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LETTERE AD AUTORITA’ SU ITER EIT: SESSIONE DELLA COMMISSIONE “ITRE” DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 28 APRILE ALLE ORE 10,30

Olivetti: la creatività tecnologica italiana ed europea stroncata sul nascere

Questa mattina, la Commissione “ITRE” del Parlamento Europeo ha discusso la revisione del regolamento dell’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia EIT, soggetto per il passato a critiche d’inefficacia da parte di varie Istituzioni, e il cui finanziiamento sta comunque per fnire, data la fine del bilancio pluriennale 2014-2020. A mio avviso, questa discussione è prematura e intempestiva, non già perchè non creda che ci voglia un Istitto Europeo per la tecnologia, bensì per la ragione radicalmente opposta. che, nel periodo di bilancio 2021-2027, in cui si stanno verificando cose epocali, come il crollo degli ordini dell’ industria europea,il lancio nello spazio del missile privato della Tesla, la crisi del Coronavirus, l’introduzione di sistemi di tracciamento a tappeto, il lancio dei nuovi standard cinesi e dello Yuan digitale, l’ Europa non possa certo permettersi di avere un modestissimo istituto di tecnologia, ma sia obbligata dagli eventi di dotarsi di un potente organismo tecnologico, come il DARPA o il MITI. Per questo motivo, abbiamo pubblicato il librto “European TEchnology Agency”, che abbiamo inviato a tutti i principali soggetti politici, europei e nazionali, con lettere di accompagnamento che pubblicheremo progressivamente sui blog Da Qin, Technologies for Europe e Turandot, tenendo al corrente i nostri lettori sulle successive evoluzioni.

Vorrei sottolineare soprattutto un fatto. Tutti i principali attori hanno affermato che il futurro economico, sociale, ma anche geopolitico e culturale, dell’ Europa, si giocherà su un piano europeo di rilancio dopo il Coronavirus (la “Fase 3”), che dovrebbe coincidere con il nuovo bilancio settennale. Orbene, le discussioni sul bilancio settennale dovrebbero incominciare fra un mese, ma non si può arrivare a quell’ appuntamento senza idde. E’ per questo che noi utilizzeremo proprio questi mesi (la “Fase 2”) per fare agitazione su questo tema, anche in concomitanza con la commemorazione dei 50 anni della Dichiarazione Schuman e i 2500 delle battagie delle Termopili e di Salamina (dal 9 maggio al 1° Settembre).

Il presidente del Prlamento Europeo, David Sassoli

Lettera al Presidente Sassoli

Torino, 24/4/2020

Al Presidente del Parlamento Europeo

David Sassoli

Signor Presidente,

Mi permetto di inviarLe con urgenza questa mia opera, la quale tratta di un tema attualmente in discussione per il 28 aprile dinanzi alla Commissione Industria, Ricerca e  Energia del  Parlamento (il nuovo regolamento e la nuova agenda dell’Istituto Europeo d’innovazione e Tecnologia), relativamente al quale mi permetto di trovare poco appropriato il calendario dell’iter approvativo  quale emerge dal sito del Parlamento (https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/ITRE-OJ-2020-04-28-1_IT.html).

Le ragioni della mia critica sono contenute nel sito nel libro allegato “European Technology Agency”.

In sintesi, trovo prematuro approvare l’agenda e le modifiche al regolamento specifico dell’EIT (su cui le Istituzioni avevano già tanti dubbi) nel bel mezzo della crisi del Coronavirus (e senza sapere come questa andrà a finire), e, per giunta, stralciando una parte del budget pluriennale 2021-2027, che, secondo le Sue affermazioni e quelle della Presidentessa von der Leyen, dovrebbe essere tutto dedicato al cosiddetto “Piano Marshall”.

Ma c’è di più: secondo la tesi contenuta nel libro, si dovrebbe porre finalmente fine alla dispersione delle attività dedicate alla tecnologia in Europa, mettendo insieme l’ ESA, l’EIT e  l’AED,  per creare un DARPA, un MITI, un Commissariat au Plan o un’ IRI europea,  capace di riunire le scarse forze esistenti nel nostro Continente quanto a intelligenza strategica, finanza, tecnologie innovative, capacità di management e di ricerca, per  condurre finalmente una concorrenza efficace alle grandi potenze (ammesso che la si voglia fare). Si noti che, secondo il recentissimo studio pubblicato proprio dal Parlamento (allegato), la Cina ha oramai superato l’ Europa fin dal 2013 quanto a spese di ricerca e sviluppo. Domani l’EIT potrebbe non esserci neppure più, o, meglio, essere sostituito da qualcosa di molto più solido ed efficiente. Non possiamo compromettere il futuro approvando alla chetichella una soluzione stralcio..

