi dell’ Intelligenza Artificiale, negoziare con le Grandi Potenze, tenere a bada i GAFAM e i BATX, escludere la sorveglianza di massa di potenze straniere, finanziare la ricerca e sviluppo, proteggere le proprie multinazionali e svolgere un’azione di advocacy in loro favore. E’ significativo a questo proposito come, in una prima fase, la Cina abbia copiato il deep State, il DARPA, i GAFAM, ed ora siano gli USA ad ispirarsi espressamente all’ “Unione del Civile e del Militare” tipica dell’ approccio cinese.

Senza un forte Stato europeo che svolga tutte quelle funzioni, l’Europa è condannata al sottosviluppo (caduta del tasso di redditività delle imprese, mancanza di innovazione, colonizzazione culturale ed economica, disoccupazione, crisi sociali, ingovernabilità). Questa situazione rende meno determinante la questione istituzionale europea, perché l’esperienza di USA e Cina dimostra che buona parte di questi processi, piaccia o no, si svolgono in una dialettica strettissima fra Enti amministrativi e multinazionali, mentre i processi istituzionali legali non  sono in grado di seguire la complessità e la rapidità di questi processi. Rende invece necessario lo studio attento dei meccanismi della collaborazione civile-militare e progetti come quello dello NSCAI americano, fondati essenzialmente sull’ idea di uno “stato d’ eccezione tecnologico”.

2)La sovranità strategica europea quale presupposto e risultato della transizione digitale-ecologica.

A partire dall’ inizio della presidenza Macron, era sembrato che si stesse diffondendo, a tutti i livelli, la consapevolezza che, in un mondo dominato dalle multinazionali del web, una trasformazione epocale quale la transizione digitale ed ecologica non può essere realizzata concretamente se l’Unione non dispone delle leve per controllare la società europea: un’ autonoma cultura economica e politica; proprie multinazionali; leve giuridiche importanti in materia di sicurezza, di programmazione, di antitrust, di aiuti di Stato (la cosiddetta “Sovranità Strategica Digitale”).

Purtroppo, con il passare degli anni, si è visto che l’Europa si allinea invece sistematicamente sulle posizioni degli Stati Uniti e dei “Five Eyes”, che, dopo Brexit, sono divenuti un clone degli Stati Uniti; che tutte le vantate azioni contro i GAFAM (dal GDPR all’ antitrust, alla web tax), non stanno affatto procedendo, come  stigmatizzato dal Parlamento Europeo, dall’ Antitrust e dall’EDPB.

Una seria riforma dell’Unione dovrebbe partire da una ridefinizione degli obiettivi strategici della stessa , che non possono essere pappagallescamente quelli degli Stati Uniti: dalla rivisitazione di Gaia-X per renderla veramente conforme al GDPR; all’ applicazione effettiva delle tasse sui GAFAM, decise da molti anni ma sempre sospese per le proteste dell’ America.

3)L’aggiornamento del modello sociale europeo e della cultura europea per la preparazione della società delle macchine intelligenti

Un altro tema su cui si gioca la credibilità dell’ Unione è il Modello Sociale Europeo. Modello sociale che era originariamente diverso da quello americano, perché, come scriveva Marx nei Grundrisse, il capitalismo si era sviluppato, non già, come in America, autonomamente (o meglio, dalla pulizia etnica e dallo schiavismo), bensì da un sistema feudale con profondi legami solidaristici.  Legami confermati da idee come “”sobornost’”, “Gemeinschaft”, “corporativismo”,Comunità,  “partecipazione”, “cogestione”, “concertazione”, agitati da Vogelsang, Toniolo, de Kuyper, Tönnies, Spirito, Fanfani, Olivetti, Wallon, Capitant, Ichino. Tuttavia, da oramai molti anni, quest’ elemento organicistico, senza venir meno (ed, anzi, perfino espandendosi dal punto di vista formale per l’emulazione della Germania e per la narrativa delle Chiese), è passato in realtà in secondo piano, sopraffatto da una visione assistenzialistica e pietistica della socialità come “compassione” verso gli “ultimi”. E’ venuto meno il concetto centrale del sistema sociale europeo, il lavoro come elemento non secondario dei diritti civili, dello “ius activae civitatis”, sancito soprattutto dalla Costituzione italiana (mai attuata su questo punto come su tanti altri), dalla Betriebsverfassungsgesetz tedesca e dal Wet op de Ondernemingsraden olandese. Se l’idea mitteleuropea d’ impresa co-gestita (tipici esempi, la Volkswagen, l’Airbus, la Siemens, la Daimler, la BMW) è oggi purtroppo sempre più rara a causa della decadenza delle grandi imprese europee, che ne riduce il numero (ma occorrerebbe vedere che cosa succede in gruppi come Stellantis), e se l’impresa del futuro sarà probabilmente l’impresa digitale “a rete”,  occorre ideare una transizione societaria orientata alla “federazione”  di ciascuna  filiera sul modello GAIA-X, regolamentata da “governances” rigorose, e articolata in una rete di medie e piccole imprese con nuove forme di associazione capitale-lavoro, fornitrici degli specifici servizi digitali.