Infine, la vergognosa vicenda di Immuni (copia pura e semplice dell’ Ant di Alipay, contratto segreto, abbandono del consorzio europeo,  indecisione sulle soluzioni tecniche, interferenze di Google e Apple, boicottaggio delle Regioni), dimostra che, prima che di soldi, abbiamo bisogno di idee e di potere. Il Parlamento deve bloccare Immuni e tutte le iniziative analoghe degli altri Paesi, e finanziare direttamente, con i soldi destinati all’ EIT, una sola soluzione e europea, obbligatoria dovunque, e messa a disposizione dalla Commissione Se necessario, occorrerà acquistare da Alipay una versione  modificabile, in cui inserire  tutte le regole del GDPR, e immagazzinare i dati in un server europeo, sotto il controllo della Corte di Giustizia e dell’ Europol.

Vorrei anche sfatare un mito, quello secondo cui l’Italia non avrebbe nulla da guadagnare dal potenziamento delle alte tecnologie, perché non avrebbe aziende qualificate, come l’Airbus o la SAP. Vorrei ricordare a questo proposito che l’Italia, oltre ad avere, come noto, una tradizione eccezionale (anche se purtroppo spezzata sul nascere) nel settore informatico, dispone attualmente di due centri fondamentali dell’industria spaziale europea, con cui ho avuto l’onore di collaborare: l’Avio di Colleferro, che fabbrica il lanciatore Vega e il booster dell’Ariane, e l’Alenia Thales di Torino, che fabbrica lo Space Rider, il Veicolo di Rientro Spaziale lanciato con il Vega.

Spero che apprezzerà la mia franchezza e che vorrà dare seguito, almeno parzialmente, a questi miei suggerimenti, intanto chiedendo una pausa di riflessione nell’iter approvativo del nuovo regolamento e dell’ agenda dell’EIT, e, poi, richiedendo anche un ampio dibattito sul bilancio pluriennale 2021-2027 per ciò che riguarda le nuove tecnologie. Mi sembra infatti che ci sia molta attenzione per le spese straordinarie per ovviare ai costi della crisi (non solo quella del Coronavirus, ma anche e soprattutto quella preesistente, e sottaciuta, dell’ economia), che non per gl’investimenti volti a creare nuove aree di attività (web economy, computers quantici, comunicazione digitale), e, quindi, nuove imprese, nuovo export, nuovi mercati, nuovi profitti, nuovi posti di lavoro, nuovi redditi.

Questo è particolarmente grave per un Paese come l’Italia, che, in passato (Olivetti), ma anche nel presente (Alenia Thales, Avio) ha enormi competenze tecnologiche non sfruttate, mentre infuria la disoccupazione, e, in particolare, quella intellettuale. Il miglior aiuto che l’ Europa potrebbe dare all’ Italia (e ai Paesi del Mediterraneo) sarebbe creare, intorno ad Enti Europei (come l’ESA, Arianespace e Galileo), delle nuove Silicon Valley (delle nuove Hanzhou e Shenzhen), per esempio in Alto Lazio (Frascati-Colleferro), e in Piemonte (Torino-Ivrea), per fare concorrenza, per esempio, al DARPA e a Elon Musk (come spiegato dettagliatamente nel libro allegato).

Ma, ora, il problema numero uno è bloccare prima di martedì prossimo (il 28) l’intempestiva approvazione delle proposte sull’ EIT da parete della Vostra Commissione Industria, Ricerca e Innovazione..

L’Associazione Culturale Diàlexis e il sottoscritto sono comunque a Sua completa disposizione per approfondire questi temi. Tra l’altro, avvicinandosi la celebrazione del 9 maggio, saremmo lieti di avere una Sua partecipazione digitale (scritta o filmata) alle nostre manifestazioni. Invieremo al Suo staff i necessari link

RingraziandoLa per l’attenzione,

Buon lavoro,

Per l’Associazione Culturale Diàlexis,

Il Presidente

Riccardo Lala

Il Commissario all’ Economia, Paolo Gentiloni

Lettera al Commissario Gentiloni

Signor Commissario,

Mi permetto di inviarLe con urgenza questa mia opera (all.1), la quale tratta (in modo radicalmente alternativo) di un tema attualmente in discussione dinanzi al Parlamento Europeo (la nuova regolamentazione dell’Istituto Europeo d’Innovazione e Tecnologia), relativamente al quale mi permetto di trovare poco appropriato il calendario dell’iter approvativo  quale emerge dal sito del Parlamento  (prossima riunione martedì prossimo, 28 aprile, cfr. l’Ordine del Giorno in https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/ITRE-OJ-2020-04-28-1_EN.html-Istituto europeo di innovazione e tecnologia).

In sintesi, trovo prematuro approvare l’agenda e  le modifiche al regolamento specifico dell’EIT (su cui le Istituzioni avevano già tanti dubbi) nel bel mezzo della crisi del Coronavirus (e senza sapere come  questa andrà a finire), e, per giunta, stralciando una parte del budget pluriennale 2021-2027, che, secondo la Presidentessa von der Leyen, dovrebbe essere tutto dedicato al  cosiddetto “Piano Marshall”.

Ma c’è di più: secondo la tesi contenuta nel libro, si dovrebbe porre finalmente fine alla dispersione delle attività dedicate alla tecnologia in Europa, mettendo insieme

l’ ESA, l’EIT e  l’AED,  per creare un DARPA, un MITI, un Commissariat au Plan o un’ IRI europea,  capace di riunire le scarse forze esistenti nel nostro Continente quanto a intelligenza strategica, finanza, tecnologie innovative, capacità di management e di ricerca, per  condurre finalmente una concorrenza efficace alle grandi potenze(ammesso che la si voglia fare). Tra parentesi, da uno studio appena pubblicato dallo stesso Parlamento Europeo (all.2) dimostra che, fino dal 2013, la Cina veva superato l’ Europa quanto a investimenti di ricerca e sviluppo. A rigor di logica, domani l’ EIT potrebbe non esserci neppure più, sostituito (auspicabilmente) da qualcosa di ben più solido ed efficace.

Infine, la vergognosa vicenda di “Immuni” (copia pura e semplice dell’ Ant di Alipay, contratto segreto, abbandono del consorzio europeo,  indecisione sulle soluzioni tecniche, interferenze di Google e Apple, boicottaggio delle Regioni), dimostra che, prima che di soldi, abbiamo bisogno di idee e di potere. La Commissione deve bloccare Immuni e tutte le iniziative analoghe degli altri Paesi, e finanziare direttamente, con i soldi destinati all’ EIT, una sola soluzione e europea, obbligatoria dovunque, e messa a disposizione dalla Commissione. Se necessario, occorrerà acquistare da Alipay una versione  modificabile, in cui inserire  i principi  del GDPR, e immagazzinare i dati in un server europeo, sotto il controllo della Corte di Giustizia  e dell’ Europol.

Vorrei anche sfatare un mito, quello secondo cui l’Italia non avrebbe nulla da guadagnare dal potenziamento delle alte tecnologie, perché non avrebbe aziende qualificate, come l’Airbus o la SAP. Vorrei ricordare a questo proposito che l’Italia, oltre ad avere, come noto, una tradizione eccezionale (anche se purtroppo stroncata sul nascere) del settore informatico, dispone attualmente di due centri fondamentali dell’industria spaziale europea, l’Avio di Colleferro, che fabbrica il lanciatore Vega e il booster dell’Ariane, e l’Alenia Thales di Torino, che fabbrica lo Space Rider, il Veicolo di Rientro Spaziale lanciato con il Vega.

Spero che apprezzerà la mia franchezza e che vorrà dare seguito, almeno parzialmente, a questi miei suggerimenti, intanto chiedendo una pausa di riflessione nell’iter approvativo del nuovo regolamento e agenda dell’EIT, e, poi, richiedendo, nella Sua qualità di Commissario responsabile dell’Economia, un ampio dibattito sul bilancio pluriennale 2021-2027 per ciò che riguarda le nuove tecnologie.

L’Associazione Culturale Diàlexis e il sottoscritto sono comunque a Sua completa disposizione per approfondire questi temi.