L’Europa postbellica non è stata pacifista

IV.AREE PRIORITARIE DI RIFLESSIONE

Per rendere  concepibili i progetti di trasformazione di cui al punto precedente, sono necessari preliminarmente, a nostro avviso,  i seguenti supplementi di indagine a livello politico e tecnico, da concretizzarsi in appositi documenti:

-impatto dell’ intelligenza artificiale sulla cultura, sulla geopolitica, sul diritto costituzionale, sull’antropologia, sulla politica, sull’ economia e sulla società;

-strutturazione  fattuale (“costituzione materiale”)dell’attuale “multi-level governance” europea (società dell’ 1%, multinazionali, ONU, NATO, Unione Europea, BCE, macro-regioni, Stati membri, regioni, città);

-presupposti storico-culturali dell’ Unione Europea (tradizioni classiche e religiose, concetto di “Pace Perpetua”  nel costituzionalismo europeo pre-moderno, funzionalismo vs. federalismo, apogeo e crisi delle ideologie, questione linguistica e identità europea);

-trasmutazione dei principi umanistici nella società dell’automazione totale (valori “spessi” e valori “sottili”; la prospettiva apocalittica; gl’insegnamenti della futurologia e della fantascienza) .

L’Europa non possiede un’industria digitale, e dipende dalle Grandi Potenze

1)Impatto dell’ Intelligenza Artificiale

L’ Intelligenza Artificiale costituisce un cambio di paradigma nelle società umane (dall’Umanità formata dalla Natura a un’Umanità formata da se stessa; da una società “fisica” a una società virtuale; dalla dialettica Stato-Persona a quella algoritmo-essere umano; dagli Stati territoriali agli imperi virtuali; dal lavoro umano al controllo umano sulle macchine; dalla memoria collettiva ai Big Data; dall’ opinione pubblica ai social networks…

Al fine di configurare l’Europa di domani, questo nuovo scenario va conosciuto e padroneggiatom in modo critico e problematico, in modo da dare risposte adeguate alle nostre tradizioni culturali, e contribuire così in modo attivo (Trendsetter) al dibattito mondiale.

Mladic è stato condannato per Srebrenica, ma neppure i Caschi Blu europei sono innocenti

2) Rivoluzione nella “Costituzione materiale”

L’ordinamento giuridico comunitario è nato come “l’Europa dei Giudici”. Come tale è stato solo parzialmente diritto positivo, e per gran parte una costruzione fondata sui “principi giuridici comuni degli Stati Membri”. Inoltre, lungi dall’ essere un ordinamento monistico, racchiuso in se stesso, esso è aperto alla sociologia (la “società europea”), alla giurisprudenza dei valori (“ i nostri valori”), il diritto comparato (i principi degli Stati Membri), il diritto internazionale (i trattati), il diritto sovrannazionale (ONU, NATO, OSCE, UNESCO, Consiglio d’ Europa, Banca Mondiale…), i diritti interni (le “competenze concorrenti”), le normative interprofessionali, la “lex mercatoria”, ecc…

Per poterlo riformare, occorre prima censirlo (cosa che oramai non si potrà fare completamente se non con l’informatica giuridica), poi elaborandone una teoria, e, infine, studiandone una riorganizzazione che, in base a una nuova versione del principio di sussidiarietà, distribuisca le norme ai livelli più appropriati.

Data l’importanza e l’urgenza delle attività in corso, preghiamo i nostri lettori di segnalarci i loro interessi, le loro  osservazioni, le loro obiezioni e le loro proposte, da inserire nei nostri programmi, e soprattutto il Movimento Europeo di aprire al più presto un dibattito su questi temi.

Matteo Ricci, pioniere di una visione europea postmoderna
e multiculturale

3)I Presupposti culturali dell’ integrazione europea nel XXI secolo

L’integrazione europea è essa stessa una “Grande Narrazione”, che tende a divenire il “mainstream” dell’ Unione Europea. Questa “Grande Narrazione” ha una storia, che parte dai teorici dell’impero romano e del Sacro Romano Impero, per passare alle varie teorie della “Pace Perpetua”, di Paneuropa, del manifesto di Ventotene e della Dichiarazione Schuman. Verso la fine del XX secolo, si privilegiava il benessere dovuto al “modello sociale europeo”; più recentemente, si enfatizza una certa visione dei “diritti di nuova generazione”, con particolare enfasi per quelli digitali.