RingraziandoLa per l’attenzione,

Voglia gradire la nostra più alta considerazione

Per l’Associazione Culturale Diàlexis

Il Presidente

Riccardo Lala

Il Presidente Conte con Ursula von der Leyen

Lettera al Primo Ministro Conte

Torino, 24/4/2020

Al Presidente del Consiglio

Giuseppe Conte

Signor Presidente,

Mi permetto di inviarLe con urgenza questa mia opera (all.1), la quale tratta di un tema attualmente in discussione per il 28 aprile dinanzi alla Commissione Industria, Ricerca ed Energia del  Parlamento Europeo (la nuova  regolamentazione dell’Istituto Europeo d’innovazione e Tecnologia di Budapest, , relativamente al quale mi permetto di trovare poco appropriato il calendario dell’iter approvativo  quale emerge dal sito del Parlamento (cfr. l’ordine del giorno https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/ITRE-OJ-2020-04-28-1_IT.html). Le ragioni della mia critica sono esposte nel libro allegato sub 1.

In sintesi, trovo prematuro approvare l’agenda e le modifiche al regolamento specifico dell’EIT (su cui le Istituzioni avevano già tanti dubbi) nel bel mezzo della crisi del Coronavirus (e senza sapere come  questa andrà a finire), e, per giunta, stralciando una parte del budget pluriennale 2021-2027, che, secondo la Presidentessa von der Leyen, dovrebbe essere tutto dedicato al  cosiddetto “Piano Marshall”.

Ciò detto, non credo  spetti, in linea di principio, al Governo intromettersi nell’ iter di  lavori così avanzati del Parlamento Europeo, sicché mi sono già rivolto al Presidente Sassoli e al Commissario Gentiloni,  tuttavia penso che  la situazione attuale sia così straordinaria, che qualunque cittadino abbia il diritto e il dovere di sostenere la tesi contenuta nel libro, secondo cui si dovrebbe porre finalmente fine alla dispersione delle attività dedicate alla tecnologia in Europa, mettendo insieme l’ ESA, l’EIT e  l’AED,  per creare un DARPA, un MITI, un Commissariat au Plan o un’ IRI europea,  capace di riunire le scarse forze esistenti nel nostro Continente quanto a intelligenza strategica, finanza, tecnologie innovative, capacità di management e di ricerca, per  condurre finalmente una concorrenza efficace alle grandi potenze (ammesso che la si voglia fare). Quindi, a rigore, domani l’EIT potrebbe non esserci neppure più, essendo sostituito da qualcosa di più solido e di più efficace.

Vorrei anche sfatare un mito, quello secondo cui l’Italia non avrebbe nulla da guadagnare dal potenziamento delle alte tecnologie, perché non avrebbe aziende qualificate, come l’Airbus o la SAP. Vorrei ricordare, a questo proposito, che l’Italia, oltre ad avere, come noto, una tradizione eccezionale (anche se purtroppo stroncata sul nascere) nel settore informatico, dispone attualmente di due centri fondamentali dell’industria spaziale europea, l’Avio di Colleferro, che fabbrica il lanciatore Vega e il booster dell’Ariane, e l’Alenia Thales di Torino, che fabbrica lo Space Rider, il Veicolo di Rientro Spaziale lanciato con il Vega.

Credo comunque che il Governo italiano sia perfettamente intitolato, nell’ambito delle discussioni in corso sulle misure per uscire dalla crisi, a chiedere una totale rivisitazione di tutti gli aspetti del bilancio europeo, per approntare, nell’ambito del bilancio pluriennale 2021-2027, una revisione totale delle politiche economiche europee, mirante a rovesciare l’attuale situazione di decadenza del nostro Continente, e dell’Italia in particolare. Un rovesciamento che non sarà certamente conseguito con mezze misure volte esclusivamente a ripristinare lo status quo.

L’Associazione Culturale Diàlexis e il sottoscritto sono comunque a completa disposizione Sua e del Governo per approfondire questi temi.

RingraziandoLa per l’attenzione,

Voglia gradire la nostra più alta considerazione

Per l’ Associazione Culturale Diàlexis,

Il Presidente,

Riccardo Lala


 

Lettera autorità piemontesi

Al Presidente della Regione Piemonte

Alberto Cirio

Regione Piemonte

Piazza Castello 165, 10122 Torino

Alla Sindaca di Torino

Chiara Appendino

Piazza Palazzo di Città 1,10122 Torino

Al sindaco di Ivrea

Stefano Sertoli

Via Vittorio Emanuele, 1, 10015 Ivrea TO

Al Magnifico  Rettore

del Politecnico di Torino

Guido Saracco

Corso Duca degli Abruzzi, 24,10129 Torino TO

Al Magnifico Rettore

dell’Università degli Studi di Torino

Stefano Geuna

Via Giuseppe Verdi 8,10124 Torino

Oggetto: Nuovi distretti tecnologici nella “FASE 3” del contrasto al Coronavirus

Con la presente, Vi segnalo che il sottoscritto, presidente dell’ Associazione Culturale Diàlexis e autore del libro “European Technology Agency”(allegato), nel presentare, la scorsa settimana,  il libro stesso alle autorità europee e ai governi italiano, francese e tedesco, ha anche segnalato che, a suo avviso, fra i compiti  dell’Agenzia di cui si patrocina la creazione, vi dovrebbe essere anche quello di creare nuovi distretti tecnologici, intorno a nuove imprese di alta tecnologia, per rilanciare, dopo la crisi da Coronavirus, l’economia europea con nuovi prodotti, capaci di conquistare nuovi mercati, generando nuovi profitti e nuovi redditi.

Si noti che il documento “Manufacturing in China 2025” indica tempi, modi e nomi d’imprese cinesi che dovrebbero assumere la leadership dei vari mercati. Così stando le cose, visti i monopoli già consolidati di Google, Facebook, Amazon, Microsoft e Apple, quali spazi resteranno alle imprese europee, e, di conseguenza, quali attività saremo in grado di offrire agli imprenditori, professionisti, studiosi, manager, ricercatori, dottorandi  e tecnici che formiamo a milioni nei nostri istituti di formazione superiore, ma che sono troppo qualificati per le industrie e le amministrazioni europei, e soprattutto per quelli piemontesi?

Nella presentazione del documento, ho anche fatto presenti, da un lato, la tradizione informatica del Piemonte, che ha, a nostro parere, anche una valenza prima di tutto culturale e politica, e, dall’ altra, le competenze spaziali del territorio, che trovano espressione, per esempio, nel vicolo di rientro ivx della Thales Alenia Spazio, portato nello spazio dal lanciatore Vega, altro prodotto italiano di eccellenza.

Credo che, se l’Unione, finalmente consapevole delle difficoltà in cui l’Europa meridionale si sta trovando, non per colpa sua, dopo la crisi del Coronavirus, intende veramente aiutarla, più che fare dell’assistenzialismo, dovrebbe investire in nuove tecnologie (la “Fase 3”). Orbene, il Nord Ovest d’Italia, e la Provincia di Torino in particolare,  in base alla sua popolazione, è l’area più colpita, più della stessa Lombardia, che ha 10 milioni di abitanti. Inoltre, essa era già la più danneggiata, prima  del Coronavirus, dalla crisi industriale e demografica.

E’ ora che tutte le forze politiche e intellettuali si manifestino su questo tema con le Autorità nazionali ed europee. La Silicon Valley, il Polygone d’ Aquitaine, Sophia Antipolis, Hangzhou e Shenzhen, non sono nati per merito proprio o per miracolosi investimenti privati, bensì per una precisa volontà degli Stati, rispettivamente, americano, francese e cinese.

Neanche Torino tornerà mai ad essere un polo veramente innovativo senza una forte volontà politica. Ma, di fronte ai colossi mondiali, l’unico soggetto politico che possegga un minimo di forza è ancora l’Unione Europea. E’ dunque lì che devono muoversi anche le Autorità locali.

Che tutti si stiano già muovendo in questa direzione è dimostrato innanzitutto dalla convocazione per domani della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento per decidere circa il rifinanziamento pe 7 anni del fantomatico Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia, anticipando e vanificando lo sforzo dei vertici europei per concentrare nel bilancio 2021-2027 il vero piano di rilancio dell’ economia europea (la “Fase 3”-cfr https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/ITRE-OJ-2020-04-28-1_IT.html ).

Vi chiederemmo di prendere anche Voi posizione su questo argomento.

Siamo a Vostra completa disposizione per illustrarVi il documento e il progetto, nonché per sviluppare con Voi progetti paralleli, e per metterVi a parte delle nostre attività di studio e di relazioni istituzionali.

Per l’Associazione Culturale Diàlexis,

il Presidente,

Riccardo Lala