Il fatto stesso che la giustificazione teorica dell’Unione Europea si sia modificata nel tempo dimostra ch’essa è storica e contingente, e come tale va rivisitata costantemente. Oggi, le pretese di rappresentare la “Pace Perpetua”, “Stato sociale” e “difesa dei diritti” sono state scalfite dai fatti. Gli obiettivi dell’ Unione debbono essere ricalibrati alla luce del “rischio esistenziale”, del multipolarismo, della cyberguerra, della transizione ecologica, dei valori post-materialistici e dell’“epistocrazia”. 

Nell’ UE continuano molte violazioni dei diritti umani e civili che, se compiute altrove, susciterebbero valanghe di sanzioni

4)Trasmutazione dei principi umanistici

La cultura europea moderna, a partire dal Primo Programma Sistemico dell’Idealismo Tedesco, per passare a Nietzsche, a Heidegger, a Buber, a Teilhard de Chardin, a Jünger, a Kurzweil, vive in una prospettiva apocalittica, in cui comunque il significato delle cose non può rimanere lo stesso ch’esso era prima della rivoluzione tecnologica.

Alla prova del dominio delle macchine intelligenti, valori sempre invocati dal Mainstream europeo rischiano, come rilevavano già Nietzsche e Saint-Exupéry- di rivelarsi inattuabili – anzi, di fare da copertura al loro opposto-. La “misericordia” rischia di divenire la copertura dell’ignavia; l’”umanesimo”, dell’assistenzialismo burocratico; l’”eguaglianza”, dell’omologazione, la “libertà”, della manipolazione occulta, la “democrazia”, di una vera e propria  messa in scena; i “diritti”, delle discriminazioni a rovescio; la “pace”, di una guerra infinita sotto le menzognere insegne dell’aiuto umanitario.

Indipendentemente dalla tecnica legislativa prescelta, occorre una ridefinizione dei diritti civili alla luce dell’intelligenza artificiale, che realizzi concretamente libertà e solidarietà in un mondo dominato dalle macchine.

La Carta Europea dei Diritti dovrebbe enfatizzare i diritti di libertà contro la Società del Controllo Totale

V. APPELLO AL MOVIMENTO EUROPEO

Come sin vede dall’ esemplificazione qui fatta dei singoli temi, occorrerebbe un lavoro serio e di lungo periodo, assolutamente alieno all’ approccio molto sbrigativo adottato dagli Stati Membri e dalle Istituzioni.

Per questo motivo, ribadiamo la nostra adesione alla proposta del Movimento Europeo, che i lavori della Piattaforma della Conferenza sul Futuro dell’ Europa proseguano fino alle prossime elezioni europee, trasformandosi in un comitato promotore, che sottoponga le proprie proposte ai partiti e ai candidati, con la speranza che il prossimo Parlamento si assuma un ruolo costituente, avvalendosi anche dei lavori preliminari svolti con la Piattaforma.

A questa proposta, aggiungiamo anche quella che il Movimento Europeo si faccia tramite, a livello europeo, di iniziative di ogni genere volte ad approfondire i temi qui indicati, al fine di pervenire alla scadenza delle prossime elezioni europee con un bagaglio completo di proposte e di argomenti adeguate alla scadenza del 2024, quando tanto i progetti cinesi di “Made in China 2025”, quanto quelle americane della Commissione NSCAI, si saranno oramai sostanzialmente realizzati, sicché nessuno potrà trincerarsi dieto al fatto di non sapere, o alla pretesa che una politica autonoma del digitale sia impossibile per degli Stati di dimensioni continentali. Come abbiamo cercato di illustrare in questa nota, tutto il dibattito europeo ne dovrebbe risultare sconvolto, secondo le linee direttrici che raccomandiamo con questa nota.

Desideriamo, con la presente, fornire al Movimento Europeo e ai nostri lettori, suggerimenti e materiali utili per questo impegnativo periodo di attività. Stiamo preparando nuove manifestazioni ed opere dedicate specificamente alla Conferenza.

Associazione Culturale Diàlexis

La questione linguistica dopo Brexit non è procrastinabile.

LINKS:

1)Alla Piattaforma dei Cittadini: futureu.europe.eu#

2)Alle proposte già inserite nella Piattaforma:

Role of the European Movement within European Institutional framework

Role of the European Movement within European Institutional framework – Idee – Democrazia europea – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Agenzia Europea per la Tecnologia Agenzia Europea per la Tecnologia – Idee – Trasformazione digitale – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Accademia digitale europea Accademia digitale europea. – Idee – Trasformazione digitale – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Agenzia Internazionale Per Il Principio Di Precauzione (https://futureu.europa.eu/processes/OtherIdeas/f/8/proposals/1458)

Trattati Internazionali sulle armi autonome (LAWS)( Trattati Internazionali sulle armi autonome (LAWS) – Idee – Altre idee – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Legge organica sull’ intelligenza artificiale

Legge organica sull’ intelligenza artificiale – Idee – Altre idee – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

European Digital Champions

European Digital Champions – Idee – Trasformazione digitale – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Regolamento organico per le piattaforme digitali  Regolamento organico per le piattaforme digitali – Idee – Trasformazione digitale – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Codex Juris Technologici

Codex Juris Technologici – Idee – Trasformazione digitale – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Accademia Militare Europea

Accademia Militare Europea – Idee – L’UE nel mondo – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

A European Intelligence Service

A European Intelligence Service – Idee – L’UE nel mondo – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

A European Group of Strategical Reflection

A European Group of Strategical Reflection – Idee – L’UE nel mondo – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

A Multi-level Task Force for European Constitutionalism

A Multi-level Task Force for European Constitutionalism – Idee – Democrazia europea – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Basic Points of a Constitutional Frame for Europe’s Multi-level Governance

Basic Points of a Constitutional Frame for Europe’s Multi-level Governance – Idee – Democrazia europea – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Rewording the European Charter of Rights

Rewording the European Charter of Rights – Idee – Democrazia europea – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

A Task Force Concerning the Linguistic Regime of the Union

A Task Force Concerning the Linguistic Regime of the Union – Idee – Istruzione, cultura, gioventù e sport – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Motore di Ricerca Europeo

Motore di Ricerca Europeo – Idee – Trasformazione digitale – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Piattaforma Commerciale Europea

Piattaforma Commerciale Europea – Idee – Trasformazione digitale – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Piattaforma social europea

Piattaforma social europea – Idee – Trasformazione digitale – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Publishing, Movies and Tourism about European Culture

Publishing, Movies and Tourism about European Culture – Idee – Istruzione, cultura, gioventù e sport – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

 Piattaforma della cultura e identità europee

Piattaforma della cultura e identità europee. – Idee – Istruzione, cultura, gioventù e sport – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Curricula europei

Curricula europei – Idee – Istruzione, cultura, gioventù e sport – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

European Philosophical Academy

European Philosophical Academy – Idee – Istruzione, cultura, gioventù e sport – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

European Philological Academy

European Philological Academy – Idee – Istruzione, cultura, gioventù e sport – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

A European Theological Academy

A European Theological Academy – Idee – Istruzione, cultura, gioventù e sport – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

Accademia Superiore Europea

Accademia Superiore Europea – Idee – Istruzione, cultura, gioventù e sport – Conference on the Future of Europe (europa.eu)

3)Agli eventi già realizzati:

COME GUARIRE LA MALATTIA DELL’ EUROPA (COME CURARE LA "MALATTIA DELL' EUROPA"? – Eventi – Altre idee – Conference on the Future of Europe);

4)Ai volumi già  pubblicati sugli argomenti pertinenti alla Conferenza, e, in particolare:

a)10.000 anni d’Identità Europea, Primo Volume, Patrios Politeia ,Torino, 2006 (cfr amazonaws.com);

b)Re-starting EU Economy via Technology-intensive Industries(cfr. Microsoft Word – Economy 22 settembre.docx (amazonaws.com);

c)Codex Juris Technologici (cfr Corpus Juris Technologici – Riccardo Lala, Associazione Culturale Diàlexis – Alpina – 9788890247064 (streetlib.com);

d)European Technology Agency (cfr PaginedaRiccardoLalaEUROPEANTECHNOLOGYAGENCYpreview_aefbf634-8bee-44e3-b424-786c7a6bde6d.pdf (amazonaws.com);

e)L’Istituto Italiano per l’ Intelligenza Artificiale di Torino(cfr L’Istituto per l’Intelligenza Artificiale di Torino – Documentazione e Riflessioni (amazonaws.com).

f) Es Patrida Gaian (Es Patrida Gaian – AA VV – Associazione Culturale Diàlexis – Alpina – 9788834120330 (streetlib.com)

g)Il ruolo dei lavoratori nell’ era dell’ intelligenza artificiale

(anteprima_9c541f10-3c5e-4be2-9353-bd9e2059470b.pdf (amazonaws.com)

Data l’importanza e l’urgenza delle attività in corso, preghiamo i nostri lettori di segnalarci i loro interessi, le loro  osservazioni, le loro obiezioni e le loro proposte, da inserire nei nostri programmi, e soprattutto il Movimento Europeo di aprire al più presto un dibattito su questi temi.